13. Incontri

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Se c'era una cosa che dava fastidio ad Alice era vedere uno dei suoi amici distante e poco presente. E se questo amico era James Potter allora c'era da preoccuparsi.

La ragazza aveva da sempre avuto un ottimo occhio per trovare cose che non andavano nelle persone, non a caso quando le sue amiche non stavano bene riusciva ad accorgersene prima lei delle dirette interessate.

"POT PRENDI QUEL FOTTUTO BOCCINO" urlò Alice da sopra gli spalti facendo girare verso di sé il ragazzo.

Stavano giocando da quasi un'ora ma la piccola pallina dorata non s'era ancora fatta vedere. James era distratto, troppo distratto rispetto a come giocava di solito. Non si sarebbe mai lasciato richiamare, non in un giorno così importante.

La ragazza non sapeva cosa gli fosse preso durante l'uscita ad Hogsmeade per farlo correre via in quel modo, certo, un'idea se l'era fatta e, anche se certa al cento per cento, non poteva far niente di concreto tranne che cercare di capirlo. La sera a cena non c'era stato, non era in dormitorio e né Frank, né i malandrini non sapevano dove fosse finito.

Era da James sparire, anche quando da piccoli giocavano a nascondino riusciva a trovare sempre i migliori posti per non essere scoperto. Potevano passare anche diverse ore, ma lui rimaneva fermo fin quando Alice non lo trovava.

Ma quella volta era diverso. Quella volta James non era semplicemente scomparso per qualche ora, anzi, aveva saltato la cena, non era in giro, né si era fatto sentire fino alla mattina dopo quando l'aveva visto scendere per le scale del dormitorio con il sorriso in volto in netto contrasto a come l'aveva visto il giorno prima pochi attimi precedenti alla sua fuga dai Tre Manici di Scopa.

Ma quel giorno era passato, se ne erano susseguiti altri e sembrava che tutti se ne fossero dimenticati. Tutti tranne Alice che, per quanto fosse il suo compleanno, aveva la certezza che qualcosa non andasse.

Era il compleanno di Alice e nessuno più di James avrebbe voluto vincere la partita e dedicare quel boccino alla ragazza.

Dopo altri venti interminabili minuti il Grifondoro riuscì a prendere la pallina dorata facendo terminare la partita con un distacco di 300 - più i 150 presi da James - a 180 contro i Corvonero. Li avevano stracciati.

"Prew!" disse prendendola in braccio, dopo che uscì, assieme a Lene e Frank, dagli spogliatoi "Adesso andiamo in camera e che la festa abbia inizio!" Alice rise lasciandogli un bacio sulla guancia prima di andare incontro al suo ragazzo e camminare al suo fianco.

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"Ecco anche il nostro di regalo!" esultò Sirius passando un pacchetto ad Alice che lo prese ridacchiando. Aprì con dedita minuzione la carta colorata estraendovi una scatolina argentata che conteneva una collana con un piccolo pendente a forma di delfino "Ma è il mio patronus!".

"Te l'avevo detto che era un delfino!" disse felice James dando una pacca sulla spalla a Sirius che borbottò qualche frase incomprensibile andando a sedersi sul suo letto. Marlene lo raggiunse velocemente mettendosi tra le sue gambe con la schiena poggiata sul suo petto. James alzò gli occhi al cielo riportando lo sguardo sulla festeggiata "Allora?".

"Allora niente, è stupenda! Grazie ragazzi" continuò lei felice andando ad abbracciare i quattro, lasciandosi stringere un po' in più da James "Grazie Pott" aggiunse a bassa voce prima che il ragazzo le lasciasse un bacio sulla fronte.

"Potter giù le mani" borbottò Frank mentre Alice rideva e ritornava da lui. Il ragazzo non era l'unico ad aver tenuto lo sguardo fisso su di loro, anche Lily sembrava più che propensa a fissare solo ad esclusivamente James, non tanto perché volesse, ma perché quel bacio sulla fronte le aveva fatto stringere lo stomaco.
James Potter sapeva essere gentile con gli altri? Sì, ne aveva ricevuto tante volte la conferma ma sapere di essersi sbagliata per tutti quegli anni ancora non le andava giù, quindi la sua testa, forse per autodifesa cercava di dirle che non era una persona per bene come invece si mostrava.

Forever 21 || JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora