Verso la fine di giugno, quando ormai la mia migliore amica era stata dimessa dall'ospedale da qualche giorno, prima che potessi andare a trovarla e portarle la sua felpa preferita, o meglio la mia felpa, mi ritrovai a uscire come al solito con il mio gruppo di amici del quale faceva ormai parte anche Veronica. Uscivo praticamente tutti i giorni con loro e mi ero abituato all'idea di vederla così spesso, cosa che mi rendeva alquanto felice e spensierato da come mi avevano descritto gli altri. Quel giorno rimanemmo fuori fino a tardi e arrivato il buio decidemmo di andare in una cava lì vicino. Arrivati alla recinzione la scavalcammo uno per volta aiutandoci a vicenda, a me toccò aiutare Veronica e arrivato il suo turno la presi sulle spalle e lei un piede alla volta saltò dall'altra parte della recinzione dove c'erano già gli altri. Quando arrivammo alla cava i miei occhi si spalancarono e le pupille si dilatarono, non riuscivo a credere ai miei occhi, era la prima volta che ci andavo ed era il posto più magico che avessi mai visto. C'era un panorama sulla città che non si poteva descrivere. Da lì si vedevano tutte le luci della città come tante lucciole nel buio della notte, mentre il cielo era puntellato di stelle luminose come dei fari nell'oscurità. Era il posto perfetto, il posto perfetto per stare con Veronica che, più passavano i giorni, più la vedevo, più mi piaceva e iniziai così a provare qualcosa di vero per lei, per la prima volta provavo dei sentimenti, fu la mia prima cotta, una cotta che non durò poco.
Ci sdraiammo sull'erba bagnata e soffice come la neve che si trovava davanti alla cava, io e Veronica uno accanto all'altro, così vicini da poter sentire il suo profumo, il suo profumo delicato che mi ricordava la freschezza dell'estate e il rumore intenso delle onde che sbattevano contro gli scogli. Alzammo lo sguardo al cielo e stupefatti le guardammo, guardammo le stelle, meravigliati, con sorrisi nascosti sul viso, per non farci notare. Ad un certo punto mi girai e la vidi, così vicina che potevo toccarla, toccare quella pelle sottile e morbida come un tessuto, ma non lo feci, non volevo rovinare tutto per uno stupido pensiero. Il cielo era talmente scuro che sembrava nero come la pece, ma ciò che lo rendeva luminoso al nostro sguardo era la moltitudine di stelle che lo costellavano, che lo riempivano senza lasciare spazio al buio, alla paura, alla negatività, ma lasciavano libertà solo alla luce, alla speranza e alla positività. Mi voltai una seconda volta per guardarla e girandomi mi accorsi stupito che lei aveva lo sguardo posato su di me, non stava guardando il cielo, non stava guardando le stelle, non stava guardando nessun altro, stava guardando me. Il suo viso non era sorpreso nel vedere che mi ero girato verso di lei, ma anzi mi sorrise con gli occhi e con tutto il volto stesso. Io all'inizio non seppi cosa fare ma alla fine ricambiai, con uno sorriso non troppo visibile, perché nessuno mi aveva mai visto realmente sorridere e non mi avrebbero visto proprio quella sera.
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Love is Blind
Любовные романыNiente è come sembra. L'amore è cieco ai nostri occhi finché non arriva qualcuno che ci permette di vederlo com'è veramente. 13🎖️ in #romantic 03/2023