Fidati di me

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YAERI'S POV

Fui svegliata dalle notifiche del mio telefono.
Con la faccia ancora sepolta nel cuscino, lo afferrai e me lo portai davanti agli occhi, non trovando però la forza necessaria per aprirli.
Ieri sera, come ogni anno, dopo lo scoccare della mezzanotte e uno scambio di auguri, io e la mamma avevamo parlato del più e del meno, non accorgendoci del tempo che scorreva indisturbato. Insomma, eravamo andate a dormire alle 4 del mattino.

In un certo senso anch'io avevo fatto after, senza alcol o musica sì, ma valeva lo stesso.

Aprii lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco lo schermo del cellulare.
Erano tre messaggi da parte di Jungkook e solo a leggere il suo nome il mio cuore cominciò a scalpitarmi nel petto come impazzito.
Era inevitabile pensarlo: ero completamente andata, fottuta, spacciata.
Mi scioglievo come neve al sole anche solo a pensarlo...Dio, che vergogna.
Mi affrettai a leggere tutti i messaggi, soffermandomi un po' più del dovuto sull'ultimo. Non era certo la prima volta che il corvino mi chiamasse 'piccola', ma continuava a farmi sempre uno strano effetto; avvertivo una stretta allo stomaco che però non era per niente dolorosa, tutt'altro...

E così erano queste le famose farfalle nello stomaco? Pensai.

Decisi di aspettare qualche minuto prima di rispondere...ero sicura avesse passato quasi tutta la notte in bianco, perciò lo avrei lasciato riposare. Io, al contrario, non avevo più sonno.
Anzi, avrei fatto una bella doccia rigenerante e poi una passeggiata; almeno in quel modo mi sarei schiarita un po' le idee.
Ne avevo proprio bisogno.

Mi alzai, quindi, dal letto, ma il contatto dei miei piedi nudi con il pavimento mi fece rabbrividire, costringendomi di riflesso a ritornare sotto le mie calde coperte.
Faceva troppo freddo per alzarsi e il solo pensiero di dover camminare per le strade di Busan al freddo gelido del primo dell'anno, mi distolse all'istante dall'idea iniziale: avrei rinunciato alla passeggiata, anche se prima o poi una doccia me la sarei dovuta fare.
Guardai ancora una volta l'orario: le 07:40.

Sarà di sicuro già tornato a casa...

Risposi a Jungkook e appoggiai la testa sul cuscino, sperando di venire accolta nuovamente tra le braccia di Morfeo, ma l'unica cosa che fui in grado di fare fu non riuscire a smettere di pensare a due bellissimi occhi, luminosi come stelle, e ad un sorriso furbetto da coniglio.

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JUNGKOOK'S POV

Al contrario di ciò che pensavo, mia madre non era sul divano ad aspettarmi con una mazza da baseball in mano, pronta a sfracellarmi la testa in qualsiasi momento.
Non appena varcai la porta di casa tutto ciò che fui in grado di sentire fu soltanto un tombale silenzio. Stavano ancora tutti dormendo, ed io potei finalmente tirare un sospiro di sollievo.
A squarciare quell'atmosfera così silenziosa fu però la suoneria del mio cellulare.
Lo estrassi dalla tasca dei pantaloni e, con grande sorpresa, realizzai si trattasse proprio di Yaeri.

Da Riri:
Buon anno anche a te, Kookie.
E non ti preoccupare, non è successo niente. Anzi, mi dispiace di essere stata così insistente.

Spesso mi chiedevo cos'avessi fatto di buono nella vita per meritarmi una persona così tanto speciale quanto lo era lei.
Sin da bambino speravo di avere una sorellina da proteggere e coccolare, e più volte avevo rotto le palle a mia madre, pregandola di accontentarmi, ma lei mi aveva sempre liquidato dicendomi che non avrebbe voluto rischiare di avere un altro maschiaccio in giro per casa.
Io e mio fratello eravamo ingestibili, a detta sua. Ma poi, come per magia, arrivò Yaeri, e per me fu come una ventata di aria fresca.
Da quel giorno mi promisi di prendermi cura di lei come se fosse mia sorella, ma forse non sempre ero riuscito a farlo nel modo in cui meritava...

Il Mio Migliore Amico È Un Bugiardo | J.Jk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora