Epilogo

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"O mio dio.." - la castana spostò la sedia sotto al suo
sedere, facendo un frastuono terribile, che risvegliò la bionda dal suo sonnellino.

"O mio dio.." - quasi urlò, pronunciando nuovamente quelle tre parole.

Blaire decise che, in quel caso, risposta migliore sarebbe stata quella di prendere l'oggetto più vicino a se, e lanciarglielo contro, sperando che -per lo meno- riuscisse ad abbassare la voce. Acchiappò un cuscino da sotto la sua testa e gli e lo lanciò, colpendola sulla schiena.

Nancy si voltò, mostrando alla sua migliore amica, un espressione quasi indecifrabile. La bionda notò immediatamente che il bagliore, che di solito era sempre presente in quei grandi occhi verdi, era spento. Quando si alzò dal divano, un po' spaventata e preoccupata per la sua reazione, notò che alcune grosse lacrime stavano già scendendo lungo le sue guance.

"Ni" - si precipitò fra le sue braccia -"cos'è successo? Hai litigato con Daniel?"

Fu la prima cosa che le venne in mente di chiedere. Nonostante fossero passati cinque lunghi mesi e la distanza non era indifferente, le cose fra Nancy e Daniel sembravano andare alla grande, ma forse si era sbagliata e quella che mostrava la sua amica era solo apparenza.

La castana però, scosse la testa, rassicurando la sua amica almeno su quell'argomento.

"E allora che succede?" - chiese di nuovo -"non ti ho mai visto così disperata"

Nancy tirò su col naso, asciugandosi le lacrime con il palmo della mano. Quando sembrò aver ripreso senno di se, indicò alla sua migliore amica il suo computer portatile, aperto su un'email, che la bionda si precipitò a leggere immediatamente.

I suoi occhi ambrati lèssero velocemente tutte le parole scritte, sentendo, nel frattempo, una strana sensazione stringerle lo stomaco. Non era tanto per la tristezza, quella se la sarebbe portata appresso per un po'. Forse era più orgoglio, felicità e soddisfazione nei confronti della sua migliore amica.

Si, era anche vero che non l'avrebbe vista per un sacco di tempo, ma quello era un problema che avrebbero risolto un po' per volta.

"Dimmi che stai piangendo perché sei felice" - fece la bionda, puntandole un dito contro -"perché se no ti uccido"

Per la prima volta in quella giornata, Nancy rise, trovandosi ad affrontare la pura e nuda verità: sarebbe partita, per tornare nel posto che aveva chiamato casa per tantissimi anni. In realtà, aveva capito che quella parola, non era un luogo in cui aveva vissuto, ma un posto, speciale, in cui era stata con diverse persone.
Casa erano i suoi genitori, che l'amavano e la lodavano. Lo era Caleb, insieme a Lydia e ai suoi adorabili nipotini, che l'avevano resa la persona più felice del mondo. Casa era Blaire, che nonostante tutto, lei c'era sempre stata. E infine, lo era Daniel.. che l'avrebbe seguita e aspettata sempre.

"Mi mancherai.." - ammise la castana -"lo sai?"

Blaire si asciugò le lacrime che le avevano rigato le guance, con il palmo della mano. Sorrise e poi annuì. -"Anche tu" - disse -"ma io verrò a trovarti ogni volta che potrò"

Le due si abbracciarono e Nancy puntò i suoi occhi verdi un'ultima volta sull'e-mail, che la invitava al più presto ad iniziare a lavorare per il National Gallery of Ireland, a Dublino.



10 gennaio

Nuovo anno, nuova vita.
Il 2021 era praticamente volato da quando era tornata a Los Angeles. Erano passate tutte le festività, Natale, Capodanno e anche l'epifania, e purtroppo, Nancy non era potuta tornare a Dublino neanche per scherzo. La sfortuna di iniziare un nuovo lavoro era proprio quella di non poter sfruttare le ferie -non avendole ovviamente. Aveva avuto si e no due giorni in cui era stata a casa tranquilla, giorni che le sarebbero  serviti solo per il viaggio di andata, così, era rimasta nella città degli angeli.

Ogni volta che pioveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora