PETRA
"Merda", penso tra me e me, come lo ha trovato? Pensavo di averlo nascosto bene, perchè non si fa i fatti suoi e se ne sta zitta? Guardo mia madre senza neanche fiatare, in questo momento vorrei strozzarla, in che guaio mi ha messo! Sento gli occhi di tutti puntati addosso..e ora che dico? Mi sforzo nel trovare qualche idea ma non me ne vengono, guardo Lenka in cerca di aiuto ma anche lei non sa cosa dire.
-Petra!- mi sento chiamare da dietro, è Ivan, che gli dico? Proprio stamattina gli ho negato tutto e ora viene a saperlo così. Non ho il coraggio di voltarmi e fortunatamente ci pensa mia mamma ad impedirmelo, mi abbraccia così forte che mi manca il respiro.
-Mamma..
-Tesoro, sono felicissima!-mi sussurra all'orecchio e altrettanto faccio io:-Non dovevi dire niente, non lo avevo ancora detto ad Ivan!- mi stacco dall'abbraccio e anche se non voglio mi giro verso la tavolata e affronto gli sguardi curiosi di tutti e quello incazzato di Ivan. Vedo il suo colorito cambiare, sento che scoppierà da un momento all'altro, che posso dire per non farlo innervosire ancora di più?
-Petra, è vero?-chiede con tono pacato mio padre.
-Ancora non ne sono sicura, è solo un test, non è attendibile al 100%.
-Esatto, serve comunque una visita dal medico per esserne sicuri- interviene Lenka.
-Capito, speriamo sia vero questo risultato, non mi dispiacerebbe avere un nipotino- mi sorprende mio padre con questa frase, non è mai stato molto affettuoso con me e solo pensare di vederlo giocare o coccolare mio figlio mi fa commuovere. Ivan non dice una parola, credo che aspetti che tutti vadano via.
-Prendiamo la torta?- interviene Lenka capendo che è arrivata l'ora di porre fine a questo momento imbarazzante, le sussurro un grazie e torno a sedermi vicino ad Ivan anche se sento un'aria gelida provenire dal suo posto. Spengo la candelina e taglio la torta senza troppi convenevoli. Credo sia meglio finire subito tutto così potremo affrontare la questione una volta per tutte, tutta questa tensione non mi fa affatto bene.
Ringrazio tutti per essere venuti e li accompagno alla porta, quando mi volto per tornare in cucina, trovo un Ivan incazzato che mi fissa. È arrivato il momento.
IVAN
Sento la rabbia salire e scendere lungo il mio corpo, mi ha preso in giro! E pensare che ne avevamo parlato stamattina, lei lo sapeva già e non mi ha detto niente. Pensava che non lo sarei venuta a sapere?
-Quando pensavi di dirmelo?- chiedo cercando di trattenere i nervi.
-Volevo prima esserne sicura..è solo un test, può anche essere sbagliato.
-Si, ma stamattina te l'ho chiesto e tu hai negato senza pensarci due volte, non credi che prima o poi lo avrei scoperto? Qual è il motivo per cui non volevi dirmelo? Questi test sbagliano raramente.
-Non lo so, tu hai detto quella frase...
-Quale frase?
-Che non è il momento adatto per avere un bambino..
-Ed è quello che penso!- grido senza farci caso-Non voglio dei figli, non ora e forse nemmeno in futuro, questo non era previsto..-non controllo le parole.
-In che senso? Cosa non era previsto? Avere dei figli con me? Queste cose si decidono in due,va bene che è un pò presto dato che non ci conosciamo molto ma stiamo parlando di un bambino, non è un oggetto che posso buttare via a piacere, non ho intenzione di liberarmene.
-Io non voglio figli!- ribadisco nero di rabbia, non posso creare ulteriori legami con lei, già è sbagliato che mi sia lasciato andare ma un figlio no, non potrei mai abbandonarlo.
-Quindi che dovrei fare?Abortire? Te lo scordi! Stavi più attento ed usavi delle precauzioni se non volevi assolutamente avere dei figli da me! Stronzo!- mi urla una Petra così arrabbiata che non avevo mai visto, esce incazzata senza nemmeno prendere un cappotto e inizia a camminare per la strada. Dove sta andando? Faccio cenno a Nicolaj di seguirla, non credo che riuscirei a riportarla a casa, penso proprio che in questo momento io sia l'ultima persona che voglia vedere.
PETRA
Esco di casa e inizio a camminare infreddolita lungo la strada, fortunatamente poco trafficata data la tarda ora altrimenti mi prenderanno per una pazza, camminare in centro inverno, senza cappotto, da sola e di notte. Sento Nicolaj chiamarmi, ha mandato lui il codardo, non mi volto e non ho intenzione di fermarmi, anzi aumento il passo, non so nemmeno io dove sto andando ma a casa per ora non voglio tornare.
-Signorina Petra si fermi!- mi urla Nicolaj ma continuo ad ignorarlo.
Rallenta una macchina e si affianca a me, mi avranno scambiata per una poco di buono, la ignoro e continuo a camminare ma non riesco a fare molti passi perchè due uomini scendono dall'auto e mi bloccano.
-Che volete? Lasciatemi andare!- cerco di dire inutilmente, provo a scalciare e a divincolarmi ma sono molto più forti di me, già sono magra di mio, aggiungiamo il fatto che sono giorni che non faccio un pasto decente ed eccomi qui, una piuma che viene spostata a piacimento. Vedo con la coda dell'occhio Nicolaj correre verso di me ma non fa in tempo a raggiungermi che l'auto in cui mi hanno fatta salire slitta via. Chi sono questi tipi? Che vogliono da me? Sono forse quelli che mi spiavano l'altro giorno? Spero non succeda niente al bambino. Cerco di osservarli bene anche se siamo quasi al buio ma non mi sembra di averli mai visti. Dove stiamo andando? Mi volto indietro nella speranza di vedere Nicolaj ma non c'è sua traccia, sarà tornato a casa ad avvisare Ivan, mi verrà a cercare? O per quanto è incazzato mi lascerà in mano a questi sconosciuti.
IVAN
Faccio avanti e indietro dal salotto, penso di aver lasciato un solco sul pavimento, quanto tempo ci vuole per prenderla e tornare? Hanno deciso di fare una passeggiata al chiaro di luna? Petra era incazzata nera, ha ragione, lo so, ma non possiamo avere questo bambino, troverò il modo di convincerla, il mio destino non è stare insieme a lei per il resto della mia vita, una volta portato a termine il mio piano sparirò dalla circolazione, non ci rivedremo più.
Sento bussare alla porta nervosamente, che succede? Apro di corsa e mi trovo davanti Nicolaj che parla al telefono, guardo in giro e non c'è traccia di Petra.
-Dove è?-grido.
-L'hanno rapita!
-Cosa?Chi? Come è successo? Non servi a niente! Il tuo compito è proteggerla, ti pagano per questo, se non lo riesci a fare perchè non ti licenzi?-gli urlo in faccia incazzato nero.
-Ha ragione, sarà la prima cosa che farò dopo averla riportata a casa sana e salva.
-Hai visto chi è stato?
-No, ma ho preso il numero della targa. Già i miei uomini sono a lavoro.
Gli sbatto la porta in faccia e lancio via gli oggetti che mi trovo davanti,"Merda, merda", quello che non volevo succedesse è successo, tutto per colpa di quel Volkov, ancora una volta, giuro che non appena salverò Petra, me la pagherà cara, non gli resterà nemmeno una lacrima per poter piangere. Ora devo pensare a Petra.
"Nikita prova a torcerle un capello e potrai dire addio a questo mondo!"

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Nonostante tutto
RomanceIvan è cresciuto con un solo scopo: vendicare la morte di suo padre, e per farlo coinvolgerà Petra, una bella ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri, colpevole di una sola cosa: essere la figlia di Igor Volkov, l'assassino di suo padre. Reste...