𝐶𝐴𝑃𝐼𝑇𝑂𝐿𝑂 2

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{𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒊 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒊 𝒓𝒂𝒄𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒕𝒊...}
-
Oggi mi svegliai prima della sveglia, era una cosa insolita visto che amo dormire.
Aprii il telefono e risposi rapidamente a tutti i vari messaggi.
Poi lessi una notifica "𝙚𝙨𝙞𝙩𝙤 𝙫𝙚𝙧𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖 𝙤𝙧𝙖𝙡𝙚".
Okok, va tutto bene Ashley apri senza la notifica senza paura.
Infatti venerdì avevo fatto una verifica orale e oggi, ovvero lunedì, la professoressa ha pubblicato i risultati sul registro elettronico.

[ 5 ]

Quel piccolo numero proiettato dal mio telefono.
Scoppiai in lacrime.
Avevo studiato sette ore consecutive per due giorni per quell'interrogazione ma non sono riuscita comunque a prendere la sufficienza.
Non c'è la faccio più, studio ogni dannato pomeriggio e i risultati non ci sono ugualmente.
Sto soffrendo di mal di testa e attacchi di panico.
Non penso di resistere più , mi sembra tutto un inferno.
Gli anni del liceo stanno andando malissimo.
Ho una voglia matta di fermare tutto, di smettere di soffrire...ma non voglio che la scuola abbia la meglio su di me.
D'altronde questi sono i primi ostacoli della vita e devo essere in grado di affrontarli e superarli.
- C'è la puoi fare Ashley!- sussurrai a me stessa.
Detto questo mi alzai e mi diressi verso il bagno.
Mi lavai il viso cercando di far andare via le lacrime.
Non ho voglia di aggiustarmi ma devo almeno rendermi presentabile.
Indosso un jeans skinny ed una felpa corta viola.
Mi guardai allo specchio.
Come fai ad essere così orrenda?
Ma dai non vorrai andare mica conciata in quel modo a scuola?
Fa bene Ambar a deriderti, te lo meriti.
Iniziai a canticchiare per evitare quei pensieri.
Ma forse su una cosa la mia testa aveva ragione: non potevo andare a scuola conciata in quel modo.
Misi del correttore, mascara e rossetto rosso.
Pettinai i capelli e ci passai velocemente la piastra.
Ok, dovrebbe andare.
Indossai le mie Jordan nere e viola e scesi al piano di sotto.
-Buongiorno tesoro.- disse mia madre inzuppando un biscotto nel thé.
-Io vado.- dissi salutandola con la mano.
-Hai i soldi per la merenda?-
-Si, non ti preoccupare. Ciao.- dissi e uscii di casa.
Sistemai lo zaino su una spalla e mi diressi a scuola che per fortuna è molto vicina  a casa mia.
Infatti impiego meno di cinque minuti per arrivare.
Oggi dovrebbero venire i ragazzi dal carcere minorile.
Ps. Mi correggo, ex detenuti.
Infatti hanno scontato la loro pena e ora stanno per riavere la loro vita normale.
Dopo che l'argomento spuntò ieri sera nella conversazione con Olivia e Harley decisi di controllare sul sito della scuola.
Feci un bel respiro e poi entrai nel giardino della scuola.
Cercai le mie migliori amiche con gli occhi ma non le trovai.
Uffi, ora che faccio?
Mi sentii completamente fuori luogo senza qualcuno affianco.
Decisi di entrare e dirigermi verso il mio armadietto, magari le incontrerò lì.
Camminai lentamente nel corridoio cercando di farmi notare il meno possibile.
Tirai un sospiro di sollievo quando arrivai ai miei armadietti.
Lo aprii e presi il libri per la prima lezione del giorno ovvero chimica.
-Ma guarda chi si rivede.- disse una voce stridula alle mie spalle.
Roteai gli occhi ormai stufa di quella ragazza che mi tormentava dalle scuole medie solo perché avevo baciato il suo ragazzo.
Mi correggo "lui mi ha baciata."
-Che vuoi Ambar.- sbruffai voltandomi verso di lei.
Indossava un vestito bianco ed un paio di tacchi a spillo neri.
Aveva un make-up perfetto proprio come i suoi capelli biondi e ondulati che le arrivano all'altezza delle spalle.
-Voglio solo parlare con te.- disse sulla difensiva.
-Su cosa esattamente?- chiese annoiata.
-Come sai oggi arrivano i nuovi ragazzi dal carcere e sai con la vicenda di tuo padre...- ok ora le stacco la testa.
-Oppure hai solo paura che ti freghi pure questo ragazzo?- la provocai.
-Non mi hai fregato Tom!- esclamò arrabbiata.
-Umh, scusa...ho toccato un tasto dolente?!- ridacchiai.
-Va al diavolo Ashley!- gridò girandosi e sculettando.
Non risposi, non volevo litigare con lei.
In un secondo il corridoio si zittí.
Mi girai per vedere cosa stava succedendo quando vidi un gruppo di ragazzi arrivare.
Non ci voleva un genio per capire che erano i ragazzi nuovi.
Al capo del gruppo c'era un ragazzo in particolare.
Mi ricordava qualcuno.
Cercai di guardarlo meglio e poi quando esclamò -Salve scuola- con un sorriso maligno lo riconobbi.
Era il delinquente.
Era il tipo di ieri sera.
Iniziai a tremare e allo stesso tempo cercai di guardalo meglio per descriverlo nella mia mente.
Metteva molta soggezione infatti tutti nel corridoio avevano la testa bassa.
Era alto, forse un metro e novanta e dalla maglietta bianca trasparivano i suoi muscoli.
Aveva i capelli neri e in disordine ma erano ugualmente belli.
Le labbra carnose e spaccate.
E beh se non fosse per quello che ha fatto e per le circostanze...direi che è molto figo.
Quando passó davanti a me il mondo si fermò per un secondo.
I nostri sguardi si incrociarono e vidi i suoi occhi azzurri come il ghiaccio.
Il suo sguardo mi diede la sensazione che mi aveva riconosciuta ma io speravo con tutto il mio cuore che lui non si ricordi di me.
Il mio sogno si frantumó quando suonó la campanella.
Mi feci forza ed entrai nella mia classe.
Le mie due migliori amiche non si erano ancora fatte vive, ma ci sarà sicuramente  un motivo.
Spero ci sia un motivo...
Entrò la professoressa ed iniziò a spiegare.
Appoggiai la mia testa sul banco e caddi in un sonno più che profondo.
Ultimamente non stavo dormendo molto a causa dello studio e dello stress che avevo accumulato.
Quel mio piccolo sogno mi fece ricordare quel bacio che ci fu tra me e il ragazzo di Ambar due anni fa...
"-𝐷𝑎𝑖 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑖.- 𝑑𝑖𝑠𝑠𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜𝑚𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎𝑡𝑎.
-𝑇𝑜𝑚, 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑚𝑚𝑜 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑖.- 𝑑𝑖𝑠𝑠𝑖 𝑢𝑛 𝑝𝑜́ 𝑠𝑝𝑎𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎.
𝑃𝑒𝑟 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑚𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑚𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑖𝑛𝑜̀ 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎.
𝑀𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜!
𝑇𝑜𝑚 𝑅𝑜𝑏𝑏𝑖𝑒 𝑚𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑜!
𝑀𝑎 𝑙𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑚𝑏𝑎𝑟 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑢𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑒𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑐𝒉𝑒 𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑔𝑒𝑙𝑜𝑠𝑎.
𝐴𝑛𝑧𝑖 𝑚𝑖 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑔𝑔𝑜, 𝑒̀ 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑇𝑜𝑚.
-𝑀𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑐𝒉𝑒́ 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑣𝑒𝑛𝑢𝑡𝑖 𝑞𝑢𝑖, 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑎.- 𝑑𝑖𝑠𝑠𝑖 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎𝑛𝑑𝑜 "𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑎".
-𝑁𝑜𝑛 𝑚𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑚𝑏𝑎𝑟, 𝑖𝑜 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑡𝑒.- 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑠𝑖 𝑝𝑖𝑒𝑡𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎.
-𝑇𝑢 𝑣𝑢𝑜𝑖 𝑚𝑒?- 𝑏𝑎𝑙𝑏𝑒𝑡𝑡𝑎𝑖.
-𝑆𝑖.- 𝑚𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝒉𝑖 𝑒 𝑚𝑖 𝑏𝑎𝑐𝑖𝑜̀.
𝐴𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑖 𝑚𝑎 𝑇𝑜𝑚 𝑚𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑣𝑎 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑖 𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑟𝑒.
𝐶𝑖 𝑏𝑎𝑐𝑖𝑎𝑚𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑜.
𝐶𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑐𝑐𝑎𝑚𝑚𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑚𝑜 𝑙𝑒 𝑔𝑟𝑖𝑑𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑚𝑏𝑎𝑟.
-𝐶𝒉𝑒 𝑐𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜?!- 𝑢𝑟𝑙𝑜̀ 𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑖𝑐𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒.
𝐼𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑠𝑖 𝑧𝑖𝑡𝑡𝑎.
𝐸𝑟𝑜 𝑖𝑛 𝑖𝑚𝑏𝑎𝑟𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑒 𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐𝒉𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜.
𝑀𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜...𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎𝑣𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑜.
-𝐴𝑚𝑏𝑎𝑟 𝑡𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎𝑟𝑒.- 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑛𝑒 𝑇𝑜𝑚.
