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KATHIE

“Il mondo non è mai buono come immagini, tante volte t’infligge delle

pene che neanche l’universo immagina.”

Io e Lavinia ci eravamo addormentate abbracciate sul divano, e io mi svegliai prima di lei, così la osservavo dormire, era così dolce, e non sapeva quanto dolore gli avrei causato io restandole vicina, ma glie lo avevo detto mille volte, ma lei non ha mai voluto lasciarmi solo, come mio fratello Ty, che non ama molto parlare del mio problema, ma è sempre lì, e non so come faccia.

Lascia Lavinia dormire, mentre io decisi di andare a correre, di lavarmi e poi di andare a lezione. Correvo, correvo per me e per combattere quel mostro che mi stava distruggendo, quel mostro che pian piano mi portava via tutte le mie forze.

Quando tornai a casa Lavina era arrabbiata con me, perché nelle mie condizioni non potevo correre,ma io non riuscivo a rinunciarci.

“Kate perché diamine sei andata a correre!!”

“Dovevo riflette Lali.”

“Niente riflette, non puoi, perché non lo capisci.”

“Calmati, voglio vivere queste ultime settimane nel migliore dei modi Lali.”

“Non parlare così Kate, tu non morirai.” disse Lavinia correndo in stanza, e mi sentii ancora più a pezzi. Durante il tragitto a scuola non parlammo, e quando arrivammo ognuno andò alla sua lezione, anche se non c’entrava niente con i miei studi frequentava un corso di poesia, e oggi era il mio primo giorno, ed ero un po’ emozionata. Quando entrai vidi il ragazzo di ieri che mi fissava, e senza dire niente scesi le scale e mi sedetti in prima fila, più lontano possibile da lui.

“Io sono il professor Will Smith, odio le presentazioni, quindi inizieremo con la lezione. Come tutti sapete resteremo due ore insieme, quindi voglio che voi ascoltiate la mia poesia e poi ne costruite una voi in un’ora.”

La poesia del Professor si intitolava: “L’amor che fugge.”

Amore che fuggi lontano

disperato e mai complicato.

Ritorna da me al più presto,

che il mio respir non trova riflesso.

Se l’amore che provo mi fa star male,

ti abbandono in questo mare.

Perdona me e il nostro destino,

ma l’amor che fugge e alquanto cretino.

“Ora voglio che tutti voi scriviate una poesia su una cosa che vi fa paura.”

Iniziai a scrivere, e l’argomento era semplice per me, in quanto avevo paura di una sola cosa nella mia vita. Dopo un ora il professor inizio ad ascoltare tutti, quando arrivò a quel ragazzo, Cameron Wood.

“La mia poesia s’intitola: La paura di niente.”

Non ho paura di niente, perché non ho niente da perdere.

Non ho paura di te, perché non sei qui con me.

Non ho paura di me, perché non sarò mai come tu vorresti.

Non ho paura di chissà che cosa, perché non so cosa.

Non ho paura, perché stesso la paura a farmi paura.

“Bravo Mr. Wood, ora ascoltami e diamo il benvenuto a Kathie Moore.”

“Grazie, la mia poesia s’intitola: “Paura, e soltanto paura.”

Paura di perdere te. Paura di perdere lei. Paura di perdere me.

Ho una gran paura di perdere tutto ciò, ma non per voler mio,

ma per un voler divino.

Paura che qualcosa mi distrugga e che io distrugga voi.

Paura di lasciarvi in un mare di guai.

Ho paura di lasciarvi in frantumi, mentre io non ci sarò.

Ho paura di perdere questa battaglia, perché già l’ho persa in partenza, e ora non me ne frega combattere per una sconfitta.

Ho paura di aver paura, perché è la paura a mettere fine a questa vita.

Lessi le ultime strofe con occhi lucidi, ma senza mostrare niente a nessuno.

“Complimenti Mrs. Moore, ora che la lezione è finita potete andare.”

Senza pensarci due volte presi la mia roba e andai fuori da quell’aula perché avevo bisogno di aria, quando qualcuno mi bloccò un braccio, era lui.

“Stupenda poesia, dove ..” Non lo lasciai finire che corsi via perché stavo per iniziare a vomitare.

Vorrei amarti per sempre.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora