𝚂𝚑𝚊𝚗𝚐𝚑𝚊𝚒-𝙷𝚘𝚗𝚐 𝙺𝚘𝚗𝚐 𝚁𝚎𝚜𝚌𝚞𝚎 𝙼𝚒𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗 ✈︎

Capitolo 3. Preparativi e Ricordi

È passata un settimana da quando io e Izuku abbiamo parlato del possibile viaggio per Hong Kong.
Oggi è sabato. Mancano due giorni alla partenza.

Ne approfitto per cominciare a preparare tutto l'occorrente: vestiario, soldi, qualcosina per difenderci serve sempre, il mio portatile, le schede dei precedenti rapporti che riportavano sopra diversi indizi sulle città della Cina.
Stasera scriverò a Izuku. Tanto di tempo ne abbiamo ancora un pò.

Visto che è mattina e non ho fretta, mi vesto con qualcosa di semplice ma che tenga un po' caldo, essendo che siamo in autunno, e mi dirigo con tutta tranquillità alla mia agenzia.
Essendo ormai un eroina professionista, ho messo su assieme a Katsuki ed alcuni vecchi compagni di classe del liceo questa agenzia. Anche Izuku e Hikari hanno fatto la stessa cosa e ovviamente lavoriamo assieme.
Abbiamo diversi colleghi anche in giro per il Paese e spesso ci incontriamo per fare il punto della situazione o dei disguidi successi in precedenza.

Mi reco alla zona uffici dei segretari e mi faccio dare due cartelline molto speciali. A cosa servono? Sono in pratica dei documenti falsi creati per me e Izuku. Stavo per farne domanda anche a Hikari, ma mi ha detto che stava a casa per badare al figlio e in caso di aiuto richiesto da parte nostra avrebbe trovato un modo per venire. E c'ha ragione.

Dopo che sono uscita e aver risposto le schede nella borsa, decido di andare a farmi un giro in centro.

Oggi voglio passare una giornata serena.

Ore 19.25

Oggi è stata proprio una bella giornata.
Tanto per concluderla con stile decido di passare dal parco con la grande fontana al centro. Li ci passavo i pomeriggi assieme ai miei amici. Che ricordi. Che giornate.
Mi vedo lì: una ragazzina sui 17 anni compiuti, seduta sulla panchina poco distante dalla fontana, con gli auricolari e un buon libro a portata di mano. Che aspetta che arrivino i suoi amici e restare li insieme, per poi andare a fare un giro.

Quei ricordi voglio tenermelo stretti. Niente e nessuno me li porterà via.

Rimango li a vagare fra i ricordi finché non mi accorgo che sono le otto passate. Mi dirigo alla fermata dell autobus li vicino che dopo pochi minuti arriva. Salgo, mi siedo al primo posto libero che mi capita e guardo fuori dal finestrino la città che mi passa davanti.

Dopo una mezz'oretta arrivo a casa.
Non so perché...ma mi sento abbastanza tranquilla.
Vado in camera a cambiarmi e mettermi addosso una felpina con dei pantaloni abbinati. Preparo qualcosa da mangiare, accendo la tv e per la prima volta in questi tre anni mi sento sollevata, come se un precedente stato di preoccupazione se ne fosse andato

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