Giorno 6

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Cos'è successo ieri sera?

Quella domanda che continuava a frullare nella mente dei due giovani.

Dopo la sera precedente, dopo il loro primo bacio, nell'aria si sentiva che l'imbarazzo era palpabile.

Quando si accorsero cos'era successo si allontanarono l'uno dall'altra rossi in viso e velocemente si avviarono verso la mensa, dove li aspettavano i loro compagni.
I capitani del Nekoma e del Fukorodani si scambiarono uno sguardo complice, di chi la sapeva lunga. Ma per non imbarazzare i due giovani non dissero niente, si limitarono a salutarli e comportarsi come al solito, chiedendo all'alzatore se fosse tutto a posto e se si fosse ripreso.

Quando calò la notte nessuno dei due, né Hanami, né Keiji riuscirono a prendere sonno.
Le emozioni che provarono solo qualche ora prima erano ancora presenti, nitide.
Si persero a guardare la luna quella notte, attraverso le grandi finestre senza sapere che anche l'altro stava facendo lo stesso, domandandosi la medesima cosa:

Cos'è successo ieri sera?


***

Quando la mattina dopo scoprirono che le loro squadre avrebbero disputato la prima amichevole della giornata si chiesero se non fosse uno scherzo del destino.

Dalla panchina dal suo lato del campo, la più giovane dei fratelli Kuroo riusciva a sentire lo sguardo di Keiji su di se, nonostante fosse concentrato sulla partita.
E lo stesso era per l'alzatore.

Ogni volta che la Fukorodani chiamava il time out, non poteva non sentire su di se quegli occhi scuri che lo scrutavano, sentendo lo stesso imbarazzo e il non sapere cosa dire o fare dopo quello che era successo sotto quell'albero.


Anche lui lo sentiva, lo provava in ogni cellula del suo corpo.


E solo nel tardo pomeriggio, finalmente, i loro sguardi s'incontrarono.
Lui seduto all'ombra di un albero tra Bokuto e Kuroo, lei stava distribuendo le fette di anguria insieme alle altre manager.
Si ritrovò davanti al moro,  che di conseguenza alzò lo sguardo sentendo una presenza incontrando quegli occhi scuri e profondi che l'avevano rapito solo la sera prima.

Un sorriso timido le tagliava il viso, le gote leggermente colorate d'imbarazzo mentre gli porgeva una fetta di anguria fresca.
L'alzatore le sorrise di rimando, chinando il capo in segno di ringraziamento.

La guardò allontanarsi e solo allora si accorse degli sguardi dei due capitani su di sé.
Il ragazzo dai gialli occhi vivaci gli sorrideva soddisfatto, dandogli delle vigorose pacche sulle spalle «Agashee stai crescendo.» lo prese in giro, fingendo di asciugarsi le lacrime.
Keiji arrossì lievemente, divertito dalle parole di Bokuto «Non sono l'unico, vero Bokuto-san?» gli chiese sardonico e questa volta ad arrossire fu proprio il suo capitano che prese a grattarsi la nuca, ridendo imbarazzato «È così evidentemente?»
«Oh no tranquillo.» gli rispose ironico Kuroo, appoggiandogli una mano sulla spalla «Non abbiamo assolutamente notato che sparivate misteriosamente dopo la cena.» aggiunse con un sorrisetto sghembo stampato in faccia.

Bokuto ormai paonazzo tentò di scappare da quella situazione, insultando amichevolmente l'amico che aveva preso a ridere di gusto, seguito a ruota dall'alzatore.
Quando pochi minuti dopo le risate si attenuarono, sentendo in sottofondo solo le cicale e un borbottio da parte del ragazzo dai capelli bianchi e neri, Keiji rivolse uno sguardo a Kuroo come se volesse chiederli qualcosa.
Il più grande se ne accorse e intuì subito cosa voleva dire.

Guardò prima sua sorella, seduta a gambe incrociate sul manto erboso che parlava amichevolmente con Kyoko e Shirofuko e poi tornò a guardare l'alzatore.
Lo guardò per qualche secondo negli occhi celesti e poi sorrise sincero, annuendo.

Seven days || Keiji AkaashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora