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Pittore: Abbott Handerson

A te caro fratello, a cui ho raramente rivolto la mia parola.

Vorrei che tu venissi a conoscenza del bene che ti voglio.

Quella volta in cui mi hai stretta tra le tue braccia, e mi hai detto con la tua amorevole voce "Ti voglio bene e te ne vorrò sempre, e so che anche tu me ne vuoi", non sai quanto avrei voluto dirti grazie, quanto avrei voluto dirti 'ti voglio bene anche io'. Ma non ci riuscì. Forse era stata l'emozione del momento, forse era stato la realizzazione che tu, nel mio silenzio, avessi capito comunque l'immenso amore che provavo per te, l'ammirazione nei miei occhi. Sta di fatto che tu in quell'istante mi hai abbracciata, senza aspettarti niente da me, perché tu sei sempre riuscito a capire cosa provassi. Anche nel mio non dire niente, sei sempre riuscito a vedere ciò che altri non vedevano. E quel momento non era un eccezione, tu sapevi che il bene che mi davi, io la ricambiavo.

Le parole che sto per scrivere potranno sembrare banali, ma le scriverò comunque: sei il miglior fratello che io possa desiderare. Nei miei occhi sei sempre stato un modello da seguire.

Può sembrare impossibile per le altre persone, ma io non ho mai provato sentimento d'odio verso i tuoi confronti, non ti ho mai visto come un avversario da superare per essere la preferita dei nostri genitori. Anzi, ogni volta che ti guardo vedo solo una mano rivolta a me, sempre pronta ad aiutarmi.

La distanza che ci divide, la mancanza di comunicazione tra di noi, non sono mai stati degli ostacoli per noi due, e mai lo saranno. Io lo so. Tu pure lo sai.

Ti voglio bene.

"𝐿𝒶 𝓂𝒾𝒶 𝓋𝑜𝒸𝑒 𝓈𝓊 𝒸𝒶𝓇𝓉𝒶"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora