Giorno 4

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Quella notte non era riuscita a prendere sonno.
Aveva continuato a rigirarsi nel suo futon, con la paura costante di rivivere per l'ennesima volta le sensazione che i suoi incubi le lasciavano.
E Hanami dentro di se, sapeva che in qualche modo le sensazioni provate la sera precedente avrebbero influito su quelle dei suoi incubi.
Era da tempo, forse troppo, che non si sentiva così.

La felicità che aveva provato quando si ritrovò in quel campo e la paura che ne seguì durante l'ultima partita.

A quei ricordi, una mano si appoggiò istintivamente sulla spalla, stringendo leggermente il tessuto della maglietta che indossava.

Sarebbe mai riuscita a tornare a quella normalità?

Sospirò, mettendosi seduta a gambe incrociate.
La luna filtrava dalle finestre, illuminando parte della stanza e guardandola la mora si chiese se anche quella notte Keiji si stesse allenando, lontano dagli occhi critici del suo allenatore e della sua squadra.
Rimase seduta qualche minuto, ma alla fine la curiosità ebbe la meglio e si avvicinò velocemente alla finestra.
Le luci della solita palestra erano accese, filtrando dalle finestre e dalla porta socchiusa, rispondendo così ai dubbi della ragazza che in quel momento decise che non se ne sarebbe rimasta con le mani in mano.

Recuperò il suo cellulare e uscì dalla sua stanza cercando di fare il meno rumore possibile.
Nel tragitto rischiò di venire scoperta da Yaku, di ritorno dal bagno, che stava rientrando nella propria stanza sbadigliando.
Tirò un sospiro di sollievo appena sentì il rumore della porta chiudersi, potendo raggiungere la porta principale dell'edificio.
Lanciò uno sguardo alla bacheca dove erano riposte tutte le chiavi e notò che mancavano proprio le chiavi della palestra che vedeva dalla sua stanza, ma la conferma che fosse proprio l'amico ad utilizzare la palestra nel cuore della notte la ebbe quando arrivò davanti all'edificio: le scarpe dell'alzatore erano ordinatamente riposte in parte alla porta.

Salì lentamente i gradini e spinse la porta semiaperta.
La figura del vice capitano le dava le spalle, probabilmente non si era accorto della sua presenza.
Hanami sorrise nel vedere la tranquillità che lo contraddistingueva dal suo capitano e si sentì quasi in colpa a conoscere quel piccolo segreto dell'amico.
Fece per andarsene, cercando di non fare rumore ma Keiji si voltò prima che riuscisse ad allontanarsi.

Si guardarono per qualche secondo.
Gli occhi del ragazzo lasciavano trasparire il terrore che qualcuno della sua squadra l'avesse scoperto mentre quelli della ragazza erano spalancati dallo stupore di essere stata scoperta.
Poi per fortuna le loro risate sciolsero la tensione che si era creata

«Non pensavo di trovarti qua anche stanotte.» disse Hanami con un sorriso, cercando di tranquillizzarlo.
«Quindi lo sapevi?» chiese il ragazzo, imbarazzato
La più piccola annuì, entrando in palestra «Non ero sicura fossi tu, ti ho visto ieri notte dalla mia finestra.» disse sincera.
Keiji spostò lo sguardo sul pallone che teneva tra le mani «Posso chiederti se questa cosa può rimanere tra noi?» chiese in un sussurro «Non voglio che i miei compagni si preoccupino per me.» aggiunse alzando lo sguardo verso l'amica che in risposta gli sorrise di nuovo, come a dire che avrebbe mantenuto il suo segreto.

Anche il ragazzo sorrise in segno di ringraziamento, spostando lo sguardo verso il campo di gioco «Vuoi darmi una mano ad allenarmi?» chiese tornando a guardare Hanami «Visto che ormai mi hai scoperto.»
Vide gli occhi della mora illuminarsi a quella domanda.
Sperava con tutto se stesso che accettasse.
Voleva capire cosa turbasse l'amica e le sue paure, ma voleva anche vederla felice come la sera precedente
«È tardi Keiji.» tentò di dire Hanami in un sussurro «Hai bisogno di dormire.» aggiunse tentando di farlo ragionare.
Forse stava cercando di convincere anche se stessa che non sarebbe stata una buona idea.
Se già l'alzatore rischiava essendo lì da solo, figurarsi se ci fosse stata anche un'altra persona.

Seven days || Keiji AkaashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora