II

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-Quello al centro era insopportabile- s'intromette la voce di una ragazza -in giro dicono che non abbia fatto neanche un complimento finora- conclude per poi portarsi dietro l'orecchio una ciocca di capelli bruni e guardarci negli occhi. -Comunque sono Brooklyn-. Occhi a mandorla, gambe lunghe e magre e un naso all'insù. -Piacere, io sono Sidney- -Piacere mio, e tu, bel tenebroso?- -William Brown. Vi ho viste entrambi ai provini generali, siete veramente brave-. Arrossisco un poco. -Anche tu non sei mal...- -Che c'è sfigati? Pensate di avere anche la più remota possibilità di entrare a far parte dell'accademia? Vedete, mia madre fa parte del consiglio d'istituto e non permetterò mai che gentaglia come voi abbassi il livello della scuola. Poi...- prima di continuare nota (finalmente) William. -Ooh, ma chi abbiamo qua? Piacere Tessa. Ti andrebbe di darmi il tu...- -No, no miss "figlia del consiglio" o quel che è,- mi prende sotto braccio e mi bacia a stampo sulle labbra -lei è la mia ragazza-. Tessa gira i tacchi e parte, scazzata. -Scusa- mi dice William -non voglio casini e relazioni in sto periodo- -Si, si lo avevo capito-. Ok, adesso voi tutti potreste pensare: "E' un bel ragazzo, perdipiù molto affascinante, avrai pur sentito qualcosa". No. Niente. Ma proprio 0. Forse anche perché la penso come lui: nella mia vita c'è la danza, il resto è solo un dettaglio pleonastico. E non ho tempo per quello.
-Dammi un altro bacio- dice sottovoce. -Che?- Dammi. Un altro. Bacio. Texas and company ci stanno fissando- e così faccio. -Io vi adoro- si intromette Brooklyn, che ha sentito tutto, per poi prendermi a braccetto e condurmi fuori dalla stanza urlando un vago saluto a William. Ci sediamo nella caffetteria e ordiniamo qualcosa. -Quindi, parlami un po' di te- mi fa lei ad un certo punto. -Non saprei che dirti. Sono una normale ragazza di 17 anni di una piccola cittadina italiana. La danza mi ha salvata dalla normalità dandomi un modo di esprimermi, oh e me la cavo anche con la recitazione. Tu invece?- -Niente di particolare in realtà. Ho molta familiarità con l'accademia, ci vengo sin da piccola. Vedi la ragazza asiatica vicino a Texas? E' mia sorella Chanel. Siamo gemelle. Entrambe balliamo da sempre perché nostra madre insegna qua- -E adesso dov'è?- -Giudice nella 3- -Oddio, quella bionda e alta?- -Si- -Non si direbbe per niente- -Guarda, per fortuna. Assomigliamo a mio padre; lui è thailandese, quindi abbiamo preso tanto da lui-. Dopo qualche secondo di silenzio, Brooklyn riprende la parola: -Ma sai che sei molto simpatica? Usciamo qualche volta, magari. Chiedi anche al tuo finto fidanzato- -Mi piace l'idea-.

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