Arrivò il giorno dell'appuntamento. Renèe aspettò frenetico quel giorno.
Dovevano incontrarsi alle 4 davanti al bar "Ma cherie" ma lui era pronto già dalle 2:30. Si vestì elegante anche se non era abituato,si fermò da un fiorista,prese un mazzo di rose rosse,le migliori che aveva.
Arrivò davanti al bar alle 3:30. Palpita e muoveva nervosamente la gamba destra quasi consumando le sue scarpe di camoscio usate per occasioni speciali.
Arrivarono le 4,ma di Brigitte non vi era traccia. Aspettò altri 5,poi 10 e infine 15 minuti. Aveva perso ormai le speranze e se ne stava andando quando una voce da dietro dissi"signor Lemon non se ne vada" si girò di scatto ed eccola li. Lui di colpo riacquistò tutte le speranze e fece un sorriso a 32 denti.
Lei arrivò su una bellissima Graziella appartenente alla mamma,vestita di una minigonna nera a far risaltare le sue bellissime gambe e una camicetta bianca molto semplice. Renèe rimase a bocca aperta con le rose in mano che quasi non riusciva a mantenere.
"Buongiorno sig. Lemon,scusi il ritardo" disse lei dispiaciuta.
"Ma si figuri..le donne vanno sempre aspettate,sono fatte così. Le ho preso un piccolo regalino per aver speso un po del suo tempo con me" disse con voce tremante lo chef. Lei rimase molto stupita. Sembrava quasi che non se lo sarebbe mai aspettato da un uomo che aveva un l così testardo ed irrascibile. Lei arrossì e prese le rose ricambiando con un bacino Renèe.Passarono la giornata insieme,scherzavano, ridevano,e quasi giocavano insieme.Insomma sembrava che lei riuscisse a far diventare quello chef pignolo in un ragazzo che si diverte. L'unica che fin'ora riuscì ad alleviare lo stress e a far dimenticare i problemi del nostro caro Renèe.