capitolo 4

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"Mi sta fottendo la vita, mi sta fottendo l'anima" disse Louis mentre osservava le sue dita sporcarsi di cenere.

Zayn spense la sua sigaretta e guardò il castano confuso da quelle parole. "Come siamo melodrammatici oggi" disse sostenendo il contatto visivo con Louis.

"Cazzo Zayn, aiutami per una buona volta, non mi aiuti mai." non lo pensava sul serio; Ecco un'altra pecca del suo carattere, era troppo diretto e la maggior parte delle volte non dava peso alle parole o neanche ci pensava. Perché al comando della sua mente ventiquattro ore su ventiquattro c'era l'ira.

Zayn lo guardò con gli occhi privi di qualsiasi offesa e le mani appoggiate sui fianchi in ferita predomenziale. In fin dei conti era per questo che i due erano tanto amici, uno parlava troppo e l'altro troppo poco.

"Louis, la gente si pente di quello che dice cinque secondi dopo averlo detto, ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo. Io non voglio essere tra quelli." Gli aveva confidato una volta il moro dopo un banale "perché parli così poco?" .

"Amico sul serio non posso aiutarti, sapevi che non ti saresti dovuto innamo..." ma prima che potesse finire Louis lo zittì puntandogli il dito sul petto

"Io non mi sono innamorato, innamorato è una parola troppo complessa, forse inizio a provare qualcosa per lui tutto qui" disse seccato, freddo come il ghiaccio ma limpido come l'acqua cristallina.

"Come vuoi, comunque sai che non avresti dovuto" Continuò Zayn, prima di prendere un respiro profondo "Harry lo sa?"

"Sa cosa?"

"Che lo ami."

"Provo dei sentimenti" lo corresse all'istanza il castano "e comunque no. Non lo sa e non lo deve sapere" aggiunse in seguito e tutto quello che desiderava era l'oscurità.

E forse il suono della voce di Harry.

Ma cercò in tutti i modi di non darci peso, anche se era inevitabile non pensare a Harry, sorridente- luminoso... Perfetto Harry; E allora non sapeva più se credere nel biasimismo e non sapeva se provare rabbia o rimpianto.

Il moro non disse niente, si strofinò solo le mani sui pantaloni e poi si alzò dalla panchina su cui era seduto.

Londra era fredda, Londra abbondava di nebbia e persone serie, Londra era una cattiva abitudine che si aveva paura di perdere. Londra era questo ma molto altro;
Forse Londra era casa per Louis e Zayn, forse lo era pure per Harry. Ma una cosa era certa. Il castano adorava Londra e ancora di più la società londinese. Era interamente composta di bellissimi idioti e brillanti lunatici. Proprio come doveva essere la società.

Louis sentiva di appartenere a quel enorme acquarello che era Londra, sentiva di appartenere a quella città più di quanto sentisse di appartenere a sé stesso.

Buttò indietro la testa e assaporò l'ultimo tiro, prima di spegnere la sigaretta con la punta della scarpa.

Louis non si sarebbe messo a contare tutte le sigarette che fumava in un giorno perché sapeva che si sarebbe innervosito e ne avrebbe fumata un'altra.

"Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?" Domandò zayn come a voler fare un tuffo nei ricordi vivendo il passato.

Il castano Sbuffò di rassegnazione  come avrebbe mai potuto anche solo pensare di dimenticarlo? Si erano conosciuti in un pub nei pressi di Doncaster (città natale di Louis) dove, tra una birra e l'altra erano finiti a pomiciare nel retro del locale. "Sei carino, ma non il mio tipo" gli aveva esplicitamente detto il moro alla quale Louis non aveva proprio potuto resistere ed era scoppiato a ridere; quello era stato l'inizio di una fantastica amicizia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 28, 2021 ⏰

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