Avvertenza: questa parte sarà parecchio spinta, leggete a vostro rischio e pericolo ;)
Mi feci strada tra la folla, sebbene quel gioco di potere mi fosse piaciuto, mi aveva lasciato insodisfatta. Forse avevo sottovalutato quanto veramente lo desiderassi, e la sua mancanza si faceva sentire tra le mie gambe.
Decisi di finirla lì, se una sola serata con Bucky Barnes mi poteva ridurre ad una micina miagolante, non volevo neanche osare immaginare che cosa sarebbe successo se l'avessi fatto avvicinare più del necessario.
Arrivai fino all'ascensore senza intoppi, per fortuna non mi aveva seguita, entrai e digitai per il piano terra. Pochi secondi dopo le porte si aprirono, ma non era la mia destinazione, ero scesa solo di un paio di piani probabilmente.
Una figura imponente entrò nell'abitacolo, il braccio metallico che mi bloccava l'uscita. Era una trappola, mi aveva lasciato andare per poi raggiungermi due piani più giù. Sapeva che altrimenti non sarei entrata da sola con lui in uno spazio così ristretto.
"Che diavolo stai facendo?" chiesi con una punta di panico nella voce. Intanto la porta dell'ascensore si chiuse ed iniziò a scendere. Lui mi guardò trapassandomi con lo sguardo, sembrava un predatore che studiava il modo più piacevole per placare la sua fame.
"Ho intenzione" disse lui con voce bassa e suadente. Premette un pulsante, ma non ci feci molto caso perché si stava avvicinando pericolosamente. "di fare esattamente ciò che hai fatto a me, ma tu mi pregerai di smettere".
Ormai ero intrappolata tra la parete e lui. Le gambe mi fremevano per l'eccitazione, ma cercai di non darlo a vedere.
"Questa volta magari usa la mano in vibranio, magari finalmente otterrai l'effetto desiderato" lo provocai accarezzandogli la guancia. Per tutta risposta lui inizio a baciarmi il collo in una lenta e calda tortura. Aveva appena iniziato e mi sarei sciolta come argilla tra le sue mani. Mosse la mano metallica fino al mio fianco tracciando spirali immaginarie, per poi arrivare al mio interno coscia.
"Puoi ritrarre gli artigli, prometto di non dirlo a nessuno" mi disse leccandosi le labbra. Un senso di calore mi fluiva dentro tutto il corpo, non riuscivo a pensare lucidamente, non potei fare altro che reggermi a lui facendo aderire perfettamente i nostri corpi.
Le sue labbra si spostarono sul mio lobo iniziando a mordicchiarlo. "Dopo che avrò finito non riuscirai più a parlare a furia di urlare il mio nome".
Iniziò a muovere le dita fredde sul mio punto più caldo in movimenti circolari. Con il pollice stimolava il mio clitoride mentre con un paio di dita accarezzava la mia entrata. Onde di piacere iniziarono a pervadermi.
"Bucky" mugolai, avevo bisogno di lui, delle sue mani sulla mia carne. "Shhh bambolina, ora mi prenderò io cura di te" e con queste parole mi penetrò con le due dita metalliche. Iniziai a gemere in maniera incontrollata e presto dovette coprire i miei lamenti con dei baci famelici. Continuò a pompare dentro di me mentre io mi avvicinavo all'orgasmo, poi però rallentò.
"Allora bambolina, vuoi che mi fermi? Usa quella bella bocca per me, pregami" mi incitò. Iniziai a muovere il bacino in un disperato tentativo di frizione, ma lui mi bloccò le mani sopra la testa con il braccio libero.
Il bisogno dentro di me mi aveva lasciata disperata, urgevo di sentirlo, le sue mani, il suo respiro, lui dentro di me.
"Ti prego sergente, fammi venire" lo supplicai. Questa volta la sua mano arrivò molto più velocemente alla mia intimità, facendo entrare e uscire con ritrovata velocità l'anulare e il medio dal la mia ormai fradicia entrata. Iniziai a sentire il suo membro ormai eccitato premere sulla mia coscia e fu quello a portarmi oltre il limite del non ritorno.
"Si piccola così, vieni per me". Venni urlando il suo nome e svuotandomi di tutta la tensione che mi aveva creato.
Era stato probabilmente il miglior orgasmo che avessi mai avuto, e con quel pensiero mi inginocchiai, desiderosa di contraccambiare il favore. "É il mio turno ora" dissi leccandomi le labbra.
Gli abbastai i pantaloni e i boxer e lasciai libera la sua magnifica erezione. Nonostante avessi percepito che fosse ben dotato rimasi comunque sorpresa dalle sue dimensioni.
Lui mi guardo dall'alto in basso e con tono beffardo mi chiese "Che c'è ti vuoi tirare indietro?". Io per tutta risposta con aria innocente iniziai a massaggiarlo. Mi avvicinai ancora e iniziai a leccare la punta, beandomi di questa dolce tortura.
Mantenni il contatto visivo fissando quegli oceani turbinanti di desiderio, avvicinandomi con lentezza tortuosa alla sua base.
Quando alla fine sentii un grugnito decisi di prenderlo tutto in bocca, o almeno fino a dove riuscivo, massaggiando la restante parte con le dita. Mi tirai indietro per guardare la sua faccia estasiata. Iniziai a succhiare l'intera lunghezza spingendomela fino in gola.
"Oh bambolina, se continui così mi farai venire". Per tutta risposta, ricominciai con ritrovata foga, ma poco dopo lui mi fermò.
"Alzati tesoro, voglio venire dento di te" mi aiutò ad alzarmi e mi appoggiò alla parete, agganciando la mia gamba destra al suo fianco e alzandomi un pò il vestito. Allineò la sua virilità alla mia entrata e ci si strofinò torturandomi.
"Scopami ora Bucky". In quello stesso momento i nostri occhi si allacciarono e affondò velocemente in me, il bruciore misto al piacere iniziò a procurandomi bollenti brividi lungo la schiena. Continuò a penetrarmi strappandomi dei gemiti continui, che si arrestarono solo quando le sue labbra si posarono sulle mie in una bacio rude e pieno di passione.
La sua lingua si mosse sovrana e reclamò ogni angolo della mia bocca. Ero ormai prossima al mio secondo orgasmo quando la sua mano si aggiunse a massaggiare il mio clitoride, fu troppo per me, esplosi in un climax di lussuria. Mi raggiunse un paio di spinte dopo lui gemendo il mio nome.
Ci guardammo per quelli che sembrarono secondi interminabili, poi lui alla fine sorrise e disse "dovremmo rifarlo una volta ogni tanto".
Bucky's pov
Era stata un'esplosione di fuochi d'artificio, e se non fosse appena successo non ci avrei creduto. Aveva riavviato l'ascensore e una volta sistemato il vestito, si era messa composta a cercare qualcosa nella borsa.
Quella ragazza portava guai e io ne volevo ancora. Iniziò a scrivere qualcosa sullo specchio, il suo numero di telefono appariva scarlatto sulla superficie riflettente. Rimise il rossetto nella pochette e prima di uscire dalle porte che ormai si erano spalancate si girò a guardarmi.
"Questo è il mio numero sergente, lo metta a frutto" mi fece l'occhiolino e si avviò verso casa. La osservai allontanarsi e girare l'angolo.
Mi resi conto di avere la zip ancora abbassata, quella ragazza e quello che mi scatenava mi accecavano a tal punto da rendere sfocato tutto ciò che avveniva intorno. Segnai velocemente il telefono e lo resi illeggibile per gli altri. Ci saremmo rivisti prima di quanto si aspettasse.
Avviso:
Ok spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se vi intriga potrei anche fare una terza parte. Ora vado a farmi un bagno nell'acqua santa. Se avete richieste, come sempre potete lasciarle a fine capitolo. Stavo pensando di scriverne una su Natasha, fatemi sapere se l'idea vi piace
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Avengers || Immagina e One-shots || + 18
Short StoryRaccolta di one shots su più personaggi della Marvel. I racconti varieranno da fluff a smut ;) I personaggi non appartengono a me ma alla Marvel. Ho intenzione di scrivere storie su questi personaggi sicuramente: Loki Cap Bucky Nat Wanda Pietro Le r...