Right clothes

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Jimin's pov

L'aria quella sera era delle più tranquille che avessi mai respirato. Ormai tarda notte, le strade erano per metà deserte, per metà popolate da anime surriscaldate dai bollori del piacere, diretti in un'unica direzione.

Le chiome degli alberi erano bruscamente scosse da folate di vento gelido, il quale era percepibile solo alla vista. Tra qualche giorno avrebbe sicuramente nevicato.

Le enormi vetrate del posto fungevano da barriera contro le intemperie circostanti, facendo apprezzare maggiormente lo spazio dentro il quale eravamo protetti.

《Dio, sono distrutto.》

Jin si unì finalmente a me e Jungkook dopo una buona mezz'ora di attesa. Il ristorante era ogni sera più apprezzato, e di conseguenza affollato. Anche quella notte vi era stato il pieno di clienti, e fortuna per noi, eravamo arrivati poco prima dell'orario di chiusura.

Lo hyung aveva appena cambiato la divisa con dei vestiti più comodi, un semplice jeans ed una felpa color cobalto. Abbandonando così il pungente odore di cucina di cui era precedentemente impregnato.

《Vi ho fatto aspettare molto?》 chiese con un velo di preoccupazione mentre sedeva in uno dei divanetti adiacenti.

Kook scosse la testa per tranquillizzarlo 《Dieci minuti sù per giù.》 dicendo anche una piccola bugia innocente che fece tornare la serenità al maggiore.

Non potei far a meno di sorridere a quel gesto di cui ero complice. Mi feci più stretto al corpo del coniglio, accarezzando con una mano il suo petto marmoreo, facendogli capire che ero fiero del suo comportamento. In quel frangente egli strinse le mie dita tra le sue, andando a baciare lo stupendo gioiello che portavo all'anulare.

Come ogni qual volta ripeteva quella precisa azione, il mio stomaco si strasformava in uno stormo di farfalle agitate, spigionando un formicolio insopportabile in tutto il corpo.

《Dovremmo andare, gli altri ci staranno aspettando.》 suggerii, un po' per alleviare l'imbarazzo.

Il mio cervello non aveva ancora metabolizzato il fatto che l'uomo che avevo davanti sarebbe presto diventato mio a vita. Il tutto era davvero troppo surreale per riuscire a rendermene conto.

Salimmo subito all'interno dell'Audi di Jungkook, parcheggiata proprio davanti all'uscita, dopo che Jin ebbe chiuso il locale. Il freddo mi stava proprio entrando nelle vene a causa della leggera giacca a vento che indossavo. Ma si sa, chi bello vuole apparire un poco deve soffrire.

《Oggi il servizio è stato più pesante del solito, e siamo solo a martedì! Chi è che cena fuori di martedì sera? Non vedo l'ora di toccare il letto.》

《Sù con la vita hyung, più clienti, più soldi.》 rispose Jungkook ridendo.

《Puoi permetterti di parlare solo perché la tua discoteca è piena ad ogni ora della settimana e non sgobbi nemmeno.》 mi intromisi io, punzecchiandolo sul vivo.

《Tesoro, i miei dipendenti sono ben pagati, mi occupo degli affari, mi esibisco pure e trovo il tempo di scopare quel bel culo che ti ritrovi in un solo giorno. Cos'avresti da ridire?》

Dire che la mia faccia sembrava un pomodoro maturo sminuiva decisamente il colorito prepotente che segnava il mio imbarazzo. Specialmente a causa del sorriso strafottente e fiero che il moro aveva abbozzato, con una mano sul volante e l'altra sul cambio.

《Porco...hai rovinato il mio angelo.》 sentii sussurrare dai sedili posteriori.

Non ebbi il tempo di dar ragione a Jin che l'auto si fermò all'interno dell'enorme parcheggio già strapieno. Una volta sceso notai quella di Taehyung accanto alla nostra.

Loving rabbit [jikook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora