Loki🟢

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"In che guaio vi siete cacciati questa volta Fury?" se Nick si era preso la briga di contattarmi alle tre di notte doveva esserci qualcosa che non andava.

"Ho una missione per te signorina y/s" mi disse in maniera diretta. "Conosci la mia solita tariffa Nick, e sappi che questa volta non farò beneficenza, non scambiarmi per uno dei tuoi galoppini con i superpoteri.  Una ragazza dopotutto deve mangiare" lo avvisai con una punta di amarezza.

"Bene ti farò ricevere i dettagli, dovrai collaborare con una tua vecchia conoscenza, il dio norreno degli inganni" agganciò prima che potessi protestare. Loki e io avevamo dei trascorsi, eravamo stati anche amici, se poteva davvero considerare qualcuno un amico.


                                                                                                                               ***


Il Manhattan che stavo sorseggiando aveva un retrogusto dolciastro, la hostess era stata velocissima a portarmelo, Stark doveva pagarla bene. Eravamo diretti in Sud America, dove un mercante di oggetti rari stava importando del vibrando illegalmente.

Loki non si era visto, probabilmente perché non si voleva far vedere, probabilmente stava aspettando il momento più teatrale per fare la sua comparsa. Avevamo il compito di raccogliere informazioni, cosi che poi gli eroi in calzamaglia potessero fare quello che la coscienza gli ordinava disperatamente di portare a termine.

"Sempre dal lato del corridoio eh? Tesoro fai attenzione o le tue manie di controllo saranno evidenti a tutti" mi sussurrò all'orecchio una voce musicale. Loki era apparso al mio fianco. Io lo ignorai, sapevo che l'avrebbe fatto impazzire, dopotutto era una diva, e io avevo appena sorvolato sulla sua entrata ad effetto.

Lui non si scompose, ma continuò a fissarmi, potevo sentire gli ingranaggi del suo cervello lavorare a tutta velocità, mi stava analizzando, avrei scommesso il mio mignolo sinistro che stava cercando una crepa, una via d'accesso per rientrare nelle mie grazie. Io continuai a non fargli caso, prendendo un altro sorso del mio drink.

Ci fu una scossa e parte del mio cocktail mi fini sulla camicetta.

"Voi mortali e la vostra fissazione per questi datati marchingegni, avrei potuto chiedere facilmente ad Hemidall, di portarci a destinazione. Avremmo risparmiato cinque ore di viaggio inutili" disse porgendomi un fazzoletto color smeraldo che aveva appena fatto apparire.

lo accettai e aggiunsi "Non Fare il bambino. Per chiedere ad Hemidall devi tornare su Asgard, e per tornare su Asgard devi ripagare lo Shield, dopo New York non ti lasceranno scappare tanto facilente".

"Solo tu potresti paragonare un dio ad un poppante" alzò il naso offeso. "Si, solo io posso e non essere trasformata in un serpente in seguito, ah no aspetta, è già successo" detto questo mi incamminai verso la mia cabina privata per andare a cambiarmi.

Non feci più di due passi che Loki mi afferrò il polso attirandomi a sé, restammo a fissarci più di quanto fosse socialmente accettabile, mi era mancato, mi erano mancati i suoi occhi di ghiaccio, mi era mancato il modo in cui mi guardava, tutt'altro che freddo. Mi venerava con lo sguardo.

"Hai rimandato indietro il mio regalo" disse con tono malinconico. Non era una domanda. "Si ho rimandato indietro il tuo ciondolo" risposi di rimando con lo stesso tono. I suoi occhi disarmanti chiedevano senza proferir parola, avrei fatto qualsiasi cosa per quegli occhi.

"Non ho bisogno di un gioiello che limiti la tua magia, una volta amavo quello che riuscivi a fare pur di farmi ridere. Non voglio porre un limite a chi sei, voglio che tu sappia distinguere una linea che non va oltrepassata. Seppur in passato mi sia arresa a te, al tuo fascino, non voglio mai più sentirmi così impotente sotto l'influsso della tua magia. Forse se fossimo uguali sarebbe andata a finire diversamente" le parole mi sfuggirono di bocca come un fiume in piena.

Lui teneva gli occhi bassi, non mi guardava, non mi vedeva, così mi allontanai e lui mi lasciò andare.

MI ero appena cambiata, quando sentii bussare alla porta scorrevole, aveva bussato, non era semplicemente apparso nella stanza come suo solito. Sapevo che era lui. Aprii la porta e lo lasciai entrare per poi richiuderla, si era seduto sul letto e si guardava le mani.

"Loki?" chiesi esitante, lui mi guardò con una nuova determinazione nello sguardo e si alzò di scatto. "Tu sei mia eguale Y/n, sei la mia regina, e non posso vivere ancora con la consapevolezza di averti ferito" cadde in ginocchio "perdonami amore mio, tu significhi tutto per me, sei la mia luce, la mia redenzione, il mio cuore" caddi in ginocchio accanto a lui.

Sentivo gli occhi lucidi, Loki mi guardava con uno sguardo disperato, e finalmente mi arresi di nuovo a lui, presi il suo viso tra le mani e lo avvicinai al mio. Le sue labbra avevano lo stesso sapore che ricordavo, morbide e dolci si mossero sulle mie causandomi una voragine nello stomaco.

Schiusi le labbra e lo accolsi dentro la mia bocca, la sua lingua ritrovò la mia e fu come tornare a casa. Iniziai a muovere le mani lungo i suoi capelli, mentre mi sistemavo sul suo grembo.

La sua bocca si mosse sul mio collo lasciando una scia di baci morbidi. "Sei mia?" chiese sulla mia pelle tra i sospiri.

Gli tirai indietro i capelli costringendolo a guardarmi. "Sono tua".

Avengers || Immagina e One-shots || + 18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora