Indugiare tra le fate ignoranti.

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Le prime file sulla spiaggia, incoronate da esotici ombrelloni sfrangiati color panna, erano il palcoscenico perfetto dove le famiglie potevano esibire l'intimità che le altre stagioni avevano, rovinosamente, sotterrato. Ma si sa, quando si dissotterra un cadavere dopo molto tempo, il suo aspetto non sarà mai quello che aveva nei nostri ricordi, per quanto ci si sforzi di farli combaciare il tempo avrà fatto quello che noi non saremmo mai stati capaci di fare: passarci sopra.

Luna se ne stava seduta sulla sdraio sotto l'ombrellone, barricata dietro la copertina rigida di "Lulù Delacoix" di Isabella Santacroce, leggeva e li spiava tutti quanti. Quelle persone lì mascherate da famiglia, da amore, da purezza.

«Non considerare lontano ciò che può essere raggiunto, anche se in mezzo si pone il tramonto e non considerare vicino quanto ti sta accanto, è più lontano del sole.» legge, le parole le rotolano via dalla bocca mentre lo sguardo punta i Fumagalli, Orlando apparentemente immerso nel Sole24h sta messaggiando segretamente con chissà chi, sta di fatto che appena Greta si avvicina si scambiano i soliti sorrisi da copertina e intanto lui smanetta sul touch screen del suo telefono, pregando Dio, di non darlo a vedere. Luna non ha mai visto Greta con un'espressione diversa da quel sorriso preconfezionato, eppure a guardarlo bene quel sorriso lì, ma bene bene, il dolore, l'umiliazione, l'insofferenza emergono, accecanti come la luce del sole.

«Cosa stai guardando?» la voce di Giacomo la coglie di sorpresa, sussulta brutalmente mentre lui prova ad indovinare chi ha destato tanto interesse.

«Cazzo!» ringhia con i battiti cardiaci in gola. «Cosa sei? Un fottuto vampiro che ti muovi senza far rumore?» si volta verso di lui, lo guarda male. Malissimo. Giacomo sorride, un sorriso bello che riesce sempre a conquistare la sua tenerezza. Tira un sospiro di sollievo, rilassa le spalle contro la sdraio, solleva le ginocchia e chiude il libro sulle proprie cosce.

«Dai, che vuoi?» gli chiede distraendolo dalla ricerca.

«Voglio il sangue freddo di chi riesce a stare sotto il sole in bikini nonostante le cicatrici e il fatto che tutti sappiano come te lei procurate.» Giacomo risponde tutto d'un fiato, Luna apre le palpebre a fine discorso, dischiude la bocca per provare a dire qualcosa.

«...» niente, zero parole. Preme le labbra, fa scivolare le gambe di lato così i piedi raggiungono la sabbia e le mani "si tengono" dal bordo della sdraio.

«Wow.» la prima esternazione la dice abbassando i grossi occhiali scuri fino alla punta del naso, si sta mordendo la bocca e sta fissando Giacomo direttamente negli occhi. Gli punta addosso tutta la propria ostilità silenziosa, lui arrossisce.

«Fammi capire, sto partecipando al festival delle verità nascoste?» piega la testa per apparire più accomodante. Giacomo tentenna.

«No, scusami.. forse... forse...» farfuglia grattandosi i capelli scuri. «Non volevo dire quello che ho detto..» azzarda. Lei affonda il piede sinistro sotto la sabbia e con un calcio gliela tira addosso, solleva il sopracciglio e aggiunge un sorriso apertamente da guerra.

«Bugiardo.» stabilisce. «Volevi dire esattamente quello che hai detto.» quindi, torna ad accomodarsi sulla sdraio, recupera il libro e lo apre.

«E dai, perdonami.» implora.

«Striscia.» suggerisce con una luce sadica nei grandi occhi castani.

«Farò tutto quello che vuoi.»

«"Ma perché crede di essere un genio Signor Canegatto? Domandò Lulù con tono di sfida."» prosegue nella lettura con tono indifferente. Giacomo la fissa sbalordito e anche un po' ferito. «Chi è un genio sa di essere un genio, non crede di esserlo." Rispose sicuro di sé il signor Canegatto. "e perché un genio sa di essere un genio?" chiese Lulù incuriosita.» pausa scenica con tanto ti movimento della testa rallentato, si volta verso Giacomo. Gli sorride di un sorriso acceso di sfida e sadismo. «"Ti risponderò così: uno stupido non sa di essere uno stupido."» cantilena con sicurezza sbattendo il libro alla chiusura. In quel momento, dal bagnasciuga arriva il gruppo di ragazzi del falò.

In to. Il caos è un animale silenzioso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora