"Salve. Mi dispiace rubarle del tempo prezioso, ma ho pensato alla nostra ultima conversazione, perciò le allego qua sotto un testo che ho scritto in un momento di sfogo. Non è indirizzato a lei, però potrebbe esserle utile per capire ciò che penso. Mi scuso se quello che leggerà sarà un po' pesante, ma non me la sentivo di mentire, volevo essere onesta con me stessa e con lei. Magari ora le sarà più chiaro il motivo dei miei silenzi in classe. Buona serata."
Un' invadente voglia di scomparire si impone ogni giorno dentro di me. Cresce, scorre dal cuore al cervello, mi consuma, mi distrugge lentamente. A volte riesco a respingerla, credendo che tutto possa cambiare, che anch'io possa un giorno avere una vita come quella degli altri, ma le forti urla che fanno da sottofondo ad ogni mio pensiero mi riportano sempre con i piedi per terra. Nel complesso, non sono triste. La mia condizione infatti non equivale alla tristezza, ma ad un costante senso di vuoto e smarrimento.
Non ho scopo nè posto, e non so come continuare a vivere in questa situazione. Mi alzo la mattina, vivo i miei piccoli momenti di serenità a scuola o con i miei amici, torno a casa e ricomincia l'incubo. Non dormo quasi mai la notte, perché é l'unico momento in cui posso stare in pace con me stessa, cullata da quel bel silenzio che la contraddistingue. Amo il silenzio. Non c'è mai dove vivo io. Cerco di proteggermi dal rumore tramite le cuffie, ma inizio a notare che anche il portale della musica, che rappresentava la mia unica salvezza, ormai non mi aiuta più di tanto. La mia testa è un intrigo di pensieri che si sovrappongono tra loro; facile è intuire la loro natura. Ci sarà pur qualcosa di positivo nella mia esistenza, no? In effetti, anch'io ho le mie piccole ambizioni. Ma quando penso che rinunciare ad esse è il prezzo da pagare per la via di fuga da questo mondo, la mia risposta è piuttosto intuibile. Dunque, perché sono ancora qua? Il motivo è che, nonostante tutto, vedo ancora un piccolo barlume di speranza brillare, anche se molto debolmente. Sono anni che ogni giorno indosso la mia maschera da persona simpatica, senza preoccupazioni, sempre pronta a mettere i problemi degli altri al primo posto. Ma, crepa dopo crepa, quella maschera crollerà, e tutti mi vedranno per quella che sono veramente. Sarà allora che toccherò il fondo...ed è risaputo che è impossibile risalire un abisso senza fine.In questo preciso momento sono sotto le coperte, cercando una qualsiasi protezione dal dolore che solo loro sanno donarmi. Tutto sommato, è una giornata normale oggi. O almeno, questo è il significato che parola "normale" ha assunto per me nel corso del tempo. Forse è meglio che ora io vada a dormire. Purtroppo però, domani sarò di nuovo sveglia, impreparata per tutto ciò che il futuro mi riserva. Sempre che ce ne sia ancora uno in serbo per me.