11. Let's Learn How to Say It

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Ci staccammo dall'abbraccio, ed Harry mi sorrise asciugandosi le lacrime. Sembrava che finalmente tutto fosse ritornato al proprio posto.

"Hey, che fai adesso?" chiese non appena iniziai a camminare verso la cucina. Mi girai un momento e lo guardai con fare ovvio.

"Cucino un boccone, è quasi ora di cena" gli ricordai con fare ovvio per poi quasi ridere al suo sguardo curioso come un bambino. Onestamente mi faceva sentire il cuore decisamente più leggero, vedere Harry nella sua spontaneità e tranquillità mi faceva sentire sereno.

"Oh" disse Harry grattandosi la nuca notando l'orario, per poi seguirmi in cucina "Allora alloraaa" continuò sedendosi sul bancone "Ho un'idea geniale!" esclamò, mentre io ridevo leggermente e cucinavo delle uova in padella per entrambi.

"Idea?" chiesi appoggiandomi al bancone di fronte al suo "Di che stai parlando?" 

"Che ne pensi se resti per guardare un film con me?" chiese facendomi imbarazzare "Ora, questo era un invito, l'idea è questa!" scese dal bancone, e si avvicinò a me con un grande sorriso facendomi indietreggiare automaticamente, ma ovviamente c'era il bancone, quindi mi schiarii la voce cercando di contenermi.

Okay, a volte Harry semplicemente mi guardava in un modo che mi faceva imbarazzare, o comunque mi sentivo il cuore leggermente andare nel panico quando si avvicinava troppo.

Credo dovessi ancora abituarmi ad avere qualcuno minacciare il mio spazio privato, e non uno qualunque ma un certo Harry.

"Impariamo ad esprimere i nostri sentimenti!" disse con fare ovvio, ed io sbuffai una risata, meritandomi il suo sguardo confuso "Cosa ridi? Sono serio! Tu fai veramente schifo ad esprimerti!" continuò facendomi aprire la bocca offeso "Insomma... Ti sei confessato quando eravamo entrambi in una situazione di estremo panico e tristezza!" si portò le mani ai fianchi ed io nervosamente girai le uova nella padella.

"Per tua informazione" Presi i piatti, portandoli accanto ai fornelli per poi girarmi verso di lui e puntare la spatola con cui stavo cucinando sul suo petto "Non faccio schifo ad esprimermi, sono un professore!" continuai per poi borbottare.

"Ed io un cantante!" ribattè Harry ed io assottigliai lo sguardo

"Ed io un artista!" beccati questa carta Uno, Styles.

Harry sorrise provocante, mentre io mi sentivo leggermente preso di mira. Insomma, un artista è proprio quello che riesce ad esprimersi attraverso la sua arte che sia musica, scultura,  arte in generale. Prima di essere un professore ero colui che non parlava mai, ma... Insomma, disegnavo..

Mi bloccai un momento per poi sospirare. La mia arte poteva ritenersi arte? Davvero mettevo me stesso nei miei quadri? O addirittura emozioni? O semplicemente riempivo la tela perchè mi sentivo vuoto e volevo lo stesso essere capace di vedere qualcosa oltre il semplice occhio umano?

Posso definirmi un artista nonostante i miei quadri siano... vuoti?

Ero davvero così taciturno anche in quella che io stesso consideravo passione?

Harry schioccò le dita di fronte a me, ed io lo guardai schiarendomi la voce "Tutto bene Lou?"

"Sisi" dissi sbrigativo per poi sorridergli leggermente e prendere il suo piatto "Allora, hai idea di vedere un film in particolare?" chiesi portando il cibo sul tavolino del salotto.

Harry mi guardò sospettoso per poi sedersi sul divano, mentre io sistemavo la televisione leggermente spostata da quel casino successo prima, quando Harry stava flexando le sue skills da The Ring. Mi bloccai quando mi girai e notai Harry vicino a me con la mano quasi ai miei capelli.

My Living Ghost {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora