Christian

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Raimondo ha assegnato a me e a Christian un passo a due, per questo ci stiamo recando insieme in sala per le prove.

"Secondo te che stile ci fa fare?" chiedo al ragazzo, affianco a me e alto una spanna in più di me. "Spero hip hop, modern mi mette agitazione" "Immagina me con l'hip hop" ridacchio in risposta.
Non volevo appesantire la situazione, era già tesa nell'aria perché.. tra me e Christian era cominciata ad essere una certa.. tensione.

"Dopo di lei madame" mi apre la porta di fronte a me, con un sorriso da gentiluomo sul viso.
"Mademoiselle, ma comunque la ringrazio monsieur" reggo il suo gioco e lo precedo, entrando per prima in sala.

"Ciaooo" saluto immediatamente Giulia Pauselli, è dall'altro lato del plexiglas, che ci saluta.
"Ciao ragazzi! Posate pure le borse che cominciamo" ci indica il fondo della sala. Posiamo i nostri borsoni e ci posizioniamo al centro della sala.
"Vi mostro la coreo due volte, così vi si marca di più in testa" ci dice con la sua docile voce.

Io e Christian osserviamo in silenzio lo schermo: la canzone è I Don't Wanna Live Forever di Zayn e Taylor Swift e nella coreografia vedo molta intesa tra i due.
Cosa che probabilmente io e Christian non sbaglieremo.

"So che è una coreo con molta intesa e tecnica, ma siete due ballerini dotati e confido in voi" ci dice, starà sorridendo sotto la sua mascherina.
"Grazie Giulia" dice Christian di rimando, e lei gli fa un cenno con la testa.

Cominciamo a provare: la coreo all'inizio è tranquilla, è verso il ritornello che cominciamo a danzare di più insieme: non mi dispiace, Christian è un ottimo compagno e le prese sono nella sua portata (vorrei vedere, con i muscoli che si ritrova), ma vedo che l'intesa da parte sua sembra.. spenta.

"Ragazzi" ci ferma Giulia "Cosa succede? Non vedo la passione, l'intesa, l'amore! Siete alcuni dei più espressivi!" questo rimprovero è giusto, perché anche io la penso così, ma Christian non sembra essere della stessa idea: si morde l'interno della guancia senza proferire parola.
"Facciamo una cosa -continua la professionista- probabilmente è la mia presenza che non vi fa essere al 100%: ora io esco per 10-15 minuti e voi provate la coreografia" ci parla con serietà mentre ci indica, io e Christian ci siamo mutati.

"D'accordo" diciamo poi all'unisono e osserviamo Giulia uscire dalla sala e chiudersi la porta dietro. Ora siamo solo io e lui, e il silenzio profondo.
"Dai, forza!" incito entrambi, ma soprattutto lui che sembra veramente senza speranze.
"Non vedo l'ora!" esclama ironicamente aspettando la musica.
Faccio partire la canzone e torno al centro della stanza per cominciare a ballare: mi guardo allo specchio e guardo lui. È lui il problema, i suoi occhi sono spenti e la sua testa è altrove, è palese.

"No aspetta" mi fermo e di conseguenza si ferma anche lui, guardandomi mentre corro verso le stereo.
"Perché ti sei fermata? Stavamo andando bene!" si lamenta.
"No, non andava bene. Tecnicamente ci siamo, è l'intesa il problema, è come concepisci TU l'intesa!" confesso.
"Stai dicendo che sono io il problema?" incrocia le braccia al petto e assume un'aria superiore che mi da sui nervi, ma cerco di non darlo a vedere.
"Non ho mai detto che sei il problema. Da parte tua non vedo la stessa intesa che ci metto io per esempio, sembra che stai completamente pensando ad altro"
Lui non risponde ed abbassa la cresta.

Ora, questa cosa non l'ho fatta solo per la coreo, ma anche per capire che sta succedendo tra me e lui: questi continui sguardi, le battutine, lui che mi guarda e lo so solo perché me lo dicono gli altri, io che lo ascolto e lui che fa lo stesso, è tutto un misto.
Mi avvicino a lui e decido di proporgli una cosa.

"Proviamo a fare una cosa"
"Cosa?" chiede incuriosito.
Mi posiziono di fronte a lui e lo guardo dritto negli occhi.
"2 minuti di silenzio mentre ci guardiamo negli occhi" sembra uno dei giochini dei bambini.
"Pensi che sia utile?"
"Perché no"

Fa silenzio. "D'accordo" mi risponde finalmente e facciamo partire i due minuti di pura tensione tra me e lui.
Lo osservo meglio: i suoi occhi marroni sono fissi nei miei, non si spostano di un millimetro e mi studiano, considerando se sono un bene o un male.
Mi avvicino ancora di più a lui, allacciando le braccia al suo collo, diminuendo la nostra distanza.

"Non provocarmi" sussurra, rimanendo fermo come una pietra.
"Non lo sto facendo" ribatto, facendo gli occhi dolci.
Non risponde, sorride semplicemente e sento la mia vita venir circondata da due mani grandi.
"È passato un minuto" mi dice.
Io sospiro semplicemente, impaziente di staccarmi da lui perché comincio a sentire troppo caldo.

Poi, all'improvviso, le nostre labbra si incontrano, in un profondo bacio che lui intensifica, stringendomi i fianchi ed avvicinandomi a sé. Dal canto mio, non mi sottraevo ed anzi, chiedevo sempre di più.

Si stacca e sento già la mancanza delle sue labbra.
Mi rendo poi conto di ciò che è appena successo.

Mi libero immediatamente dalle sue braccia e mi prendo dei secondi per elaborare l'evento.
Perché l'ho fatto? È questa la domanda che mi pongo.

"t/n tutto ok?" lui si avvicina: probabilmente si è preoccupato di questo mio distaccamento improvviso.
"Io, tu.."
"Non ti è piaciuto?" lo guardo: i suoi occhi mi raccontano tutta la tristezza che lo sta travolgendo.
Non gli posso dire di no, perché si, mi ha fatto impazzire e non potrei mai dire che non mi è piaciuto, perché sarebbe una bugia.

"Chri.. -comincio, avvicinandomi a lui- certo che mi è piaciuto" gli prendo la guancia e gliela accarezzo.
"Solo che, è stato improvviso, ecco tutto. Non ho mai pensato a.. questo" gli spiego e sembra capire ciò che penso.
"Vuoi?" mi chiede, però senza concludere la sua vera domanda.
"Voglio, cosa?" lo incito.
"Provarci?" timidamente, mi chiede ciò e non so proprio cosa rispondere.

"Io?"
"E chi se no?" (STO CAZZO FRATELLONE STO CAZZO E STO CAZZONE)
Cosa gli dovrei rispondere? Si, no, non sono pronta?

"Non ti ho mai visto sotto quel punto di vista"
"Però mi hai sempre guardato in quel modo non mentire a te stessa" ribatte; non ha tutti i torti, l'attrazione da parte mia c'è sempre stata.

"Cioè se non vuoi capisco, io che te lo chiedo così a caso è proprio farti un torto perché non ti sei preparata-"
"D'accordo" rispondo determinata
"Cosa?"
"Proviamoci"

Inutile dire che sul suo volto è spuntato un sorriso.

spazio autrice
ok scusate il ritardo la scuola è orribile e ci stanno riempiendo di verifiche che bellezza, spero vi piaccia comunque anche se sembra confuso
bacini <3

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