LDA

1.1K 33 0
                                    

Canticchio la canzone di Luca mentre lavo i piatti, da sola, come al solito.
Nulla di cui preoccuparsi, mi piace stare da sola alcune volte e una di quelle è quando lavo i piatti così posso canticchiare senza che nessuno mi senta.

Tutti quanti sono in giro per la casa, ma sento qualcuno avvicinarsi a me.
E chi può essere se non Luca D'Alessio.

"Perché amiamo quello che fa maleeeeeee" continua la strofa mentre la sto per cantare anche io, prendendomi da dietro per i fianchi e cominciando a farmi ondeggiare. "Dai Lù smettila, sto lavando i piatti!" gli dico ridacchiando, ma non mi ascoltato, troppo concentrato a cantare la sua canzone mentre mi gira per un abbraccio. D'istinto, le mie braccia si aggrappano al suo collo e le sue si allacciano alla mia vita.

"Io ti amo e non lo saaaaai" cantiamo insieme per finire la canzone, poi mi strappa un bacio velocissimo per poi darmene tanti altri sulle labbra. Ogni volta che fa questo gesto così infantile mi scalda sempre il cuore e mi fa provare le cosiddette 'farfalle nello stomaco', che è esagerato per il tempo che ci conosciamo, ma nel nostro caso il tempo è un fattore inutile.

Lo guardo negli occhi mentre lui mi imita. "Cosa dirà Gigino?" gli chiedo scherzosamente, "Eh, vedremo. A Gigino deve andare bene, io non mi stacco da te" e nel momento che finisce la frase mi da un ennesimo bacio, più lungo dei precedenti.

Però ad interrompere quel bellissimo momento è la voce di Maria, che ci richiama alla gradinata: questo significa solo due cose o sfida o busta blu.

"Ciao Maria" la salutiamo tutti insieme e lei ci saluta di rimando. "Busta rossa?" azzarda Albe però Maria risponde di no. "Vado io?" "No, Albe" lo rassicura, poi è il turno di Luca a farsi avanti. "Maria vado io?" chiede, con la preoccupazione nei suoi occhi. "Si Luca, vai tu" Maria toglie ogni suo dubbio e lo seguo con lo sguardo nel mentre che si dirige verso la porta.

"Oh ma era sicuro" esclama con il suo marcatissimo accento napoletano, venendo verso di noi. Apre la busta ed è da parte della Pettinelli. Scontato.

Il riassunto della lettera è la professoressa che critica il metodo di scrittura e la sua voce raschiata. In più gli assegna come compito 'Hai delle isole negli occhi' di Tiziano Ferro e lo vedo già agitato. Quella canzone è davvero un pilastro della musica italiana e se la dovesse rovinare farebbe veramente una figura orribile.

Maria ci saluta e dopodiché molti arrivano da Luca per rassicurarlo e dirgli che ce la può fare.
"Boh rega" dice sbuffando, palesemente frustato "È difficile, sicuramente quando lo farò là davanti a loro avrà da ridire" continua e ovviamente Albe arriva subito ad incoraggiarlo "Dai non partire così prevenuto" e così fanno anche Christian, Mattia e Dario e anche altri.

Comincia a passarsi le mani nervosamente sul volto e non posso sopportare a vederlo così demoralizzato: non ne saprò molto di musica perché sono una ballerina, ma posso capire la disperazione iniziale nell'avere come compito un pezzo difficile che non è nelle tue corde.

Si gira verso di me con gli occhi rossi: la disperazione è ovvia e mi piange il cuore.

"No amore" mi fiondo su di lui a braccia aperte e gli do continui baci sulla guancia.
"Andrai benissimo, ce la puoi fare" gli dico ma vedo che non mi guarda in faccia e quasi sembra che le mie rassicurazioni passino da un orecchio ed escano dall'altra.

Gli stringo le guance e lo costringo a guardarmi. "Hey" gli dico ferma "Ascoltami"
Lui annuisce e mi osserva, con il capo appoggiato alle sue mani unite.

"Tu hai talento e io credo nel tuo talento"  gli comunico. "Tu ce la puoi fare" "Devo crederci perché me lo dici tu?" mi chiede, quasi disinteressato a quello che sto dicendo, cosa che mi da alquanto fastidio.
"Perché non dovresti essere incoraggiato dalle mie parole??" il mio tono è arrabbiato e infastidito da quello che mi ha detto. "Perché non lo sono t/n, non sarai tu ad incoraggiarmi. Non è nelle mie corde e non lo farò perfettamente cosa che VOGLIO" afferma: le sue parole mi feriscono, ha praticamente sotto inteso che le mie parole sono inutili.

Mi alzo senza neanche dirgli qualcosa di sgarbato, troppo offesa dalle sue parole e cammino verso la mia stanza, dove penso di passare il resto del giorno.


Passano delle ore e io non ho ancora parlato con Luca e non penso che parlerò per prima: non sono io quella che ha ricevuto rassicurazioni ma le ha rifiutate.

Sono con il mio libro in mano mentre sento qualcuno entrare nella stanza.

Parli del diavolo, spuntano le corna.

Luca chiude la porta appena entrato in stanza, per poi stare lì qualche secondo dopo avermi detto "Hey".
Io ricambio il saluto con un semplice "Ciao" non possedendo la voglia di parlargli. Lui lo nota, sospira e si avvicina al mio letto, prendendo posto accanto a me.

"Per quello che è successo..." comincia, e può sembrare che non mi interessi, ma in realtà ascolto con tutta me stessa.
"Cioè.. sono molto dispiaciuto, te lo giuro. Non avrei dovuto risponderti, stavi solo cercando di aiutarmi e ti ho solo respinto. Anche gli altri mi hanno detto 'Luca guarda che t/n è incazzata' eccetera eccetera"

Sicuramente continuerebbe il suo discorso che interrompo, facendo scontare le mie labbra con le sue. Già dal 'sono molto dispiaciuto' nella mia testa lo avevo già perdonato, farlo andare avanti è significato ascoltare i pensieri del mio ragazzo che non sento quasi mai perché cerco di non farlo concentrare su quelli che gli fanno venire l'angoscia e l'insicurezza.

"Non mi hai lasciato finire" mi sussurra quando mi stacco da lui: non posso fare altre che sorridergli e dirgli: "Mi ero rotta e ti avevo già perdonato quando hai detto che eri dispiaciuto". "Ah quindi sono perdonato?" "Pensavi che ti avrei tenuto il muso per più di un giorno" gli domando ironica, perché sa benissimo che non ne sarei capace.

Lo vedo improvvisamente alzarsi e spegnere la luce per poi tornare dov'era seduto prima.

"Almeno mi lasci finire quello che hai iniziato?" mi chiede ed io annuisco: qualsiasi cosa facesse, io sarei d'accordo, perché sono sicura che non mi farebbe qualcosa di male.

Mi circonda il volto e mi bacia: riesco a sentire le sue labbra curvarsi in un sorriso, forse per la scena romantica che si è creata.

spazio autrice
ciao cuori scusate il ritardo ma sono piena fino all'orlo di studio matto e disperato, per fortuna l'ispirazione e la voglia di scrivere non manca
spero vi piaccia <3
p.s non vedo l'ora di ascoltare il nuovo inedito di alex sto già in lacrime

OS Amici Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora