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IVAN
-Petra ascolta, c'è una spiegazione, non ti ho mentito,cioè ti ho mentito ma non su tutto,io ti amo...
-Ridicolo..-dice suo nonno alzando gli occhi al  cielo.
-Perché non te ne vai? Che ci fai ancora qui?- gli urlo contro,non mi ero mai permesso,non avevo mai alzato il tono di voce con lui,l'ho sempre considerato un padre e l'ho sempre rispettato,ma ora ha rovinato tutto,non doveva essere lui a dire la verità a Petra,sempre che gliel'abbia detta,chissà cosa le ha inventato.
-Non vado da nessuna parte perché non sono qui per te o per lei,sto aspettando l'assassino di tuo padre.
-Non chiamarlo così-gli dico avvicinandomi a mezzo centimetro dalla sua faccia.
-Cos'è ti sei rimbecillito? Allontanati subito,che atteggiamenti sono? Torna al tuo posto o esci da questa stanza se non ce la fai a trattenerti,sono qui per riparare ai danni che hai fatto,dovevi vendicare tuo padre,ti ho lasciato fare e cosa hai concluso?
-Ci sono altri modi per vendicarsi,non drastici come i tuoi- vedo Petra allarmarsi e mi zittisco.

Suonano il campanello,sarà arrivato Volkov,guardo Petra e vado ad aprire.
-Ivan, che ci fai qui? Petra mi ha detto che non c'eri.
-Sono tornato prima,può andare se vuole,sto io con Petra.
-E invece lui resta qui- dice mio nonno,due dei suoi uomini spuntano da non so dove e lo forzano ad entrare. Come posso fermare mio nonno?
-Che succede?-chiede Volkov stupito,che volete? Cerca di liberarsi dalla presa ma i due non demordo.
-Non ti ricordi più di me?-dice mio nonno avvicinandosi-eppure non sono cambiato molto,sono passati solo vent'anni  dall'ultima volta che ci siamo visti al funerale di mio figlio!
-Dimitry!
-Esatto! Vedo che te la passi bene,certo a spese di mio figlio,ma sono qui per porre fine a tutto questo..
-Guarda che non è come credi! Posso spiegarti..

PETRA
Ho una brutta sensazione,quest'uomo non è qui per parlare,vuole uccidere mio padre,altrimenti non avrebbe portato i rinforzi,che posso fare per toglierci da questa situazione?!
-Non c'è bisogno che mi spieghi nulla, so come è andata e so anche che è tutta colpa tua,dovevi esserci tu al suo posto,perché hai mandato lui?
-Ha insistito lui,davvero!
-Stai zitto!-urla Dimitry-Non ti credo-ed esce la pistola che teneva nascosta nella cinta dei pantaloni.
-Nonno che fai? Metta via quella pistola!- gli urla Ivan.
-Tu stai zitto,se non vuoi che ti spari- è accecato dalla vendetta,ha minacciato pure Ivan.
-Sei impazzito?-si avvicina per fermarlo ma lui spara colpendolo di striscio al braccio.
-Ivan!- urlo di impulso.
-Sto bene,tranquilla-dice toccandosi la ferita.
Quest'uomo è pazzo,guardo sul tavolino di fronte a me e vedo  il suo telefono,lo prendo e senza farmi beccare chiamo la polizia, non appena rispondono l'unica cosa che mi viene in mente di fare è urlare:" Posa quella pistola!" e tutti si voltano a guardare me,nascondo subito il telefono tra i cuscini del divano e li guardo non sapendo che fare.
-Sta zitta pure tu se non vuoi che ti finisca come tuo marito. Guardo Ivan che ricambia terrorizzato il mio sguardo,chiudo la bocca e torno a sedermi sul divano cercando di stare calma.
-Non fare del male a loro,sono io il colpevole no? Loro non c'entrano nulla,risolviamo la situazione tra di noi.
-Ora ci siamo..
-Dimmi cosa vuoi,ti darò tutto!
-Non basteranno tutti i soldi che hai,mio figlio indietro non può tornare,una vita per una vita,tu hai ucciso mio figlio e io ucciderò te- e spara.
-Nooo- grido chiudendo gli occhi e inizio a piangere senza nemmeno rendermene conto. Apro gli occhi ,non so dopo quanto e vedo mio padre in piedi,non sembra ferito,allora a chi ha sparato? Guardo a terra e vedo Ivan in un lago di sangue.-Ivan!!- grido disperata,corro verso di lui dimenticandomi della ferita-Ivan,Ivan-inizio a chiamarlo-mi senti? Rispondi ti prego!
Un uomo si avvicina all'improvviso a Ivan, chi è?-Figlio mio!- gli dice accarezzandogli il volto,"Figlio mio?"
-Victor?-dice stupito suo nonno- Figlio mio,come può essere? Tu sei morto! Abbiamo celebrato il tuo funerale-si avvicina  per accarezzarlo ma lui si scansa-Non mi toccare! Hai ferito mio figlio,spera solo che non gli succeda niente, tu e la tua stupida vendetta,dovevo immaginarlo che saresti arrivato a tanto!
-Che succede qui? Chi ha chiamato la polizia?- dice un poliziotto entrando in casa- C'è un uomo a terra ferito- dice in una radiolina.
-Sono stata io- riesco a dire tra le lacrime.
- Arrestate quell'uomo- dice Victor indicando suo padre.
-Io non volevo sparare,volevo solo intimidirlo- dice mentendo mentre i poliziotti lo portano via.
-Chiamate un'ambulanza-grido non so a chi.
-Tranquilla,l'ho chiamata io quando ho sentito lo sparo- mi rassicura Victor.
-Ivan,Ivan ti prego apri gli occhi-gli dico accarezzandolo,so che ha sbagliato nei miei confronti ma non è giusto che paghi in questo modo.
-Ehi- gli sento dire con un filo di voce.
-Ehi,resisti,sta arrivando un'ambulanza.
-Mi...dispiace!- riesce a dire prima di perdere nuovamente i sensi.

Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora