capitolo 1

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Può una persona così innocente soffrire così tanto senza meritarselo?

Me lo domandavo ogni singolo giorno, e ogni giorno mi passavano per la mente le parole di mia nonna, di colei che in qualche modo, sia pur con metodi banali, riusciva a strapparmi un sorriso.

Lei era una donna colta come poche, aveva sempre la frase giusta in ogni momento, sapeva cullarti con le sue parole confortanti e riusciva in qualche modo a tirare fuori la parte migliore di ogni persona che la circondava.

Amava la vita in ogni sua piccolezza, per lei vivere era la cosa più bella che le fosse stata donata da madre natura. Anche nei momenti peggiori aveva sempre un sorriso nascosto dietro alle lacrime, che sole poche persone avevano avuto la fortuna di vedere in tutta la sua bellezza.

Il suo sorriso non era stato strappato via nemmeno il giorno in cui ci aveva lasciati. Avevo visto le sue palpebre chiudersi davanti ai miei occhi poco dopo le sue ultime parole, che in qualche modo avevano segnato una cicatrice indelebile nel mio cuore:

«Ogni giorno, da qualche parte del nostro mondo, nasce un bocciolo di rosa rossa, così piccolo in confronto a tutta la natura che ci circonda da sembrare così insignificante; eppure anche lei ha il suo posto in questa radura contaminata dall'uomo, vive una vita splendendo con quelle piccole gocce di rugiada sui suoi petali morbidi che luccicano sotto i raggi del caldo sole mattutino. Ma, si sa, anche lei soffre fino a morire, i suoi petali lucenti cadono a terra ricoprendo un piccolo pezzo di suolo, verde o di cemento; ma dopo, con la forza che ha, riesce a rinascere, ed è quello che devi fare nella tua vita, tanto o poco che sia. Ma ricordati che dopo ci sarà la tua rinascita, colui che ti salverà dalle tenebre che ti avvolgono, e lì si che potrai dire: soffrire vale la pena»

La sua mancanza la sento ogni secondo, è come se mi mancasse costantemente l'aria nei polmoni. Era una delle uniche persone che riusciva a farmi ridere il cuore con un piccolo gesto.

Nessuno sapeva che avesse un tumore al cuore, l'aveva nascosto a tutti fino al momento in cui l'abbiamo trovata svenuta a terra, nella sua amata cucina, con di fianco a lei pezzi di vetro dell'insalatiera sparsi sul pavimento.

La sua lotta contro quel mostro era durata poco, stava già all'ultimo stadio, nulla e nessuno l'avrebbe più salvata, nemmeno la chemio che lei non aveva nemmeno voluto provare a fare.

Dal giorno della sua morte tutto aveva preso una piega diversa. Suo marito, colui che amava più di qualsiasi cosa al mondo, aveva iniziato a bere fino allo svenimento e tornava a casa a notte fonda.

Un giorno lo vidi insieme ad un paio di uomini strafatti come lui con in mano delle armi; aveva iniziato anche a frequentare cattive compagnie.

L'uomo premuroso, amabile e leale, che aveva reso la mia infanzia e quella dei miei fratelli una delle più belle che si potessero immaginare era completamente scomparso. Non c'era più nemmeno una briciola di quella bella persona che avevo conosciuto. 

E per mia sfortuna o fortuna, soltanto io posso dirvi queste cose; la mia famiglia è all'oscuro di ogni suo cambiamento. Se solo non lo avessi beccato in flagrante dalla finestra di camera mia, tutto quello che è successo e sta succedendo non sarebbe accaduto.

Quella notte mi aveva visto nascosta dietro alle tende della finestra; sul suo viso si era stampato un ghigno inquietante; con un cenno della mano mi aveva salutato per poi scomparire dentro casa sua.

Da quella notte il mio inferno personale aveva avuto inizio...

***

Sbattei le palpebre un paio di volte, vedevo tutto sfocato intorno a me. Un rumore di vetri rotti irruppe nella stanza come un proiettile, facendomi sussultare dallo spavento; dopo vidi di nuovo tutto nitido.                      

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