-𝑆𝑖 𝑛𝑜𝑖 𝑒𝑐𝑐𝑜...- 𝑏𝑎𝑙𝑏𝑒𝑡𝑡𝑎𝑖.
-𝑇𝑢 𝑧𝑖𝑡𝑡𝑎, 𝑡𝑟𝑎𝑑𝑖𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒.- 𝑑𝑖𝑠𝑠𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑒𝑛𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑚𝑒𝑛𝑒.
-𝑀𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒.- 𝑠𝑢𝑠𝑠𝑢𝑟𝑟𝑎𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑢𝑠𝑐𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎.
-𝑀𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑔𝒉𝑒𝑟𝑎𝑖- 𝑔𝒉𝑖𝑔𝑛𝑜́ 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑒𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎.
𝐼𝑛 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑒 𝑙𝑎 𝒉𝑎 𝑚𝑎𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑔𝑎𝑟𝑒, 𝑚𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑎 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑖𝑢̀.
𝑂𝑣𝑣𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑒𝑖 𝒉𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑇𝑜𝑚 𝑒 𝑜𝑟𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒.
𝑀𝑎 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑎 𝑐𝒉𝑒 𝑇𝑜𝑚 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎 𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑠𝑐𝑜 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑐𝒉𝑒́ 𝑙𝑒𝑖 𝑠𝑡𝑖𝑎 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑢𝑖."
-
-Signorina Hacker!- gridò una voce riportandomi alla realtà.
-Si, si sono sveglia.- balbettai.
Sentii le risatine dei miei compagni e mi sentii malissimo con me stessa.
-Può andare, l'ora è finita.-disse minacciosa.
-Si, vado.- balbettai perdendo lo zaino e uscendo dall'aula.
Ed ecco chea prima ora del primo giorno della settimana è andata sprecata.
Brava Ashley pensai.
Sbruffai e mi incamminai verso la classe di Matematica.
Presi nervosamente il telefono in mano e non c'erano messaggi da parte di Olivia e Harley.
Iniziai a preoccuparmi...forse gli sarà successo qualcosa o si saranno solamente stancate di me.
Stavo camminando a testa bassa quando sbattei contro qualcuno.
Non ho mai avuto molta fortuna nella mia vita ma oggi ne ho veramente zero.
-Scusami.- disse Tom sorridendomi.
-Ugh, non ti preoccupare. - dissi scansandolo.
-Che c'è Ashley?- chiese prendendomi il braccio e facendomi ritornare al posto di prima.
-Che vuoi?- sputai scontrosa.
-Voglio sapere se c'è l'hai con me.- disse lasciando che i suoi occhi verdi mi squadrassero da capo a piedi.
-Non ho niente contro di te, solo che non voglio casini.- esclamai.
-Ma almeno possiamo essere amici.- disse accennando un sorriso.
-Si penso di si.- dissi sorridendo.
Poi sentimmo dei passi e tutti i ragazzi che si spostavano ai lati del corridoio.
Io roteai gli occhi.
Ecco gli ex carcerati.
-Non capisco perché le persone si spaventano di loro- esclamò acido Tom.
-Non li capisco neanche io.- sussurai.
-Tu, vieni con me.- disse una voce alle mie spalle.
Quella voce.
Quella fottutissima voce che speravo di non sentite più chiamarmi.
Mi girai e lo vidi.
Sentii una scossa in tutto il corpo ricordando i fatti di sabato.
-Lo conosci?- chiese Tom guardando male il delinquente.
-Ehm, no.- mi affrettai a dire.
-Si mi conosce e ora viene con me.- disse il ragazzo serrando la mascella.
Io non ci voglio andare ma allo stesso tempo voglio andarci.
Mannaggia a me e alla mia bipolaritá.
-Perché dovrebbe venire con te.- disse Tom mettendomi una mano sulla spalla.
-Perché lo ho detto io.- disse in tono calmo il tipo.
So quello di cui questo ragazzo è capace e non voglio che Tom faccia la fine del ragazzo di sabato sera quindi vai con lui Ashley.
È la scelta giusta? Non ne ho idea ma lo scopriremo.
-Io vado, ci vediamo dopo.- dissi stampando un bacio sulla guancia a Tom che rimase di stucco.
-Davvero vai con lui?- chiese con uno sguardo premuroso.
-Devo pur vedere cosa vuole.- dissi sospirando.
-Va bene ma fa attenzione.- disse e poi se ne andò.
-Hai fatto la scelta giusta.- disse il ragazzo sussurrando al mio orecchio.
Il mio respiro diventò più calmo a quel gesto.
-Che vuoi da me?- chiese guardandolo diritto negli occhi.
Il suo volto cambiò.
Non disse nulla, ma mi fece cenno di seguirlo.
Cosa feci io?
Beh da cretina quale sono lo seguii...

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