Prologo

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L'angelo correva. Una bellissima fanciulla dai capelli castani e ricchi di morbidi ricci correva, tormentandosi le pallide mani perfette. Il giardino che da tempo era stata la sua casa cominciava a sembrare meno sereno.

I maestosi alberi che erano perennemente in fiore le sembravano tetri e il verde del fresco praticello su cui tanto amava poggiare i piedi nudi le pareva spento.

L'armonia della natura si stava sgretolando intorno a lei. Il laghetto trasparente al centro della radura prendeva colori più scuri, facendo così diventare l'acqua verdastra, quasi nera. Gli animali che normalmente convivevano in pace cominciavano a lottare tra di loro, i leoni contro i cigni, creature sempre state coinquiline perfette. Gli uccellini dal petto rossiccio smisero di cantare le loro melodie, per andare a beccare con violenza gli altri animali inferociti, che correvano via dalla rovina del meraviglioso giardino.

Le ninfee che illuminavano con il proprio colore rosaceo il trasparente laghetto appassivano in fretta, diventando secche e nere anch'esse.

I quattro fiumi che sfociavano nel laghetto cominciarono ad andare a valle sempre più rapidi, rendendo impossibile la sopravvivenza dei pesciolini rossi che per tanto tempo avevano vissuto in quelle acque.

L'arcangelo Ariel correva, distrutta da quelle visioni. L'unica cosa che contava era il benessere della natura, era la protettrice degli spiritelli che si occupavano di mantenere l'ordine e il benessere di quei corsi d'acqua. Vedendo queste scene il cuore della divinità si era spezzato, ma non si poteva permettere di indugiare o di fermarsi a rimettere in ordine la natura donatele da Dio.

L'angelo portava un fine vestito bianco in seta, con un ricamo dorato sulla vita. Il sottile tessuto permetteva la visione del fisico scultoreo e perfetto che aveva la creatura. 

I suoi leoni correvano di fianco a lei.

Doveva scappare prima che qualcuno riuscisse a trovarla. Doveva andarsene dal paradiso terrestre per sempre, doveva andarsene dalla sua casa. Non decise di spiegare le ali, perché la luce che emanavano sarebbe stata troppo potente e così sarebbe stato facile trovarla, fermarla e ucciderla.

Doveva nascondersi a tutti i costi e proteggere la piccola creatura che portava in grembo.

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