Mi prendo cura di te

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Avvolta in un'atmosfera che mi sembra surreale per quanto leggera, vengo riportata alla realtà dal rumore delle chiavi nella serratura della porta.
In fretta realizzo che si tratti di Franci e, un po' come se avessi qualcosa da nascondere, con uno scatto mi alzo dal divano e le vado incontro.

"Credevo di trovarti a letto tutto il giorno!" esclama lei sorpresa dalla mia vista.

"Eh credevo anch'io.." replico ironica accennando ad una piccola risata.

Sentendo rumori in soggiorno, Franci domanda se abbiamo ospiti. Non faccio in tempo a rispondere che Alessandra si palesa saltellando con un sorriso a mille denti verso di noi.

"Ma!! Ciao Ale!!" esclama Francesca, tanto sorpresa dalla sua presenza quanto lo ero io prima davanti alla porta.

"Che cosa mi sono persa??" ci chiede.

"Ah, chiedilo a lei..." aggiungo portando le braccia al petto cercando di nascondere la risata che sta per nascere in me ripensando allo scenario di poco fa.

"Volevo fare una sorpresa al mio pezzo di cuore.." esclama Ale con con due occhietti da cucciolo, mentre con un balzo salta verso di me intenzionata a darmi fastidio come sempre.

Vedendomela arrivare incontro, allargo le braccia pronta a prenderla ed eccola saltarmi addosso con la forza di un uragano.
Non mi da fastidio.
Con lei torno bambina.

"A proposito di pezzo di cuore" dice Franci, "ora che vi ho qui entrambe, dovremmo pensare all'organizzazione delle promo, interviste radio, partecipazioni a programmi e il resto."

Ad Ale fa schifo tanto quanto a me occuparsi di questo tipo di questioni. Non fa per noi.  Se fosse per lei, salirebbe sul palco, canterebbe per la sua gente e nulla più, e per me è lo stesso. Per questo mi trovo così bene con lei, siamo più simili di quanto non sembri.
Ci mettiamo subito all'opera, tolto il dente, tolto il dolore. Si fa una certa e mi ricordo di non avere nulla in frigo. Ordino cinese d'asporto, stasera va così.
Passiamo la serata in cucina tra involtini primavera, fogli sparsi, agende condivise, e liste di futuri appuntamenti. Tutta questa parte, con lei al mio fianco, non è poi così male in effetti.

"Oh mi raccomando, stai attenta." dico ad Alessandra sull'orlo della porta di ingresso "E fammi sapere quando arrivi".

Si è fatto tardi e io mi preoccupo sempre quando gira da sola a quest'ora. Sono un po' mamma, lo so.
Lei mi fa un sorriso genuino e mentre annuisce, si avvicina e mi stampa un bacio morbido sulla guancia.

"Certo pezzo di cuore!"  mi dice canticchiando.

Io ridendo lascio chiudere la porta alle sue spalle.

Alessandra è appena andata via e io approfitto del tempo che mi resta prima di andare a dormire per riordinare il casino che ha lasciato in casa mia. Già, lei è così, un terremoto, il mio. Sembra paradossale, la casa è sottosopra, come se ad abitarci ci fosse un'intera squadra di calcio, però allo stesso tempo è vuota ora che lei non c'è... un po' come me in fondo.
Dopo una buona mezz'ora, finisco di sistemare le ultime cose e, proprio nell'istante in cui sollevo dal tavolo il cellulare pronta per andare in camera mia, lo schermo si illumina:

"Non stare troppo in pensiero per me, sono appena rientrata. Grazie per la serata e per avermi pensata per la canzone. Ti voglio bene, buonanotte."

Con una felicità dentro davvero rara negli ultimi mesi, mi metto il pigiama e vado a letto, serena.
Stanotte vado a dormire pensando a quante cose belle ci aspettano in questi mesi.

***

Lunedì 15 dicembre 2020.

Ore 7:30, suona la sveglia.

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