incontro due ragazzini e uno lo conosco pure

5 1 0
                                    

Quando Chirone mi ha mandato qui, in questa scuola, non aveva precisato il perché, almeno credo, aveva solamente detto "hei Enea perché non vai alla Yancy Academy?"

Immagino non siano state le esatte parole, ma pensate davvero che io abbia ascoltato per bene? Ovviamente no, stavo pensando a costruire una buona trappola per caccia alla bandiera.
Quindi quando due mesi fa mi sono ritrovato in un'aula di dementi totali che mi guardavano, potete immaginare la mia confusione. Ora nonostante io abbia tutti quei problemi da semidio, me la cavo abbastanza bene con le materie scolastiche, e Chirone lo sa, visto che la maggior parte di quello che so me lo ha insegnato lui o signor. D.

Tornando al presente, questo pseudo professore sta cercando, sottolineo cercando, di spiegare un po' di matematica di base. I ragazzi nella mia stessa classe sono dei totali idioti, che urlano e ridono come iene facendomi perdere quella poca concentrazione che il mio corpo tiene ancora.

Voi non sapete quanto io voglia zittire tutti mettendogli una molletta giù per la gola, ma non credo sia molto legale in questo collegio, diciamo forse in tutto il mondo MA non è questo il punto, il punto è che io adesso, in questo preciso istante, non riesco a capire un emerito nulla per colpa di quei macachi.

Il prof nel frattempo ha perso le speranze e se ne sta sulla sedia con i piedi sopra la cattedra a fare un dannatissimo cruciverba dell'enigmistica-in.
Stufo di tutto ciò, mi tiro su le maniche della giacca blu che indosso e mi avvicino alla porta.

-Cosa stai facendo Enea- domanda il cosiddetto prof senza alzare la testa dal suo giornaletto, facendo cessare il rumore nella classe.

-Visto che lei non sta facendo nulla se non scarabocchiare sul giornaletto io nel frattempo vado a farmi un piccolo giro per i corridoi-.

-Hm. Quando torni, Enea, vai a farti un giro in detenzione, non si sa mai- dice facendo ridere i ragazzi.

-Continui pure a sperare che accada.- Prima di uscire butto uno sguardo al giornalino -Oh, e signore, la numero cinque orizzontale è patent motorwagen, soprannominata Velociped, la prima macchina al mondo con motore a scoppio- dico mentre esco fuori dalla porta.

Mentre vago nei corridoi mi dirigo nei bagni e la prima cosa che vedo nel riflesso dello specchio è un ammasso di capelli castano. I ciuffi davanti sono così lunghi che mi arrivano al naso, il che mi fa pensare che forse è il caso di chiedere a Silena un leggero taglio.

Inizio a guardare come sono messo dal collo in giù, notando che gli occhiali protettivi che porto sempre al collo hanno le lenti sporche di qualche sostanza appiccicosa. Gemo con disinteresse, apro l'acqua e bagno con quest'ultima il panno che tengo in tasca. Naturalmente lo sporco persiste.

-Per tutti gli stramaledetti dei, non viene via- inveisco sotto voce.

-Cosa non va via?- Chiede una voce da dietro la mia schiena.

Alzo la testa do scatto e osservo il riflesso. Due bambini sui 12 anni stanno entrando nel bagno e uno di loro ha delle stampelle (e si era precitato nel gabinetto alla velocità della luce). Con le spalle più rilassate rispondo al ragazzo con gli occhi verdi.

-credo che i miei occhiali siano sporchi di olio da motore..- e torno a guardare gli occhiali

-forse un po' di disinfettante per vetri e sapone liquido..- dico a me stesso.

-Lavori in questa scuola per caso?- Mi fa una nuova domanda lo stesso ragazzo dagli occhi verdi.

-Hm? Oh no. Li uso semplicemente per i miei esperimenti, è normale che si sporchino con quello che faccio, puoi stare tranquillo però- dico senza mezzi termini mentre continuo a strofinare i maledetti occhiali.

~°•restructure•°~ Pjo StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora