Paranoie e debolezze

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JUNGKOOK'S POV

Strano.
Quella sera mi sentivo proprio strano.
Provavo un inspiegabile senso di ansia alla bocca dello stomaco e non ne comprendevo il motivo. Forse sapere che Yaeri non si trovasse a casa sua, accovacciata sul divano a guardare film strappalacrime assieme a sua madre mi destabilizzava, e non poco.

Quella ragazzina non si era mai spinta a tanto ed era proprio la sua inesperienza a preoccuparmi. Le sarebbe potuto accadere qualunque cosa, ma forse stavo viaggiando un po' troppo con la fantasia.
Infondo non era da sola...YeJin era con lei.
Conoscevo quella ragazza da un po' di anni ormai e se non avessi avuto la certezza che fosse una persona responsabile non le avrei mai lasciato Yaeri.
Ma questo non bastava a tranquillizzarmi, restava comunque un qualcosa che mi turbava e il non riuscire a capire cosa fosse mi mandava in tilt il cervello.

Odiavo non avere tutto sotto controllo.

Forse se avessi avuto la possibilità di tenere d'occhio io stesso Yaeri, anche solo da lontano, sarei riuscito a placare le mie fottute paranoie.
Ma non potevo costringere i miei amici ad assecondare i miei capricci.
Perché sì, quelli erano solo capricci.
Yaeri era abbastanza grande da badare a se stessa, non aveva bisogno di una baby-sitter.

"Jungkook-ah! Si può sapere che ti prende?"
Fu Jimin a salvarmi dal rumore dei miei pensieri e mentalmente lo ringraziai.
Dovevo darmi una calmata, cazzo.
"Niente...niente, hyung. Ero solo sovrappensiero"
"Dai prendi questo, sciogliti un po'. Ti vedo troppo teso" mi porse un bicchiere con un liquido colorato al suo interno e, seppur non avessi la ben che minima idea di cosa fosse, lo ingurgitai velocemente, decidendo di lasciarmi finalmente andare.

Ma improvvisamente mi ricordai della promessa che avevo fatto a Yaeri, e allontanai di scatto la mano dal bicchiere, come se mi fossi scottato. Jimin continuava a guardarmi accigliato, non riuscendo probabilmente a capire cosa diamine avessi quella sera, ma io non potevo ubriacarmi come se niente fosse.

Se succedesse qualcosa?

Se Yaeri avesse bisogno di me e io non fossi abbastanza lucido da darle ascolto?

Se non fossi in grado di aiutarla?

Se, se, se...non ne potevo più.
"Sei da solo?"
Ero così impegnato a maciullarmi il cervello da non accorgermi nemmeno che i miei amici si erano completamente dileguati.
Abbassai lo sguardo e solo allora notai che una ragazza mi stesse fissando insistentemente.
La guardai volontariamente dalla testa ai piedi: indossava un vestito striminzito che le copriva a malapena il culo, ma che in compenso metteva in risalto le sue forme.
I capelli neri erano raccolti in una coda alta che lasciava poco spazio all'immaginazione e...non c'è che dire, avevo adescato un bel gioiellino senza il minimo sforzo.

E non me lo sarei lasciato sfuggire per niente al mondo, avevo bisogno di scopare e non c'era per me migliore distrazione del sesso.

"Tu che dici?"
Modestia a parte, sapevo di essere un bel ragazzo e non mi ci voleva molto per far cadere una ragazza ai miei piedi.
Sapevo esattamente quali pedine muovere.
"Potrei farti un po' di compagnia, è una serata alquanto noiosa..." sussurrò con voce suadente, avvicinandosi impercettibilmente a me.

Bingo.

"Potrei farti vedere come trasformarla in qualcosa di molto più interessante"
Mi spinse sul divanetto per poi sedersi a cavalcioni sulle mie cosce.
Intraprendente la bambolina.
"Sì ti prego..." ottenuto il suo consenso, mi precipitai sulle sue labbra, dando inizio ad un bacio che di casto aveva ben poco.
Le succhiai, le morsi e le leccai più e più volte, mentre lei continuava a strusciare il suo culo sul cavallo dei miei pantaloni.
Misi fine al bacio con il solo intento di dare una svolta a quella maledetta serata.
"Ci sono delle stanze al piano di sopra"
"Cosa stiamo aspettando?"
Le afferrai il braccio e la feci alzare, poi, dopo aver chiesto una chiave qualsiasi al barman, la trascinai su per le scale.
Non mi preoccupai dei miei hyung, anche perché sapevo che anche loro se la stessero spassando da qualche parte.
Non mi preoccupai più nemmeno di Yaeri, ero stato fin troppo razionale quella notte, ne avevo abbastanza.

Il Mio Migliore Amico È Un Bugiardo | J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora