𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐁𝐭𝐬

86 6 0
                                    

Note dell'autrice : i personaggi di questo capitolo saranno Y/N e Jimin (Bts)

"Si muova signorina. Corra più veloce", mi urla la professoressa dall'altra parte del parco della scuola. Correre non è mai stato il mio forte. Adoro lo sport ma non girare come una trottola alle otto di mattina in mezzo all'erba, guardando le altre persone con il cane che scodinzola felice in attesa di coccole, coppie che si tengono per mano per riscaldarsi da questo freddo insopportabile.

La cosa che però mi consola è che oggi vedrò il mio migliore amico, Jimin. Ogni venerdì sera, in pieno inverno, ci concediamo del tempo per stare insieme, per una cioccolata calda in centro città, per chiacchierare, per scaldarci abbracci che mi fanno sciogliere il cuore. Si, provo qualcosa per lui. Non so se amore o semplice affetto, però quando siamo insieme sa come farmi stare bene. Nei miei momenti di pianto, lui è lì ad asciugarmi le lacrime. Quando litigo con i miei genitori, mi passa a prendere con il suo motorino e mi porta in giro, senza una meta, finché non mi passa l'incazzatura, lasciando spazio alle risate dovute alle sue squallide battute.

Senza accorgermene, ho accelerato, corro veloce. Sudo ma non mi importa. Arrivo al traguardo, sotto lo sguardo sorpreso e soddisfatto della mia prof.

"Complimenti Y/N. Sono molto contenta. Vedi che se ti impegni ce la fai"

"Grazie"

Tra matematica, lingue straniere e rischio interrogazioni, la giornata per fortuna passa anche più in fretta del solito.

Trascorro il pomeriggio davanti a qualche serie tv, compiti, e l'ora dell'appuntamento si avvicina sempre di più e l'ansia comincia a crescere, mi si chiude lo stomaco.

Ore 17.30. Mi vesto carina e mi trucco giusto un po' per coprire le occhiaie dovute allo studio ed esco di casa senza che mia madre dica nulla. Ormai sa chi frequento. Ho veramente pochi amici, quindi neanche si preoccupa, lei si fida di Jimin più di quanto si fida di me. Sa che non farebbe del male, che mi proteggerebbe anche a costo di fare a pugni. Ha sempre avuto molta cura di me. Abbiamo due anni di differenza. Ci siamo conosciuti a scuola, quella che frequento tutt'ora. Quando sono arrivata mi ha vista in difficoltà nel trovare la classe ed è venuto in soccorso. Ancora non conoscevo nessuno, nessuno a cui chiedere, nessuna spalla su cui sfogarsi per sciogliere la tensione dei primi giorni di superiori. Lui c'è stato. Da quel giorno, tra caffè alle macchinette, saluti e due chiacchiere in giardino, siamo diventati migliori amici. Ora lui frequenta il primo anno di università, quindi il tempo per vedersi si è ridotto notevolmente, ma appena può mi chiama per chiedere come sta la mia famiglia e per vederci.

Cammino con le cuffiette a tutto volume fino al baretto di una delle vie più frequentate di Seul, ormai il nostro preferito da anni.

Prendo un tavolino nell'angolo per stare più riservati.

Alzo lo sguardo e vedo che sta entrando. Cazzo, è più bello del solito. Capelli neri, jeans strappati sulle ginocchia e maglione nero a collo alto. Mi vede e si avvicina con la sua camminata elegante. Tutte le ragazze si girano a guardarlo, e sento la gelosia crescere in me.

"Hey piccolina! Come stai?". Si china per abbracciarmi per poi prendere posto di fronte a me, liberandosi della giacca pesante. 

"Io bene. Tu piuttosto? Come sta andando all'università?"

"Mi sto ambientando. E' pieno di ragazze e ho fatto amicizia con un sacco di gente. Ho fatto gruppo con altri studenti che frequentano uno dei miei corsi e andiamo veramente tanto d'accordo"

"Pieno di ragazze eh?"

"Sai che per me sei l'unica piccolina"

"Sono alta come te"

"Lo so, ma sei più giovane, quindi rimarrai sempre la mia piccolina". Ride, mettendo in mostra il suo sorriso pieno, unico, tenero. Ok, non è semplice affetto...

Note dell'autrice: se volete vedere il vostro cantante e autore preferito tra i miei immagina, scrivete un commento o in privato:)

Kpop, 𝑂𝑛𝑒-𝑠ℎ𝑜𝑡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora