Volare.
Era sempre stato il mio sogno più grande, sin da bambina.
Mio padre me lo aveva promesso, mi aveva fatto credere che un giorno avrei anche io assaporato la dolce sensazione del vento fra i capelli e che avrei sfiorato le stesse nuvole che prima pensavo ingenuamente fossero zucchero filato.Già, me lo aveva promesso, ma mio padre era un gran bugiardo.
"Yaeri! Vieni giù, la colazione è pronta!"
L'urlo di mia madre mi riportò bruscamente nel mondo terrestre, costringendomi ad aprire definitivamente gli occhi.
Controvoglia mi alzai, andai in bagno e presi le prime cose che trovai nell'armadio.Ogni mattina era sempre la stessa storia.
Non facevo più di tanto caso al vestiario.
Ciò ovviamente non significa che mi trascuravo totalmente, ci tenevo molto all'igiene...semplicemente non mi piaceva attirare l'attenzione.E mia madre ci aveva ormai perso le speranze.
Più volte aveva tentato di convincermi nel vestirmi in maniera più "ordinata", spingendomi ad acquistare abiti più...come dire...femminili, ecco.
Ma dovette ben presto rassegnarsi.Ero un tipetto molto testardo, per cui era difficile che mi lasciassi convincere.
Solo ad un paio di occhioni da cerbiatto e ad un sorriso da coniglio non riuscivo mai a dire di 'no'.E fu proprio quella la mia rovina.
"Sbrigati pigrona! Jungkook ti sta aspettando!"
Ecco, appunto.Conoscevo Jungkook da quasi 15 anni, quando lo incontrai ne avevo solo 5, mentre lui appena 7. I nostri genitori erano amici di vecchia data e quando la famiglia del ragazzo decise di trasferirsi nella nostra stessa città, trascorremmo quasi ogni giorno insieme.
Io ero figlia unica, mentre Jungkook aveva un fratello più grande, ma entrambi mi accolsero subito a braccia aperte, facendomi sentire parte di un'unica grande famiglia.Mia mamma mi raccontò che nei primi giorni Jungkook non lasciava avvicinare nessuno a me, non voleva nemmeno che tornassi a casa, nonostante abitassimo a pochi chilometri di distanza. Questo perché aveva appena trovato la sua sorellina, e non avrebbe avuto intenzione di condividerla con nessuno.
Erano passati molti anni da quel momento, ma il lato protettivo del corvino non era per niente scomparso, anzi.
Forse col passare del tempo si era addirittura rafforzato, e a me non dispiaceva affatto.Jungkook era il mio unico amico.
Non ero mai stata brava nel fare nuove amicizie, la mia eccessiva timidezza mi costringeva a fare cento passi indietro, ma non con Jungkook.Forse perché eravamo cresciuti insieme...chi lo sa.
"Arrivo, arrivo!"
Mi affrettai a sistemare le ultime cose nello zaino, indossai il mio amato cappello e scesi di corsa le scale. Raggiunsi la cucina, afferrai due biscotti appena sfornati e salutai mia mamma con un bacio sulla guancia."Sei sempre la solita. Farai ritardo anche oggi, per l'ennesima volta" borbottò, lanciandomi uno sguardo di rimprovero.
"Oh andiamo, mamma! Sai bene che riesco sempre a cavarmela in qualche modo".
Non feci in tempo a sentire la sua risposta, perché avevo già chiuso la porta."Ce l'abbiamo fatta finalmente, stavo quasi per andarmene senza di te".
Il corvino mi guardò con un furbo sorrisetto stampato sulle labbra, per poi sollevare il braccio e scompigliarmi i capelli.
"Bugiardo, non lo faresti mai" mormorai, tirando su un finto broncio che lo fece sorridere.
"No, hai ragione piccola. Non lo farei mai".————————
Le ore quel giorno trascorsero molto lentamente.
Era l'ultimo giorno di lezioni prima dell'inizio delle vacanze di Natale e alcuni studenti si affrettavano a dare gli ultimi esami.
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Il Mio Migliore Amico È Un Bugiardo | J.Jk.
FanfictionL'amore distrugge, porta l'uomo alla totale esasperazione. L'amore è follia, ed è per questo che può essere vissuto e provato solo da chi ha gran coraggio. Cuore mio, sii duro se devi. Tratto dalla storia: "La verità è che tutti ci faranno del m...