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Mi incammino verso l'entrata della mia scuola fischiettando. Frequento l'ultimo anno del liceo classico e tra tre giorni cominceranno le vacanze estive (che coincidono con la data del concerto). A scuola sono la classica ragazza strana,quella che nessuno vuole accanto perché viene ritenuta un'asociale,una stronza,una diversa,una sbagliata.

Appena entro in classe mi dirigo verso il mio banco (in fondo all'aula),tra le occhiatacce dei miei compagni,e mi siedo aspettando che cominci la lezione. La prof di storia (come gli altri della mia scuola,del resto) è una di quelle prof menefreghiste che quando fa l'appello non si cura minimamente di chi c'é e chi non c'è e non si accorge di chi chiacchiera o di chi copia durante i compiti in classe. La lezione scorre lunga e noiosa,allora io comincio a scrivere una frase sul diario:

Non sapremo chi siamo finché non smetteremo di guardarci allo specchio.

Non faccio che pensare a questa frase finché finisce la lezione ed esco dall'aula.

<<È una metafora,vuol dire che chi smetterà di pensare solo a sè stesso (guardarsi allo specchio) e si concentrerà su cose più importanti della propria immagine,potrà capire che tipo di persona è: se è generosa,egoista,fedele,coraggiosa o infelice.>> Vorrei spiegare così il significato della frase alla mia amica Lucy,se non sapessi di avere Mike e i suoi dietro di me. Mike è il ragazzo più popolare della scuola,ma per chi come me è preso di mira da lui,è il ragazzo più spietato della scuola.
<<Hey ciao Errore>>
dice Mike rivolgendosi a me. Lui e i suoi amici mi chiamano sempre così. Mi dicono che sono un errore, uno stupido,orrendo,insignificante errore,e che come tutti gli errori verrò cancellata.
<<Cazzo vuoi>>
gli rispondo
<<Siamo nervose oggi,eh?>>
dice Mike ridendo,e mi sbatte contro il mio armadietto bloccandomi entrambe le mani. Lui e i suoi amici si divertono a picchiarmi,provano gusto a vedere la gente che soffre.

Comincia a darmi i primi pugni nello stomaco,finché comincio a sputare sangue,e poi cominciano i colpi in faccia. I suoi amici mi spaccano il labbro e, con un pugno sul naso,perdo il mio piercing. Cerco con lo sguardo qualcuno che mi aiuti,ma è inutile. Chi vorrebbe farsi Mike come nemico aiutando una strana come me? Penso sia questa la domanda che si pongono i miei compagni,che assistono alla scena in silenzio. A un certo punto,però,cerco di ribellarmi,e,dando un calcio a Mike, mi libero una mano e lo colpisco dritto nell'occhio. Non dovevo farlo. I suoi amici mi buttano violentemente a terra e cominciano a pestarmi e a darmi calci ovunque,poi,a un cenno di Mike si fermano.
<<Ci vediamo Errore,stammi bene!>>
dice lui ridendo e massaggiandosi l'occhio,e se ne va via con i suoi amici,lasciandomi a terra,coperta di lividi e di sangue.

Con le poche forze che mi rimangono,mi trascino verso il bagno e mi ritrovo davanti allo specchio. Ho il labbro spaccato,il naso sanguinante,un occhio nero e tutto il resto del corpo è pieno di lividi e graffi e sangue che cola. Lacrime nere rigano il mio viso,mescolandosi al sangue dall'intenso sapore metallico. Sono lacrime di dolore:dolore per me stessa,per non essere accettata,per tutte le persone che mi picchiano,per i miei genitori,per Juliet,per la mia schifosissima vita. Tiro fuori la mia lametta,una piccola lametta che ho staccato dal temperino alle medie,l'unica che nessuno è riuscito a portarmi via. La fisso insistentemente per alcuni secondi riflettendo su ciò che sto per fare e ripetendomi che devo farlo;poi la avvicino lentamente al mio polso.
<<Sono solo un errore>>
sussurro << Uno stupido,piccolo,orrendo,insignificante errore...>>

Sento quasi il freddo della lama posarsi sulla mia pelle quando qualcuno mi blocca l'altro polso.

Mi giro,e vedo Lucy. Lucy è una ragazza comprensiva e allegra,è una directioner ( lo so, sembra strano che due persone così diverse siano amiche)ma soprattutto è una grande amica. È una di quelle poche persone che mi capiscono,che non giudicano dalle apparenze.
<<Av lo sai che non devi farlo>>
dice guardandomi con un sorriso bonario.

This is the reason we sing,this is the reason we cry...this is the reason we liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora