CAPITOLO 1

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Non doveva fare altro che fingere, come se dentro di sé fosse davvero calma, leale, efficiente e discreta... Da quando aveva sei anni, Sara Astley lottava per ciò che in realtà, non era.

Alle sei e quarantacinque, la porta dell'ufficio di rappresentanza della Abbott-Cunningham Enterprises (ACE), si aprì ed entrò un uomo alto e bruno con uno sguardo d'apprezzamento.

Sara sentì lo stomaco chiudersi... Mentre gli stringeva la mano per salutarlo, notò che aveva davvero una bellezza luciferina, come si diceva in giro. Non riuscì a scorgere alcun segno di pietà o malleabilità nei duri tratti del viso e della cicatrice sulla guancia sottolineava la sua fama di spietatezza.

Cercò di ignorare il battito accelerato del suo cuore e gli diede il benvenuto.

"Sara Astley," disse lui e le tese la mano.

Esitò un po' nello stringergliela. Dopotutto, lui era lì per prendere in mano l'azienda dove lei aveva trovato una stabilità mai sperimentata prima nella sua vita, per farla letteralmente a pezzi.

L'attuale presidente della ACE, Jon Stewart, aveva insistito nel richiedere l'intervento di una ditta esterna per riorganizzare la propria, e Cain 'Lucifer' St. Vincent aveva fatto la sua fortuna risanando aziende e riducendone il personale.

Sentì che aveva il palmo della mano parecchio ruvido e Sara si stupì... Era il proprietario e il CEO della propria azienda, non aveva bisogno di svolgere lavori manuali.

Avrebbe presto saputo spiegarsi tante cose... Il suo compito consisteva proprio nell'apprendere tutto ciò che poteva riguardo Cain St. Vincent e riferire i suoi piani ai proprietari della società, verso i quali si sentiva in debito di riconoscenza.

"Ti prego, chiamami Cain quando siamo solo noi due e signor St. Vincent quando ci troveremo in pubblico. In quello che ti riguarda, mi hanno detto che sei molto efficiente, ma non mi aspettavo che arrivassi in ufficio così presto, specialmente il lunedì mattina," esordi lui con una certa ammirazione.

"Si tratta di abitudine," rispose lei, ritirando la mano dalla sua. "Dato che questo è un nuovo incarico per me, volevo essere preparata."

"E lo sei?" chiese lui, guardandosi intorno nell'elegante ufficio.

'No, non lo sono affatto...' pensò lei e desiderò non essere così intimamente consapevole del potere dell'uomo di fronte a lei.

"Sarai tu a giudicare questa cosa."

Lui annuì e spalancò la porta dell'ufficio che aveva una splendida vista sulle montagne innevate vicino a Las Vegas.

"Entra," disse lui. "So che lavori per questa azienda da sei anni."

"Sì," rispose Sara.

Lo seguì nell'enorme ufficio e lo guardò mentre si aggirava controllando le dotazioni elettroniche e la scrivania e dando uno sguardo al panorama.

"Secondo il tuo curriculum, hai fatto carriera velocemente e hai lavorato per Charles Abbott negli ultimi due anni... La ACE," disse Cain, accorciando il nome dell'azienda con le iniziali dei fondatori, "è stata molto buona con te. Ti hanno pagato lezioni e concesso un orario flessibile per finire l'università."

"Sì, tutto questo è verissimo."

"Sono certa che sei grata," continuò lui mentre si sbottonava la giacca. "Forse così grata che non vorresti vedere nessun cambiamento significativo nella società."

"Voglio il bene di questa società... Voglio che la ACE si risollevi e continui ad essere competitiva. L'economia di oggi è difficile. Desidero solo il meglio per il futuro della ACE," asserì Sara, dando la risposta che si era preparata e rendendosi conto, allo stesso tempo, di non essere stata per niente molto naturale.

AMORE OSTINATO (1° libro sui fratelli St. Vincent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora