Mattia

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Siamo tutti in casetta: sono le uniche ore libere della giornata queste e cerchiamo di godercele al meglio, facendo qualcosa che ci rilassi.

Io sono in stanza con Carola, che devo dire che è fantastica come compagna di stanza. È ordinata, pulita e addirittura mette a posto le mie cose: in parole povere la amo.
Entrambe stiamo con la testa china su qualcosa: lei sta correggendo la sua coreografia, mentre io sto semplicemente leggendo un libro; non immagino la mole di stress che si ritrova perché deve preparare almeno due coreografie, una in caso di sfida, e un'altra per la riconferma per la maglia.
La vedo sbuffare e buttare la testa pesantemente sul quadernetto.

"Tutto bene Carol?" le chiedo, chiamandola con un nomignolo che solo io utilizzo. "Non proprio" mi risponde: si rialza e si siede a gambe incrociate.
"Lo sai che puoi dirmi tutto". Lei esita un attimo, fissa il soffitto e sospira.

"È per Luigi" confessa alla fine. Un po' me lo aspettavo, ammetto: ho visto come lui guardava lei e come LEI guardava lui, ma non si era ancora ben capito che cos'erano.
"Cosa ha fatto?" "Nulla di male" ridacchia, sentendo il mio tono molto incazzato. "È solo che, cioè... sento qualcosa, ma non so che cos'è. Cioè, a lui gli voglio bene però... non riesco a pensare a lui, oltre l'amicizia. Per me c'è sempre stata solo la danza"

Rimango un attimo in silenzio. Non riesco a connettere quello che ha appena detto perché mi ha confusa e parecchio.
"Sai che non ti ho mica capito" le dico perplessa e lei si mette le mani nei capelli. "Perché è così difficile" si chiede a se stessa, portando le mani in volto.
"Magari è perché ti piace" scrollo le spalle e faccio per alzarmi verso di lei.

"Si ma io non so se gli piaccio, non capisco se ci tiene o meno" ribatte, guardando verso l'alto. "Magari tiene a te ma come... amica" le rispondo, e sembra finalmente arrendersi alla mia idea.

"Per te è facile: hai uno che ti sbava sui piedi" dice a testa china e rimango perplessa: chi è quest'uno che lei dice.
"Scusa Carol ma chi?" le chiedo ridacchiando, non avendo la più pallida idea di chi stia parlando. "Ma come chi t/n" mi osserva, con le orbite che le stanno uscendo.
"Non so di chi tu stia parlando" "Ma non vedi come Mattia ti guarda?" "Mattia!?" esclamo sottovoce.

Neanche ci credo. Mattia credo sia stato il primo ragazzo con cui ho legato all'interno della casetta. Ricordo quando ci siamo parlati per la prima volta, eravamo in cucina e ci siamo offerti di cucinare per tutti la prima sera. Ci spaccavamo dalle risate.
Lo trovavo un bel ragazzo, ma anche adesso penso che lo sia, sia caratterialmente che fisicamente, però non l'ho mai visto sotto... quel punto di vista.
Le parole di Carola dunque mi lasciano scioccata.

"Ma sei cieca o cosa?" ride. "Ma no è che.. Mattia??" "Ma si!" scherza della faccia sbalordita.
"Non hai visto quanto era geloso quando ridevi con Albe?" "Se stavo ridendo mica ho notato" ribatto deciso.

"Guarda che stava uccidendo Albe con gli occhi se l'avessi visto" mi dice, gesticolando con la mano. Non so che dire davvero. Sospiro e Carola mi guarda in silenzio.
"Dovrei parlargli?" le chiedo confusa, lei alza semplicemente le sopracciglia e mi fa sotto intendere che sì, dovrei parlargli.
Anzi devo.

-

A tavola mi siedo tra Carola e Nicol, e ogni tanto volgo lo sguardo su Mattia che stasera sembra proprio ignorarmi: quando i nostri sguardi si incrociano, lui corre con gli occhi altrove magari su Christian o su Luca e comincia dire qualcosa che li fa ridere.
Non nego che mi da fastidio questo suo ignorarmi quando fino a stamattina mi svegliava con un cuscino in faccia.

Finiamo di cenare e puntualmente Nicol viene da me per fare la ficcanaso. "Ma Matti che cos'ha? Siete culo e camicia, ora cane e gatto?" scherza, nonostante abbia notato il mio volto serio. "Guarda Nì, è così da oggi pomeriggio" "Ma come mai?" non voglio che lei sappia quello che mi ha detto Carola, così invento una scusa per dileguarmi dalla conversazione. "Non lo so, per questo ora gli vado a parlare" concludo il discorso, e lei mi augura buona fortuna per poi raggiungere le altre in salotto.

E' giunto il momento. Lui è ancora in cucina che parla con Christian, mentre quest'ultimo sta lavando i piatti. Lo raggiungo, "Matti" lo chiamo ed il biondo si volta subito verso la mia direzione, così come fa Christian. "Ue" mi saluta con la sua solita cordialità facendomi un sorriso che percepisco come falso.
"Possiamo parlare un attimo?" gli chiedo. Lui si volta verso l'amico castano, che gli fa un segno con la testa. "Certo" mi risponde dopo il consulto di Chri, e cammino con lui che mi segue fino alla mia stanza.
"Siediti un attimo" gli ordino, indicando il fondo del mio letto: lui obbedisce e dopo essersi seduto, lo imito e mi siedo davanti a lui.

Non ho idea di come introdurre il discorso, così lo guardo: i suoi occhi azzurri sono così chiari e lucenti che il suo volto come quello di un angelo.
"Cosa devi dirmi" smuove la situazione, avvicinandosi ancora di più e sincero, questa poca distanza comincia a mettermi sotto pressione e non poco.

"Che.. -l'ansia mi assale- Carola mi ha detto che, mentre parlavo con Albe, sembravi geloso"  marco l'ultima parola consapevolmente, voglio vedere se ha una reazione a definirlo in quel modo. Lui si morde il labbro e abbassa la testa: sembra che Carola lo abbia beccato in pieno.
"E' così?" continuo con il mio interrogatorio, aspettando con pazienza la sua risposta, però non risponde ancora.
Vado dritta al punto.

"Cioè Matti, cosa provi per me?" "Cosa vuoi dire?" finalmente mi da una risposta, tuttavia non alza la testa. "Cioè.. mi vedi come un'amica, o altro perché ho analizzato quello che c'è tra me e te... mi servirebbe una sola risposta"
Lo guardo con occhi tristi: non parla e essermi aperta così senza neanche ricevere una singola reazione da parte sua mi ferisce.

"Io-" prova a dire, finalmente ha alzato la testa e lascia poi un sospiro uscire dalle sue labbra rosse. Sono sicura che non sia facile da parte sua rispondere ad una dichiarazione del genere.
D'improvviso sento la sua mano sulla mia e porto lo sguardo proprio lì, sulle nostre mani congiunte; me la tiene forte e tutta rossa in volto torno a guardarlo.

"Non so come spiegarti t/n" guarda fisso nei miei occhi "Quando.. ti guardo, cioè, mi rivedo in te, trovo conforto perché sento che sei una dei pochi qui dentro che mi capisce, e questo sentimento comincia ad andare oltre"
Riesco a capire dove vuole arrivare e non è un caso che mi stia battendo all'impazzata il cuore.
Continua: "Cioè tu mi piaci, e anche tanto. Però so che da parte tua non può essere ricambiato perché non mi hai mai guardato come io guardo te e sì, vedere te che ridevi e scherzavi con Albe mi ha reso geloso: avevo paura che potessi avere più complicità con lui che con me"
"Perché lo pensavi?" gli chiedo. "Perché tu sei bellissima, e io non sono carino come Chri, o Alex, o Luigi" ha nuovamente abbassato il capo, forse perché vuole nascondere il suo imbarazzo; gli prendo il viso dalla guancia e lo obbligo a guardarmi, dritto negli occhi.

"Sei perfetto così, non devi paragonarti a loro" lo rassicuro: non è la prima volta che lo sento dire che non è abbastanza carino, che non gli piace il suo volto, e mi fa abbastanza dispiacere: è così un bel ragazzo, perché buttarsi giù in questo modo?
Resta il silenzio tra di noi, nessuno sembra voler muoversi.
Poi lui mi avvicina a sé, tirandomi dai fianchi, e mi bacia. Il tocco è gentile e delicato, e breve: si stacca dalle mie labbra che chiedevano di più e appoggia la sua fronte sulla mia.

Mi sussurra un dolce "Grazie" che scaturisce sul mio volto un sorriso che va da un orecchio all'altro. Non resisto e lo bacio di nuovo, delicatamente come ha fatto lui.
Mi butto poi su di lui, che ricambia il mio abbraccio attorcigliando le braccia attorno al mio busto: il calore della sua felpa mi avvolge completamente e i baci sui capelli che mi da mi fanno sentire al sicuro.


spazio autrice
ecco la prima OS, spero vi piaccia <33 e mi scuso in anticipo per eventuali errori.
bacini <3
-malu

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