5. Tell me a lie.

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Era ancora sulle mie labbra. Il mio stomaco era in subbuglio. Io non amavo Jake. Lui era solo il mio migliore amico.

Il suo bacio era dolce e instancabile, ma ancora non sentivo quelle "farfalle". Chiese l'accesso alla mia lingua, ma io lo fermai.

《 Quando mi spezzi di nuovo il cuore stavolta, dimmi che sono uno svitato casinista, che non ascolto mai. Dimmi che non vuoi il mio bacio, che hai bisogno di starmi distante.》

Lo guardai. Aveva dolore negli occhi e passione nella bocca. Passione che avevo spento pochi istanti prima. Mi dispiaceva vederlo così: era così triste e desolato.

《Cosa ti prende per la testa?》

Accarezzò la mia pelle dolcemente per poi riprendere a parlare.

《 Dimmi tutto ma non dire che lui è quello che ti manca, piccola. Se lui è la ragione per la quale mi stai lasciando stasera, risparmiami cosa pensi e dimmi una bugia!》

Cercava un contatto, una parola che io non gli diedi mai. Era strano, tutto d'un tratto aveva preso a baciarmi, e credo volesse altro.

《Io non posso darti ciò che ti vuoi. Io, non voglio fraintenderti, Jake.》

Si alzò lasciandomi sola sul divano. Avrei voluto solo amarlo. Come amavo Zayn.

《Forse è meglio che torni a casa e non ci vediamo per un po'.》

Quella frase mi rese impotente. Come poteva dirmi questo dopo tutti gli anni passati insieme?

Presi la mia roba e, furiosa, me ne andai da casa sua.

《 Le tue parole sono taglienti come coltelli, e sono stanca.》

Sbattei la porta di casa lasciandolo lì, impietrito dei suoi stessi errori. Ero demoralizzata, nessuno poteva lasciarmi così. Soprattutto Jake.

Lui era importante per me, era il mio piccolo e segreto universo. Lo avevamo creato giorno per giorno, momento per momento, ed ora, solo per una lite, era andato tutto a puttane. Solo perché lui voleva me in tutti i sensi e io no.

A Zayn:

'Vienimi a prendere.'

Avrei voluto andarmene via con lui per sorridere. Qualche lacrima rovinò il mio mascara facendolo colare fino al mento. Non ero io. Sarah Smith non piangeva. Né per un ragazzo, né tanto meno che per uno stronzo.

Da Zayn:

'Ti prometto che lo farò presto:)'

Sospirai.

A Zayn:

'Ma io ti voglio qui ora.'

Ero senza speranze.

Corsi veloce verso casa mia, volevo solamente andarmene da lì.

Quando arrivai, aprii la porta con la copia delle chiavi di casa e respirai affannata. Mamma era a lavoro e io sarei rimasta da sola. Motivo in più per andare a cercare un lavoro decente.

Dovevo prendermi un'occupazione, per cui non badai ai messaggi, - se me ne erano arrivati - presi l'auto vecchia e partii verso il centro città.

Prima di scendere dalla vettura notai che Zayn mi aveva scritto.

Da Zayn:

'Ei piccola, che succede?'

Come faceva? Come riusciva a leggermi nella mente senza mai avermi vista?

A Zayn:

'C'è che il mio amore per te è troppo per una come me.'

Lasciai cadere il cellulare nella borsa, misi gli occhiali da sole ed iniziai a camminare verso un bar. Lessi che avevano bisogno di dipendenti, per cui entrai.

《Buongiorno signorina, ha bisogno di qualcosa?》

Una ragazza dall'aria gentile mi accolse nel locale. Annuii e le chiesi se c'era disponibilità di lavoro.

《Ma certo! Come si chiama?》

《Sarah, Sarah Smith, e ho diciannove anni.》

Le sorrisi e lei andò a riferire al ragazzo dietro al bancone. Mentre aspettavo, mi guardai intorno: era un grandissimo spazio che credo utilizzassero soprattutto di notte. Non sarebbe stato male lavorare di buio.

Venni chiamata ed io andai subito, mostrando la mia disponibilità.

《Piacere, Trenton. Sono il capo, diciamo. Ti andrebbe bene il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9 fino alle 18? Ci sarà la pausa pranzo di 2 ore.》

《Certamente! Devo darti qualche documento?》

Trenton annuì e subito dopo gli porsi passaporto e carta di identità.

《Perfetto, da domani sarai la nuova dipendente. Spero ti piacerà questo lavoro. Per quanto riguarda i turni serali, prima vogliamo vedere come ti muovi.》

Il biondino mi fece l'occhiolino al quale arrossii immediatamente. Rivolsi ad entrambi i ragazzi un grande sorriso per ringraziarli.

《Allora a domani.》

Uscii dal bar e tornai in auto. Accesi la radio e mentre tornavo a casa, ascoltai 'The Script'. Amavo quella band, le loro canzoni mi lasciavano i brividi ovunque.

Zayn mi avrà sicuramente risposto, pensai. Fermai l'auto nel viale di casa mia e ci rimasi male quando scoprii che non avevo ricevuto alcuna risposta.

《Sono solo una stupida illusa.》

Entrai nella mia villetta quando mia madre non era ancora tornata. Iniziai a prepararmi la cena, dato che ormai erano già le sette di sera.

Aprii il frigo e trovai il vuoto totale, per cui chiamai una pizzeria e ordinai due pizze margherita.

Passai la serata da sola, immaginandomi Zayn sul divano rosso insieme a me, mentre mi sussurrava cose dolci all'orecchio ed io lo baciavo. Ma io sognavo troppo.

Da Zayn:

'Sapessi quante volte ho chiesto un amore impossibile. Magari è questo.'

TANGAAAAAAAAA

STO SCLERANDO, YAY.
HO 85 VOTI.
O T T A N T A C I N Q U E.
Siete le migliori. Ringrazio tutte le ragazze che stanno votando e commentando e perdonatemi se non aggiorno sempre, ma sono sovrastata dai compiti.
Una volta arrivata al capitolo 30 di questa storia, mi piacerebbe iniziarne un'altra.

Voi dovete scegliere su chi (commentate sul nome, il numero più alto vince):

-Ashton

-Calum

-Liam

-Harry

A voi l'ardua sentenza.

Aggiornerò a 20 voti e 6 commenti. Un bacione, Sarah:)xx

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