Capitolo 19

30 3 0
                                    

L'intera scolaresca era in attesa sul piazzale per l'arrivo del capo di governo francese. Io era così nervoso che mi misi a sgranocchiare del croccante con le arachidi.

All'improvviso sulla piattaforma di teletrasporto comparvero cinque persone, Laurent con la sua scorta.

Il preside gli andò incontro e si salutarono, gli studenti tornarono alle loro occupazioni ed io visto che non avevo nulla da fare e nessuno mi aveva detto niente me ne tornai nel mio ufficio.

Il mese passato era stato impegnativo e io avevo trascurato la posta elettronica, andai a controllare le email e ne trovò una di quindici giorni prima di Sauro il mio editore dove scriveva di aver dato priorità all'invio dei libri ai capo di governo magici degli altri stati e di aver fatto il bonifico per il pagamento dei libri come da contratto.

Ora Laurent aveva anche i libri sulle barriere e gli elisir, per quanto riguarda gli elisir non era molto preoccupato perché la maggior parte li avevo inventati io, solo alcuni venivano dall'altro mondo. Ma il materiale sulle barriere non era farina del mio sacco, anche se il libro era stato rielaborato da me e non copiato di sana pianta come invece aveva fatto Laurent quando scrisse i suoi libri.

Decisi che era il momento di giocare a carte scoperte con Laurent se avessi trovato il modo di parlare in privato con lui.

Sopra la cesta della posta in arrivo, una finestrella luminosa grande come la buca della cassetta della posta si aprì e una lettera cadde nella cesta, la finestrella luminosa scomparve come era arrivata.

Presi la lettera, era del preside che mi chiedeva di supervisionare il rifresco in sala mensa per il capo del governo magico francese.

Andai in sala mensa e il tavolo degli insegnanti era stato allestito a buffet, c'erano dolci di ogni sorta. Anche pesche ma non quelle che piacciono a me così le ignorai.

Mi sembrava tutto a posto, solo mancavano le bibite. Si era parlato di cocktail ma non li vedevo, così andai in cucina a chiedere e mi fu detto che sarebbero stati serviti su vassoi fluttuanti quando il rifresco avrebbe avuto inizio.

Mandai un messaggio al preside dicendo che era tutto pronto e in ordine.

Quindici minuti dopo la delegazione francese accompagnata dal preside Romeo e dal suo vice Elena arrivarono in sala mensa. Poco dopo anche gli altri insegnanti si fecero avanti e la festa ebbe inizio. Mi misi da parte a mangiare il mio croccante e bere cocktail analcolici osservando con la "vista", un potente incantesimo, il corpo di Laurent e mi accorsi che c'era qualcosa che non andava.

Ero così preso a sgranocchiare croccanti e ad analizzare le informazioni ricavate dalla "vista" di non accorgermi che Laurent mi si era avvicinato.

«Buongiorno, sono il capo di governo francese Laurent Arnoux, cosa sta mangiando? Mi sembra di non averlo visto nel rinfresco offerto dalla scuola.»

Tornai in me, e risposi a Laurent dandogli un nuovo croccante preso dal mio spazio di archiviazione.

«Sono passati settecento anni da quando lessi per la prima volta dell'esistenza degli spazi di archiviazione, ma la tecnica era andata perduta e non ebbi mai la fortuna di vederne uno all'opera.» Disse con nostalgia Laurent.

«Si riferisce al periodo in cui stava nel Regno d'Ombra?»

«Esatto. Provieni anche tu da lì?»

«Sono stato prigioniero per dieci anni poi sono riuscito a fuggire.»

«Prigioniero? E perché? Io ci ho passato ben mille anni e mi sono trovato bene mi mancava casa naturalmente ed ero preoccupato per i miei genitori e fratelli, ma il popolo del Regno d'Ombra mi ha sempre trattato con rispetto.»

L'eroe è in fugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora