Il Mio Migliore Amico È Un Bugiardo | J.Jk.

Ciò che io chiamo casa

YAERI'S POV

"Frena, frena...chi sarebbe questo Hyungwon?"
Rimasi quasi delusa. Di tutto quello che gli avevo detto lui prestava attenzione solo a quel dettaglio?

Avevo raccontato al corvino tutto di quella sera, o quasi. Decisi di omettere volontariamente lo spiacevole incontro con Iyan. Ancora non sapevo se la sua presenza fosse dovuta ad un temporaneo ritorno, o meno; solo quando me ne sarei accertata, ne avrei parlato con Jungkook.
Lo conoscevo bene, ed ero sicura che non appena lo avesse saputo avrebbe dato di matto, ma quella volta avrei agito a modo mio.
Me ne sarei pentita? Forse. Ma non sarei mai tornata indietro.

"È un amico di YeJin. È molto simpatico e gentile, è stato lui a riaccompagnarmi a casa."
Sorrisi spontaneamente ripensando alle parole e al sostegno che il ragazzo che tanto faceva penare la mia amica mi aveva offerto.
"Stai sorridendo. Perché stai sorridendo?"
Rivolsi nuovamente l'attenzione al corvino, che ora mi guardava con un broncio adorabile stampato sul viso. Distolsi lo sguardo per evitare che si accorgesse di quanto il mio volto, per l'ennesima volta quel giorno, fosse diventato rosso, ma ingenuamente dimenticai quanto Jungkook mi conoscesse bene.
"E sei pure arrossita! Yaeri...ti piace quel ragazzo, vero?"

Oh no, questa volta sei proprio fuori strada, Kookie.

"Yah! Ma che ti salta in mente?! Lo conosco da neanche un giorno e tu già fai pensieri strani? Sei sempre il solito, Jungkook!"
Mi liberai della sua presa ferrea e mi alzai in piedi, poi aprii frettolosamente le ante del mio armadio per cercare qualcosa da mettere e darmi una ripulita.
"Perché ti arrabbi tanto? Ti ho solo fatto un'innocente domanda" mormorò e giurai di averlo visto sorridere beffardo, come era suo solito fare ogni volta che aveva voglia di prendersi gioco di me.
"Perché hai frainteso tutto! E comunque non capisci proprio niente!"

Dovevo darmi una calmata, altrimenti avrei rischiato di rivelargli tutto in quello stesso istante, e non mi sembrava proprio il caso.
La situazione era già abbastanza complicata di per sé.

"Da quando siamo così impertinenti, Yaeri-sshi?" Il soffio della sua voce calda mi accarezzò dolcemente i capelli, scatenandomi una scia di brividi incontrollabili lungo tutta la spina dorsale. Poi sentii il suo petto scolpito combaciare perfettamente con la parte alta della mia schiena e il suo mento appoggiarsi delicatamente sulla mia testa.
Da quanto tempo mi era così vicino?
Era incredibile, e a tratti anche spaventoso, cosa solo la sua vicinanza fosse in grado di provocarmi. Per non parlare del mio cuore.
Questo entrava in visibilio anche al solo sentire pronunciare il nome del corvino.
"Dov'è finita la mia dolce e timida bambina, mh?" sussurrò con una voce maledettamente roca, accostando nel frattempo il suo viso al mio.
Dio, se mi avessero gettato della pasta cruda addosso penso che si sarebbe cotta in un millesimo di secondo. Stavo iperventilando.

"J-Jungkook..."
Ci mancava anche che diventassi balbuziente ora! Mannaggia a lui e alla mia stupida timidezza!
"Kook i-io..."
Avanti, Yaeri! Datti una svegliata, dannazione!
Le mani del corvino si strinsero improvvisamente attorno ai miei fianchi e con uno scatto fulmineo mi fecero voltare verso di lui, mozzandomi letteralmente il respiro per la vicinanza eccessivamente elevata.

E no, però...così non mi aiutava per niente.

"Parla, piccola. Ti ascolto."
Aria. Mi serviva aria.
Socchiusi gli occhi e presi un profondo respiro, poi li riaprii e, con un coraggio che non credevo mi potesse appartenere, li puntai in quelli del diabolico ragazzo di fronte a me.
"A me non piace Hyungwon. Sono solo contenta di aver trovato dei nuovi amici, tutto qui. E poi..." Il corvino mi guardò con un sopracciglio inarcato, forse incitandomi a continuare il discorso, peccato che mi fossi legata le mani da sola. "E poi?"