(4) JK

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ROSÉ POV

Così andammo a dormire.

Si, certo, dormire, come no.

Rimasi tutto il tempo a pensare a come potevo stare senza Jimin, mi aveva mandato un casino di messaggi e chiamate ma sapevo che dovevo essere forte e  cercare di non rispondere.

E così feci.

Per fortuna restò sveglia Nay che mi consolò per tutto il tempo.

Iniziò a parlarmi cercando di calmarmi, poi iniziò a darmi i suoi bellissimi baci dolci, a partire dalle mani che teneva strette a sè, salendo per le braccia, arrivando al collo. Mi provocava sempre dei brividi lungo la schiena con il suo modo di farmi stare bene.

Soprattutto tra noi, ma anche con Jihyo e Chae, ci diamo le solite carezze, i soliti sguardi, a volte per divertirci ci facciamo a vicenda qualche succhiotto, e si a volte, anzi spesso, capita di baciarci, non abbiamo mai superato quel limite, soprattutto perchè non voglio fare certe cose con Nay solo perchè mi va, non sarebbe giusto, ma lei mi ha sempre detto che le andava bene anche perchè questi momenti di "intimità" le piacevano.

Non preoccupatevi, non prendetemi per traditrice o altro Jimin sa cosa prova Nay e gli è sempre andato a genio, non si è mai lamentato e mai faceva il geloso quando gli raccontavo di questi "momenti speciali", perchè si, lui sapeva anche di questo, ovviamente aggiungerei, io non avrei mai fatto qualcosa che a lui non andasse bene, ma capiva che tra ragazze e amiche queste cose si fanno, e ripeto comunque che non abbiamo mai superato il limite.

E sapeva che lei mi amava quindi la lasciava amarmi.

Risalì il collo lasciandomi morsetti; era il suo modo di dimostrarmi il suo amore e io lo accoglievo appieno; arrivò alla mandibola, le sue labbra si avvicinavano sempre di più alle mie, e per un attimo mi si mozzò il fiato, mi guardò un attimo negli occhi, come se chiedesse il permesso, lo faceva sempre, questo suo gesto mi fece sorridere, e senza pensarci 2 volte subito la baciai.

Era uno di quei tanti baci che ci eravamo date, uno di quelli di cui senti il bisogno, come i baci delle madri, ogni volta che te li danno ti senti al sicuro, io volevo quella protezione, ne avevo necessariamente bisogno.

Con sua grande sorpresa cercai di rendere più passionale il bacio, stavolta guardandola io negli occhi mentre chiedevo il permesso per l'accesso con la mia lingua.

Dopo una pausa di qualche secondo, che a me sembrava infinita, mi sorrise, si vedeva a un kilometro di distanza che era un sorriso malinconico.

Mi misi a piangere immediatamente dopo aver realizzato che cazzata stavo facendo.

Quella era Nay, mica Jim.

Se primo mi sentivo uno merda ora proprio non ragiono più.

Abbracciai subito quella ragazza meravigliosa al mio fianco e lei per fortuna ricambiò, il suo sguardo diceva tutto, era distrutta, io l'avevo distrutta, era colpa mia.

"É ok piccola." Mi disse subito.

Ovvio che non era così, ma per non peggiorare le cose io annuì.

L'ultima cosa che mi chiese era se poteva darmi un bacio casto sulle labbra, cosa che non negai e lei finì con un:

"Ti amo, ma ti prego non lo fare più."

Stavo per risponderle anche io con un:"ti amo anch'io, ho capito scusa."

Ma mi limitai a dire solo l'ultima parte, meglio se per oggi il dialogo finiva qui.

E abbracciate ci addormentammo pensando a quello che era appena successo e non a quello che sarebbe successo il giorno successivo, che di sicuro sarebbe stata una cosa più grave.

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"Prego signorino Jeon."

"Mi chiami JK signor..."

"Signor Lee, a vostra completa disposizione signor JK, chiamo la signorinina Rosé."

"Rosé fatti forza ok, magari è meglio di quello che pensi."                                                                                  Mi disse Chae.

Guardai le altre due che non intendevano proferir parola e subito dopo ssere stata chiamata dal signor Lee scesi, sapendo che stavo andando incontro al mio futuro, bello o brutto che sia.

"Vi lascio soli."

Lo guardai, era come in foto, non era cambiato di una virgola.

Lui ad un certo punto mi sorrise, ma io rimasi seria.

Ad un tratto iniziò ad avvicinarsi, ma io lo bloccai subito.

"Senti, tu tizio o come ti chiami, vedi che sono obbligata, non di certo starei volentieri con te, e non cercare di avvicinarti, poi fa' quel cazzo che ti pare vai pure a dirlo a mio padre, fammi prendere a p-"

"Ehi non ho intenzione di fare niente, fidati-"

"Come dovrei fidarmi, sei maggiorenne, l'hai voluto tu, non dire caz-"

"Fammi parlare per favore, anche io sono obbligato, i miei genitori hanno detto che mi finirà male se non mi trovo una ragazza, perchè...... non so se ti andrà bene ma sono gay e quando i miei mi hanno scoperto col mio ragazzo grazie ai loro scagnozzi l'hanno fatto picchiare, ti prego, veramente, posso fati vedere delle foto o-"

"Ok, ho capito, anche i tuoi genitori sono delle teste di cazzo, eh? Comunque voglio lo stesso vedere le foto di voi due, così, sai...."

"Certo"

"Senti, non l'ho detto prima, ma va benissimo il fatto che tu sia gay sai, anzi, ancora meglio visto che so che comunque non avrai intezione di stuprarmi

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"Senti, non l'ho detto prima, ma va benissimo il fatto che tu sia gay sai, anzi, ancora meglio visto che so che comunque non avrai intezione di stuprarmi."

E qui ridemmo entrambi.

"Sappi che siete bellissimi, come si chiama e potresti ripetermi anche il tuo nome, per favore? Scusa, ma non mi ricordo."

"Grazie mille veramente. Io sono Jeon Jungkook, ma puoi chiamarmi JK, invece il mio ragazzo si fa chiamare V; è un anno più grande di me, è fantstico."

"JK, allora, penso proprio che andremo d'accordo noi, sai? Tanto per iniziare ci staresti a far incastrare mio padre per droga?"

"Una specie di guerra: riprendiamoci le nostre vite col male, vsto che col bene non si può"

"Una specie."

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