<Ci troviamo in un periodo particolare. La situazione economica è quasi sull'orlo di una crisi...>.
Repressi un sospiro di frustrazione.
Il professor Rowan parlava alla velocità della luce e riuscire a prendere appunti era pressoché un'impresa titanica.<Pss>.
Mi arrivò una leggera gomitata da quel simpaticone del mio compagno di banco.
Lo ignorai per evitare guai.
<Psss> un' altra gomitata, questa volta più forte.Mi girai furente verso di lui.
<Che vuoi?> sussurrai.
Felix mi guardò con sguardo furbo, passandomi un bigliettino.Lo aprii di soppiatto.
"Hai trovato il tuo pretendente per il ballo?
Ps: non fare la finta incazzata, chi prima arriva meglio alloggia"Scrissi velocemente una risposta per poi lanciargli indietro il biglietto.
"No. Non ho intenzione di venire,non insistere.
Ps: Spero ti crolli la finestra addosso. Quel posto è mio"Lo vidi alzare gli occhi al cielo ridacchiando. Mi scaraventò nuovamente il biglietto in faccia.
"Non rompere i coglioni Soleil. Tu verrai e basta.
Ps: Non stressarti, vedo le rughe da qua"Gli tirai uno schiaffo dritto sulla nuca.
Fortunatamente Mr. Cerbero era troppo impegnato nel suo monologo storico.<Felix per colpa tua sto esaurendo quel poco di pazienza che mi è rimasta> borbottai alterata.
<Quando mai ne hai avuta?> mi provocò lui.
<È da quando ti conosco che la mia pazienza è andata a farsi benedire>.
<Secondo me a te servirebbe proprio una bella scop->.Un colpo di tosse interruppe Felix.
Quasi ne fui felice ma questo sentimento svanì non appena alzammo entrambi gli occhi, trovandoci davanti un volto spazientito.
<Voi due..> sibilò Cerbero.
Quasi mi fece paura.
<Fuori!> urlò.Ci alzammo di scatto come due marionette impaurite mentre venimmo cacciati dalla classe per la terza volta solo quella settimana.
~~~
<Felix Speller. Per colpa tua il mio andamento scolastico andrà a puttane!>.
Lo inseguii per tutto il corridoio tirandogli ceffoni a manetta.
<Non è assolutamente vero> farfugliò mentre cercava di scansare i miei colpi.
<STAI DETURPANDO IL MIO BELLISSIMO VOLTO. FERMATI!>.
<TE LA SPACCO QUELLA FACCIA. VIENI QUI!>.Andò avanti così per dieci minuti buoni.
Io che lo rincorrevo e lui che scappava. Una parodia perfetta di "Tom e Jerry".
Inutile specificare chi fu il gatto e chi il topo.Dopo esserci accasciati sul pavimento uno addosso all'altro rimanemmo fermi a riprendere fiato.
Io appoggiata alla sua spalla e lui a massaggiarsi il volto per i colpi subiti.<Accidenti, sei piccola ma picchi come un orco> si lamentò.
<Così impari> bofonchiai.
<In ogni caso tu al ballo ci verrai> continuò.
<No Felix. Non ho voglia e in più non ho nessun accompagnatore> rivelai.Si alzò di poco, guardandomi con un sopracciglio alzato.
<Non vai con Xavier?> chiese.Xavier. Che vada a farsi fottere.
<Ma come ti viene in mente?> chiesi infastidita.
<Oh no mia Cara Soleil. Non applicherai questa tattica di finto stupore con me> disse con tono da maestro.
<Non so di cosa tu stia parlando> mentii.
<Si certo, e io sono il figlio dello spirito santo. Ogni volta che siete nella stessa stanza vi divorate con gli occhi. Almeno, lui ti guarda come se fossi un profitterol alla crema>.
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𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 | 𝘓𝘢 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 |
FantasyVivere nell'ombra è un'arte che Soleil pratica ormai da diciassette lunghi anni. Cresciuta da una nonna amorevole in una piccola casetta nei sobborghi di Montpellier, Soleil è inconsapevolmente bloccata in un loop di monotonia, dove il suo scopo più...