capitolo 2

133 16 34
                                    

Il pomeriggio seguente per Louis fu l'ennesimo schiaffo in pieno volto, la notizia che avrebbe dovuto presentarsi al late late show per parlare del suo presunto fidanzamento con Harry Styles gli aveva completamente stravolto i piani, così ben progettati e la parola "vacanza" continuava a ronzargli per la testa fastidiosamente. Questa era una delle tante altre bugie alla quale il suo manager aveva mirato per costringerlo a fare qualcosa che non voleva assolutamente fare. Il castano c'era cascato per l'ennesima volta? ovviamente.

Per questo in quel momento stava guardando Nick, ringhiando mentre stringeva i denti con forza, pronto (molto probabilmente) ad ucciderlo, nel vero senso della parola... non solo con lo sguardo.

Tuttavia, per sua sfortuna, era vincolato da un contratto al quale non poteva proprio sottrarsi.

Quindi, una volta raggiunti gli studi ed essere entrato nel suo solito camerino, quello con la stella d'oro incollata in mezzo alla porta bianca e il vaso in vetro contenente le rose gialle sempre appoggiate sopra al tavolino in legno, Si sedette davanti allo specchio e aspettò che arrivasse la sua truccatrice e stilista la stessa del giorno prima, mentre Nick appoggiato allo stipite della porta stava sicuramente per dare aria alle sue stupide e insignificanti parole.

"Allora, sei pronto?" Chiese dal nulla l'uomo, mentre si avvicinava sempre di più al ragazzo.
Louis annuì sbuffando, il ragazzo era un caso perso ma faceva tutto parte del suo carattere, faceva parte di Louis e a chi non andava a genio poteva andarsene tranquillamente a fanculo.
"Inizieranno a registrare la tua parte tra un paio di minuti, sai cosa fare." Continuò Nick.

"Certo che so cosa fare, è il solito teatrino da cinque anni ormai" rispose a tono Louis scrollando le spalle.

"Da quando hai iniziato" gli fece eco Nick "ormai dovresti esserne abituato no?" Continuò poi, appoggiò una mano sulla spalla di Louis e guardò il suo riflesso e quello del castano sulla specchio.

"Certo"

"E sappiamo entrambi che continuerai a farlo"

"Lo so."

"Bene, allora vai"

Louis si alzò dalla sua sedia, era stato truccato e sistemato come si doveva, e aveva avuto pure il piacere di conoscere meglio Kendall, perché si, aveva scoperto che era quello il suo nome. Era una ragazza solare e genuina quando non era stressata e in preda al panico lavorativo; sapeva pure essere divertente, per carità... era pessima nel fare battute e la maggior parte di quelle che aveva detto, Louis le aveva considerate divertenti più per le stupidaggini che diceva che perché facessero sul serio ridere, ma comunque non gli dispiacque affatto.

"E mi raccomando, non toccarti i capelli che ci ho messo secoli a sistemarli" disse Kendall sorridendo "ora, forza!" Louis ricambiò il sorriso e seguì Nick in studio. James Corden era già seduto sulla sua poltrona e appena intravide il castano fece un cenno di consenso con la testa. Successivamente qualcuno chiese a tutti di mettersi seduti al proprio posto. Qualcuno fece il conto alla rovescia a partire dal tre prima che, Raggie suonasse una musichetta allegra.

"Oggi è qui con noi qualcuno che non vedo da tanto tempo, davvero troppo. Sto parlando proprio di lui, Louis Tomlinson nonché, famoso pallavolista" disse ironico James indicando il punto dove sarebbe entrato il modello "forza, voglio sentire un caloroso benvenuto" Continuò.

Louis entrò in studio stirando le labbra ironicamente, mentre veniva accompagnato da dagli applausi, salutò James con una stretta di mano, come era suo solito fare e poi si sedette sulla morbida e moderna poltrona davanti a quella del presentatore, si strofinò in seguito le mani tra loro.

"Davvero molto simpatico, James sul serio ho riso." Disse Louis non appena l'applauso cessò. L'uomo rise, una risata forte e cristallina.

Sostanzialmente l'intervista fu concentrata tutta su battute pungenti che i due si scambiavano come due bambini, Louis amava parlare con James anche se sapeva che lo show era finto e del tutto progettato, dopotutto come il resto dei talkshow a cui aveva preso parte, ma almeno con James le sue risate non erano sforzate o peggio, false; erano vere e il ragazzo amava quell'atmosfera. Fin quando non intravide Nick fargli uno strano cenno con il capo, Louis capì subito quello che volesse intendere, era ovvio era arrivato il momento di inserire Harry in quella buffa chiacchierata.

Never enough (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora