24. Il chirurgo

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Trafalgar aveva deciso che a questo punto, avevano davvero bisogno di Alexandra.

Le aveva provate tutte con Esme e il bambino, idem con Sam e Gale ma non era riuscito a concludere molto, tuttavia aveva ancora un ultima carta da giocarsi: la regina scarlatta, il suo asso nella manica.

Si camuffò il più possibile per non farsi riconoscere, indossando una giacca nera e un cappello più normale del solito poi si diresse nel centro di Capitol; al Hospital Central.

Non fu troppo difficile entrare fingendo malessere inesistente, soprattutto perché gli bastava incrociare gli occhi delle infermiere per farle sciogliere come gelato al sole.

Continuò a guardarsi intorno ma al pronto soccorso non c'era traccia di Alexandra così, due giorni dopo, ritentò entrando furtivamente all'interno del complesso ospedaliero.

Tentò in tutti i reparti e alla fine la trovò nel reparto maternità.

Non se lo aspettava, Alexandra non sembrava aver mai apprezzato particolarmente i bambini ma aveva notato che fra le sue letture c'erano anche saggi di pediatria; chissà perché però non ci aveva pensato prima.

Stava dando ordini a delle infermiere, sembrava davvero nel suo ambiente ora e Trafalgar vi vedeva un po' della sua precedente carriera come capitano in quell'attitudine da comandina.

La seguì per un po', finché non uscì sul tetto dell'ospedale dove vi era un bel terrazzo ove rilassarsi.

Law si aspettava tutto tranne di essere ribaltato quando attraversò la soglia, ancor prima di realizzarlo, aveva un bisturi puntato al collo.

Vide Alexandra sgranare gli occhi nel rendersi conto di aver appena quasi spedito all'altro mondo il proprio capitano - Trafalgar...?-.

- Vedo che ti sono mancato - Mugugnò con un sorrisetto il chirurgo tirandosi poi su quando lei smise di minacciarlo con l'arnese.

Alexandra gli saltò letteralmente fra le braccia stringendolo a se e seppellendo la faccia nella sua spalla - Sei vivo... ero mortalmente preoccupata...! I miei messaggi non sono arrivati a te perché Chloè non ti trovava...-

Law fece un leggero sorriso e le accarezzò i capelli - Ora sono qui, ma ho bisogno del tuo aiuto Alex- sussurrò.

- Anche io devo dirti una cosa...ma non qui. Stasera a casa mia- gli sussurrò l'indirizzo all'orecchio facendolo quasi rabbrividire poi si allontanò - A dopo!- esclamò poi corse all'interno dell'ospedale lasciandolo li come un povero deficiente.

***

Raggiunse la casa alle nove ed entrò dalla finestra sul retro, per evitare di farsi vedere dai vicini.

- Alexandra?- si guardò intorno e intercettò la donna che usciva dal bagno con addosso un accappatoio.

- Ah eccoti, pensavo ti fossi perso- Disse solo poi si sedette sulla poltrona facendogli cenno di accomodarsi in quella davanti - Devo dirti una cosa importante-.

Questo bastò a fargli distogliere lo sguardo dalla scollatura e a portarlo ai suoi occhi - Beh, dimmi-.

- Sono una mezza sirena- fece una pausa drammatica poi continuò - mia madre era la figlia del re quindi questo fa di me l'erede al trono. Dopo che me ne sono andata e ho iniziato a fare il pirata, mio zio ha trucidato tutta la famiglia reale, miei fratelli compresi, quindi sono rimasta l'unica erede legittima. A quanto pare mio zio negli ultimi tempi è diventato parecchio...sospettoso, sta trucidando molte persone, nobili e non, per cui vi è un gruppo di "rivoluzionari" che vuole ribaltarlo dal potere. Mi vorrebbero come nuova regina o per lo meno, vorrebbero il mio aiuto- fece una risata un po' stridula - Ma, cosa davvero importante, mi hanno offerto aiuto contro Barbanera. Se accettiamo di aiutarli, ci aiuteranno contro quell'imperatore ma noi poi dovremo aiutare loro. Cosa ne pensi?-

Riflettei seriamente sulla proposta - Ne dobbiamo parlare con tutti gli altri...ma prima dobbiamo risolvere un altro casino. Per ora teniamo per noi due quest'informazione-.

- Che è successo?- inclinò il collo perplessa dandomi una bella visuale di carne che avrei voluto mordere.

Mi riscossi per risponderle - Esme è incinta ma lei e il bambino sono in brutte condizioni... - poi mi decisi a dirlo - Anche Sam è messo male, mi servono le tue capacità...-.

La vidi gelarsi - Sam cosa!?- 

Ignorai la punta di gelosia e continuai - Vieni a queste coordinate domani- le scrissi su un foglio poi, ricordandomi che fosse molto poco capace in queste cose, le spiegai come arrivare alla Polar Tang.

- Va bene, domani sarò da voi pronta ad aiutare in ogni modo possibile, anche se non vedo come possa fare meglio di te-

- Fidati Alexandra; ci sono cose dove io posso arrivare e tu no...e cose dove solo tu puoi intervenire- mi alzai pronto ad andarmene poi lei si avvicinò e mi abbracciò ancora.

"Sto davvero scoprendo il lato tenero di Alexandra?" pensò Law stordito dal profumo di salsedine della donna.

- A domani- si stacco allontanandosi e Trafalgar la guardò un ultima volta prima di scomparire nella notte.

ABISSO || {One piece OC}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora