«La finirò nel duemilacinquantasei» si lamentò B. a bassa voce, riponendo a fatica nello scaffale più basso del frigorifero la porzione da camionista della torta di compleanno di Beatrice, che Darco aveva tanto insistito che lei ricevesse, probabilmente come premio di consolazione per affrontare la sconfitta recente... con sé stessa.
Il suo subconscio, che si divertiva a mostrarle solo ciò che riteneva opportuno e che, come meccanismo difensivo, provava a inibire all'Io le sue numerose richieste libidiche – o a scoraggiare esperienze di pulsioni troppo intense, che non sarebbe più stato in grado di fronteggiare direttamente – stava facendo cilecca, ultimamente. I suoi genitori ne sarebbero stati deliziati, se avessero avuto l'opportunità – oramai remota, grazie al cielo – di psicanalizzarla.
In compenso, il grillo parlante che albergava la sua coscienza si era zittito da un bel po'. Celeste lo avrebbe interpretato così, come una favola dal non così scontato lieto fine, quel particolare stato emotivo in cui B. riversava al momento, dinnanzi a un Otto incuriosito e allo stesso tempo distaccato, che si aggirava furtivo in casa sua.
La stanza ovoidale di generose dimensioni che il suo visitatore esigente stava percorrendo in lungo e in largo, lentamente, per la sua gamba ferita, che quel giorno gli stava facendo più male del solito, studiandone ogni particolare, le sembrò improvvisamente molto più piccola.
«Posso offrirti qualcosa da bere o...?» chiese B. incerta, ciondolando nervosamente su un piede e realizzando che, per sfuggire ad una situazione problematica, si era cacciata in un guaio ben peggiore.
Tutta colpa della sua incapacità introspettiva. O di utilizzo di raziocinio.
«I convenevoli con me, B.? Da ospite... indesiderato, non credevo fossero necessari. Sono qui solo per la felpa, no?».
Otto arrestò la sua presa in esame di un dipinto particolarmente emblematico che B. gli rivelò, senza esplicita richiesta, esser totalmente opera sua, come gli altri, e le rivolse uno sguardo scettico. Lei indietreggiò, come se il forte impulso – bisogno? – di raddrizzare quella smorfia di leggero fastidio comparsa sulle labbra sottili di Otto, poggiandovi sopra le sue, l'avesse spaventata. Probabilmente perché fu così.
La sua reazione inaspettata causò uno stupore condiviso che destabilizzò entrambi. B. non riuscì a resistere ulteriormente; quella bocca non poteva restare incurvata ancora a lungo senza che lei potesse porvi rimedio. Azzerò in un nanosecondo la distanza che li separava e cercò di ignorare i segnali d'allarme che il corpo immobile vicino a lei le stava inviando, restando impassibile di fronte al suo gesto.
Otto non si scompose nemmeno quando B. si alzò leggermente sulle punte per ottenere una maggiore stabilità nel prolungare quel bacio che pareva coinvolgere solamente lei: non riusciva a staccarsi da quelle labbra serrate, ma così morbide, che faticò nel resistere al desiderio di morderle.
Gli occhi stupiti del ragazzo restarono aperti, a fissare quelli semichiusi di B., mentre le mani calde si posarono sul suo petto, esitanti, ma impossibili da fermare. Furono circondate da quelle di Otto, che le strinse appena, solo per utilizzare quella presa per allontanarle, e interrompere quel contatto.
B. credette di morire quando si rese conto di quello che era appena accaduto. Di quello che lei aveva fatto succedere.
«Devo sedermi» annunciò il ragazzo, con voce spezzata, retrocedendo gravosamente verso il divano.
Era confuso. Era eccitato. Era confuso perché era eccitato. Ma, più di tutto, era incazzato. Come una bestia. Come si era permessa...?
Le volte in cui B. si era sentita inferiore a qualcuno si potevano contare sulla punta delle dita di una mano. Quelle in cui, a causa di questo, aveva provato una sorta di inadeguatezza, soprattutto verso un uomo, dopo una sua inequivocabile avance, per giunta, erano... zero.
STAI LEGGENDO
O è nero o è Bianca
RomanceB., e vuole essere chiamata solo con l'iniziale del suo nome, è una ragazza che adora il sesso, perché è una delle poche cose, se non l'unica, che le riesce davvero bene nella vita. Nella società odierna, verrebbe subito additata come una poco di bu...