Un passo avanti

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Hermione adorava i sabato mattina, poteva crogiolarsi pigramente nel letto, stare ad occhi chiusi con il viso sprofondato nel cuscino morbido, ascoltando i suoni bucolici che solo il mattino della campagna estiva può regalare. E quel sabato mattina non aveva fatto alcuna eccezione. Decise di alzarsi verso le 9:30 e dopo una breve rinfrescata si dedicò a preparare delle crêpes con cui fare colazione, rapide e deliziose. Purtroppo non si ricordava precisamente le dosi e si ritrovò davanti un piatto con una pila di soffici sfoglie paragonabile alla colonna di Nelson. Accompagnò il tutto con la marmellata di ciliegie e una spremuta di arancia fresca. Tra un morso e una pagina di libro divorata, un impercettibile fruscio catturò la sua attenzione.

Sul tavolino basso che occupava il centro del salotto era posata una busta color avorio, il sigillo in ceralacca rossa impediva qualsiasi fraintendimento sulla sua provenienza. Hermione prese la busta con mani tremanti, stette un bel po' di tempo ad osservarla, seduta immobile sulla poltrona, il cuore che le martellava negli orecchi. Anche se una parte di lei ne era terrorizzata, l'altra parte stava riprovando l'emozione provata anni prima, quando una lettera simile le aveva detto di essere una Strega. Dopo un lungo sospiro decise di aprirla.

Gentile signorina Granger,

Il corpo docente della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è lieto di invitarla venerdì 14 agosto alle ore 10 del mattino presso il teatro "DistrArti", Diagon Alley.

Septima Vector

Vicepreside

Inevitabilmente, il sopracciglio di Hermione si sollevò mentre la ragazza rileggeva le poche parole. Un invito per cosa? Controllò la busta nella speranza di essersi persa un foglio e ricevere ulteriori spiegazioni, ma questa era vuota. Doveva necessariamente parlarne con Harry, però Joali era appena partito la sera prima. Si precipitò al calendario, solo 5 giorni. Che cosa avrebbe dovuto fare?

Il via vai di persone sulla Charing Cross Road permise ad Hermione di percorrere il marciapiede per un paio di volte, era tesa ed emozionata allo stesso tempo, scrutava l'entrata del Paiolo Magico in attesa di una faccia amica. Guardò l'orologio, mancavano solo dieci minuti, doveva sbrigarsi e così entrò. Si lasciò alle spalle il tintinnio del campanello che annunciava il suo ingresso e si incamminò verso il bancone. Nell'attesa si guardò attorno, la clientela scarseggiava, la polvere invece no.

"Posso portarle qualcosa signorina?", adesso un omino sdentato la stava osservando.

"Buongiorno Tom..."

"Per la barba di Merlino! Oh Signorina Granger! Quanto tempo! Come sta? Oh non sa che piacere, io la devo ringr..."

"Per favore Tom, non ti disturbare", tagliò corto la ragazza regalandogli un dolce sorriso. "Sono un po' di fretta adesso, non è che mi potresti aiutare a passare dall'altra parte, per favore?" Chiese indicando il retrobottega.

"Oh si certo! Qualunque cosa per lei signorina Granger!"

Hermione lo seguì, sorridente e un po' imbarazzata ed attese che il varco per Diagon Alley si aprisse.

Con passo svelto, cercando di passare inosservata, alle 9:59 aveva raggiunto il teatro, come indicato dalle istruzioni, si domandò anche se l'orario fosse giusto, visto che nessuno vi stava entrando dentro, ma non aveva tempo per trarre troppe considerazioni, altrimenti avrebbe fatto ritardo.

Entrò nella sala buia, solo il palco era illuminato, riusciva a scorgere una ventina di sagome sedute nella platea, ma non potè riconoscere nessuno perché l'entrata dei professori la costrinse a sedersi nel primo posto che le era capitato vicino. Per primi si accomodarono la professoressa Vector e il professor Lumacorno, seguiti dalla professoressa Sprout e il professor Vitious.

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