[] -𝐅𝐈𝐋𝐎. Crema al pistacchio

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Emma ha sempre amato cucire, annodare i fili attorcigliati, intrecciare la lana, dare spazio ai dettagli, curare ogni imperfezione e creare

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Emma ha sempre amato cucire, annodare i fili attorcigliati, intrecciare la lana, dare spazio ai dettagli, curare ogni imperfezione e creare. Amava soprattutto creare, metterci tanta fantasia, colore e creatività. Specialmente il verde, il suo colore preferito, nonché il colore smeraldo dei suoi occhi. Una piccola passione tramandata da sua nonna, di cui ha un meraviglioso ricordo. Sorridente, gentile, generosa, una donna che gli ha cucito un pezzo del suo cuore, insieme ai maglioni che gli ha insegnato a fare.
Sorride, al suo ricordo, mentre con le sue sottili pallide dita, intreccia gli ultimi fili di lana rimasti all'infuori.
Era da un po' che lavorava per quel cappellino di lana, a chi lo avrebbe regalato già lo sapeva. Emma era un'amante di tutto quello che riguardava la natura, fiori -i suoi preferiti in erano le mimose, proprio perché il giallo intenso è un bel colore- piante, alberi di frutto, e perché no, anche le rane.
Ed è per questo che ha deciso di cucire un capellino a forma di rana, con due occhioni sporgenti e tanto verde pastello. Si riteneva più che soddisfatta, quando dopo aver annodato l'ultimo filo rimasto, tra le mani aveva un bellissimo e splendido, cappellino verde cucito dalle proprie mani.
Non poteva non provarlo, lo indossò molto volentieri, controllando anche se era abbastanza comodo.
«Che carino.» Sentii dire da una voce alle spalle, le sue gote si imporporano di un colore roseo, dovette portarsi le mani sulle guancia per l'imbarazzo.
Norman era allo stipite della porta a scrutarla con lo sguardo curioso.
Le se avvicinò pian piano, guardando meglio quel cappellino tanto adorabile.
«Non coprirti con le mani, stai benissimo.» Norman gentilmente spostò dal viso le mani di Emma, in modo da sorridergli dolcemente.
«Davvero? Ti piace?» Era quello che era riuscita a chiedere, con un po' di insicurezza nel tono.
«Davvero, e anche tanto, lo hai cucito tutto da sola?» Chiese stupito, Norman. Emma annuí, non sapendo bene cosa dire. «Per chi lo hai fatto?» Aggiunse. La ragazza solo allora si tranquillizzò, ricordando bene a chi glielo avrebbe dovuto regalare.
Quindi se lo tolse, le ciocche ribelli color tramonto si liberarono un po' spettinate, e con un gesto affettuoso, lo sistemò in testa a Norman. «Per te!» Quasi le veniva da ridere, alla vista di un Norman con un cappellino simpatico in testa, poi continuò «Tanti auguri, Norman!» e si porse a dargli uno dei suoi abbracci più calorosi, più affettuosi, sorridendo con un sorriso a trentadue denti.
Norman non potè fare a meno.
«Grazie mille, Emma, sei speciale.»

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