Cap-1

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Mi sveglio di sobbalzo tra le coperte del mio letto, penso che sarà un altra orribile giornata in quel maledetto college a due ore di distanza da casa mia. Prendo subito il mio cellulare, cosa abbastanza indispensabile per la mia vita, e controllo la data di oggi per evitare di scrivere stupidaggini durante alcune esercitazioni o chissà che altre diavolerie colleggesche, e mi accorgo con mia grande sorpresa che da oggi iniziano le vacanze di pasqua, quindi potrò stare a dormire quanto mi pare.
Oh che stupida, ci avevo quasi sperato... Sento, dei passi venire verso la porta della mia camera, lo scricchiolio del parquet ormai preistorico e il respiro di chi ha con sé un arma del disturbo letale. Improvvisamente spalanca la porta e con l'aria di chi deve eseguire una sorta di disinfestazione inizia a gridare il mio nome -Astrid... Astrid...Astrid...ASTRID!!- cosi inizio a gemitare cercando di farle intuire che sono sveglia, ma non lo capirà mai fin quando non mi alzo, metto le ciabatte di cotone color porpora ai piedi, prendo il cellulare, e scappo via in un altra stanza. Così faccio tutto questo per evitare di sentir urlare dinuovo il mio nome e sento che nel momento in cui varco la soglia della porta, mia madre accende quell'orribile oggetto rumoroso chiamato aspirapolvere, così mi copro le orecchie fino a che non sarò abbastanza distante. Arrivata in cucina tolgo le mani dalle mie povere orecchie ormai indolezite e inizio a cercare del cibo spalancando tutte le ante della dispensa e lamentandomi di non trovarci mai nulla, così senza speranze mi dirigo verso il balcone per vedere com'è la giornata e cercare di organizzare qualcosa con i miei amici. Il cielo è molto strano oggi, ha un colore sul rossiccio e il grigio topo, mischiati in un mix di colore alquanto inquietante, ma non sembra promettere pioggia quindi chiamo Kate e Margaret detta Mag e le invito al centro commerciale sperando che dicano di sì. Kate emette un urlo di entusiasmo, risponde di sì alla mia proposta e ci diamo appuntamento alle 11.00 AM all'entrata del Big Point, nome del centro commerciale. Di corsa guardo l'orologio del mio Smartphone, mi accorgo che sono gia le 8.00 e inizio a disperarmi pensando di non potercela fare entro le 11.00, tre ore sono troppo poche per me!
In verità ogni volta che penso così riesco sempre a finire di prepararmi molto presto e aspettando che arrivi l'ora dell'incontro leggo qualcosa su WattPad, una semplice applicazione che mi permette di leggere una quantità indefinita di FanFicfion e Libri, altre cose indispensabili nella mia vita. Corro verso il bagno e mi guardo allo specchio, oggi ho delle borse sotto gli occhi molto evidenti così mi lavo la faccia, i denti e metto un po' di crema color carne in un dito e inizio ad applicarla sotto i miei occhi grigi fino a che smetto di sembrare una tossica. Mi tocco e odoro i miei capelli che hanno ancora il profumo dello sciampo al cocco che ho usato ieri per lavarli, così prendo il pettine ed inizio a pettinarli finché non raggiungono uno stato di compostezza al limite della decenza e dell'accettabilità. Sono così neri... Avvolte ho pensato di cambiare colore ai miei capelli e magari anche il taglio per evitare di averli sempre identici, ma poi ho sempre cambiato idea e sono rimasta a questo colore e taglio che ho più o meno dalla nascita. Mi guardo allo specchio e sembro accettabile quindi vado in camera mia, dove mia madre è appena uscita con la sua arma distruggi timpani, apro l'armadio e inizio una seconda fase di disperazione pensando a quel che devo mettermi addosso, così per fare più in fretta possibile, indosso i soliti pantaloni neri attillati, la solita maglia nera degli AC/DC e i soliti stivaletti neri, dunque do un ultima occhiata al riflesso di me stessa sullo specchio, guardo che ore sono e mi accordo che come sempre è molto presto quindi mi stiro nel mio letto ed entro in quel mondo in cui solo io e i personaggi del libro viviamo.
Mia madre, improvvisamente, con aria preoccupata e di premura mi annuncia di star andando a lavoro, ma io sono troppo impegnata per chiederle cose è successo quindi accenno un -ok ciao- e ritorno alla mia lettura. Dopo un pó mi rendo conto che molto probabilmente ho perso molto tempo a leggere e che mi sono fatta trascinare troppo dalla storia perdendo la cognizione del tempo, dunque guardo l'orologio e mi accordo che sono le 11.05 AM quindi sono già in ritardo e Kate mi starà già aspettando, lei è sempre puntualissima. Mi rimetto di corsa gli stivaletti che mi ero tolta per stirarmi comodamente nel mio letto, corro in cucina, prendo le chiavi di casa, mi avvio verso la serranda del balcone per chiuderla, quando vedo, improvvisamente, un bagliore accecante che mi costringe a socchiudere e stringere gli occhi. Poi un fortissimo rumore, come se una bomba fosse caduta proprio nei pressi della mia città, penso per un istante a mia madre, mio padre e Kate, che mi aspettava all'ingresso del centro commerciale, poi un altro rumore fortissimo simile a quello di una pentola a pressione, inizia a diffondersi nell'aria. Il rumore non cessa... Non riesco più, mi sta scoppiando la testa, mi sento debole, non riesco a respirare, mi sento mancare e poi... .... ... Il nulla.

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