Capitolo 6

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In inverno la biblioteca era sempre piena a causa delle mille interrogazioni e verifiche. Ginevra aveva imparato a rintanarsi in dormitorio per avere un po' di pace. In parte anche per non vedere Rayna e le altre ragazze. Sul suo letto c'erano almeno una decina di pagine di appunti. Il libro di storia era aperto su un capitolo che aveva riletto un paio di volte senza assorbire davvero qualche informazione.

Tobias e Ginevra si erano ripromessi di ritrovarsi dopo cena per interrogarsi a vicenda, ma la ragazza sapeva che avrebbe scritto un messaggio all'amico pregandolo di rimandare. L'interrogazione era in un paio di giorni e avrebbero avuto la possibilità di vedersi e studiare insieme il giorno dopo. Ginevra aveva appena preso il telefono in mano per scrivere a Tobias che qualcuno entrò in dormitorio sbattendo la porta e chiudendola poi a chiave.

Non era un qualcuno, però.

Era Rayna.

Gli occhi scuri erano infuocati, le guance arrossate e con delle lacrime che scendevano lentamente. La lettera di Ginevra era tra le sua mani.

"Che succede?" Chiese istintivamente Ginevra all'amica. Era cosciente che quella reazione era probabilmente data dalla sua lettera, ma poteva esserci altro? Le guance di Rayna erano bagnate di lacrime, aveva forse pianto di rabbia? Oppure di felicità? Frustrazione? Non era chiaro.

"Questo succede! Cosa credi di star facendo, Ginny? Vuoi convertirmi?" Nella voce di Rayna c'era la stessa rabbia, delusione e tristezza della prima volta in cui ne avevano parlato. Quella volta, però, Rayna era stata arrabbiata e delusa: in quel momento qualcosa era diverso poiché il suo viso tradiva la sua voce. Le lacrime continuavano a scendere sulle guance arrossate e gli occhi si stavano facendo gonfi.

"Convertirti?" Domandò incredula Ginevra. "Ma di cosa stai parlando? Non ho mai voluto questo, voglio solo che tu mi capisca, Rayna!"

"Non posso capire questo!" Urlò la ragazza, fronteggiando la lettera di Ginevra. "Io non sono questo, non voglio essere questo. Non posso esserlo."

Ginevra percepì che qualcosa nell'amica era cambiato. Le sue parole erano dure e decise ma non sembravano più rivolte a sé stessa e non a Ginevra. Ma soprattutto, cosa stava insinuando? Ginevra non aveva mai voluto che anche Rayna fosse come lei: certo, le sarebbe piaciuto ma sapeva benissimo che la sessualità di una persona non si poteva cambiare.

"E' colpa tua se sto avendo questi sogni!" Continuò Rayna imperterrita, puntando un dito contro Ginevra. Nel frattempo si era anche avvicinata ed era quasi arrivata al suo letto, con le lacrime sempre più copiose.

"Non so di cosa stai parlando, Ray. Calmati e spiegami." Rayna aveva iniziato a respirare velocemente, come se avesse appena corso una maratona. Con la stessa velocità del suo respiro, spezzò a metà la lettera di Ginevra e buttò i pezzi di carta a terra.

Successivamente, in modo del tutto inaspettato, Rayna iniziò a singhiozzare. Le sue gambe iniziarono a cedere e la giovane si ritrovò a terra, coprendosi il viso bagnato di lacrime con le mani.

Ginevra non riusciva a muoversi dal suo letto: la paura la immobilizzava. Aveva paura che se anche solo si fosse avvicinato a Rayna, lei le avrebbe fatto del male fisico, l'avrebbe mandata via o chissà cos'altro. Sapeva che doveva lasciarla stare perché Rayna doveva far uscire tutto il suo dolore finché esso non si fosse esaurito.

Dopo qualche minuto rivestito di singhiozzi, Rayna si asciugò il viso con la manica del maglione e osservò Ginevra con gli occhi ancora rossi e le ultime lacrime che scendevano sulle guance.

C'era un silenzio profondo, nessuna delle due osava parlare. Nella mente di Ginevra ronzavano mille domande ma la paura ancora una volta la immobilizzò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 27, 2021 ⏰

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