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KATHIE

“Chissà come moriva la gente prima dell’invenzione di tante malattie.

Non so perché ma avevo bisogno d’aria, stare in quella classe mi faceva sentire male, quando mi arrivò una chiamata da Jacob.

“Kathie” disse Jacob dall’altra parte del cellulare.

“Dimmi Jacob” dissi aspettandomi una brutta notizia.

“Non preoccuparti volevo soltanto dirti che il tuo intervento è stato posticipato a non so quando.”

“Cosa?” dissi sbiancando, e iniziando a risentirmi male.

“Kate, come stai, Kate” urlava Jacob.

“Bene, è stato un piccolo mancamento, ma ora sto bene.”

“Vieni domani in ospedale, ne parliamo qui.”

“Okay, Jacob a domani.”

Andai dritto a casa senza pensarci due volte, e quando entrai c’era Lali che mi aspettava sul divano con un faccia preoccupata.

“Che cos è successo Kate?”

“Niente Lali, il mio intervento è stato posticipato.”

“COOOOSAAAAA?” 

“Lali quello che hai sentito, che il mio intervento sarà rimandato a chissà quando!” dissi agitandomi.

“Chiamerò tuo fratello per dirgliene quattro a Jacob.” Disse mentre si stava allontanando, ma io la fermai.

“Basta Lali” dissi urlando. “Quante volte devo dirvi che non c’è la faccio a seguire i vostri ritmi. Ho ancora tempo, basta.”

Dissi e poi mi precipitai nella mia stanza, dove ero sicura che sarei rimasta da sola, ma non fu così, perché all’improvviso qualcuno busso alla mia porta, e pensando che era Lali la cacciai in mal modi, quando sentii la sua voce, la voce di Cam.

“Sono Cam non posso entrare?” Disse con voce tranquilla, ma si sentiva che aveva paura della mia risposta.

“Si Cam entra.

Quando Cam entrò mi sembrò un po’ strano, come se fosse successo qualcosa, e non capivo cos era successo.

“Tutto bene Cam?”

“Si, io sto bene, tu mi spieghi che hai?”

Quando sentii quelle parole iniziai a pensare che forse Lali o mio fratello gli avevano detto qualcosa, ma poi lui aggiunse:

“Perché Lali sta piangendo?”

“Niente, abbiamo avuto una discussione, niente di grave.”

Quando Cam iniziava ad ammirare le foto mie e di mio fratello. In stanza avevo una bacheca di sughero, dove ci sono tutte le foto più importanti nel corso della mia vita, e lo vedevo curioso.

“Vedo che sei curioso, hai qualche domanda?”

“Si, posso chiederti qualcosa?”

“Certo, prendi una foto e io ti spiego o ti dico ciò che vuoi sapere.”

La prima foto che prese, inquadrava me e mio fratello circa 5 anni fa , la presi e lessi la frase che avevo scritto dietro: “Perché in un mare immenso tu sei il mio porto.”

“Questa foto ce l’ha scattata Lali, in una giornata d’estate, e lei ama scattare delle foto, niente in particolare.”

Poi prese una foto di tutte e tre non molto felice, quella foto porta con se brutti ricordi, e iniziò lui stesso a leggere la frase che c’era scritto dietro: “Lotterò per voi e per me.”

Quella frase era semplice, ma per me significa molto.

“Questa foto l’abbiamo scattata in una giornata NO, e Ty per farmi sorridere cercava di creare mille stronzate, e così io e Lali per un momento non pensammo a quel momento. È la mia salvezza.”

Poi infine prese una foto mia sul ponte con i capelli al vento. Quella foto l’aveva scatta uno sconosciuto e me l’aveva mostrata perché gli piaceva. Mi ricordo benissimo quel giorno, era stata la prima volta che mi ero sentito male, era la prima volta che avevo sentito un bisogno enorme di scappare, e così feci.

“Questa foto me l’ha scattato un passante e poi me l’ha mostrata e me le sono stampata.”

Poi io e Cam ci sedemmo sul letto e iniziammo a guardarci, quando lui si avvicinò e sfiorò le mie labbra con le sue mani.

“Sei bellissima da così vicino.” disse con un filo di voce.

Poi senza fiatare si avvicinò e mi diede un bacio che mi fece dimenticare per una volta nella vita cose mi poteva succedere. Avevo trovato la mia medicina, ma forse era troppo tardi per curarmi, ormai era quasi finita. Quando ci staccammo Cam sembrava in panico, così inizia a parlare io.

“Cam io non posso, ti farò soltanto soffrire.” dissi iniziando a piangere, perché quella era la verità, l’avrei soltanto fatto del male, come stavo distruggendo Ty e Lali.

“Cosa stai dicendo Kat, perché?”

“Non puoi capire Cam, non puoi” dissi allontanandomi mentre Cam mi prese e mi abbracciò, così ci addormentammo abbracciati, quando dopo un’ora Clint venne a chiamarlo per gli allenamenti, e io inizia a piangere. Amavo Lali, perché anche se litigavamo a morte lei era sempre pronta con un pacco di fazzoletti e i suoi abbracci caldi.

“Lali mi ha baciato” e piangevo come fosse arrivata la fine del mondo.

“E che c’è di male Kate, cosa ti fa stare così male?” Disse Lali come se non capisse la ragione delle mie lacrime.

“Lali, cosa? Io non posso amarlo Lali, non posso” dissi singhiozzando.

“Perché non puoi Kate, perché?”

“Lali è semplice il perché. Perché non vivrò abbastanza da poterlo amare. Non vivrò abbastanza da poterlo vedere sorride. Non vivrò Lali, e già sto dando un grandissimo dolore a te e Ty, non posso aggiungere altre persone Lali, non posso, lo devo fare per lui.”

“Non puoi parlare così Kate, non puoi. Tu non sei un dispiacere, tu sei il nostro tutto, sei la nostra Kate” disse iniziando a piangere.

“Lali ti prometto che non ti lascerò.”

“Non farlo Kate, non saprei cosa fare senza di te.”

Dopo che restammo mezz’ora abbracciata decidemmo di sfogarci un po’, così lei andò a preparare qualcosa da mangiare, mentre io andai a correre, senza pensarci due volte. Correvo e correvo per il campus, fregandomene del pensiero delle persone, avevo bisogno di sfogarmi, e mentre correvo piangevo, piangevo per eliminare tutto ciò che avevo dentro, quando iniziai a sentirmi male, mi sedetti sotto un albero, e inizia a respirare piano, quando il mio cellulare iniziò a suonare, era un numero che non avevo segnato nella rubrica.

“Pronto?” dissi curiosa e con la voce tremante e affannata.

“Kat non ti senti bene?” Era la voce di Cam.

“Cam tutto bene, cosa volevi dirmi?”

“Dove sei, vengo a prenderti subito?”

“Sto a pochi chilometri dal campo di pallone.”

“Sto venendo.” e appena fini la frase staccò il cellulare, mentre io restai sotto l’albero e respiravo per riprendermi, quando arrivò Cam correndo e con una faccia bianca.

“Kat che hai?” disse accarezzandomi la faccia.

“Niente Cam, andiamo a casa” dissi alzandomi, quando lui mi prese in braccio.

“Andiamo.” “Cam fammi scendere.”

“Stai zitta, ti porto io a casa così” Così decisi di non obbiettare e mi appoggia al suo petto, dove sentivo il suo cuore battere in modo irregolare, sarà per la corsa. Quando arrivammo a casa io sentivo soltanto delle voci, quando poi sentii due mani che mi appoggiarono sul letto e un corpo che mi abbracciava da dietro, e così mi addormentai, con il profumo di Cam che riempiva i miei polmoni, e il suo cuore ancora irregolare.

Vorrei amarti per sempre.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora