STIGMATOPHILIA - Pt.2

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«Passi a destra, un piccolo saltello e poi vai dietro. Tocca a Taehyung venire davanti» quella è la voce di Jimin. Hoseok ne è abbastanza sicuro. Ed è grato che per quel giorno si stia occupando di spiegare la nuova coreografia. Lui al contrario ha la testa totalmente persa. Forse è perché non ha dormito nelle ultime due notti. Forse è perché si sente in colpa, forse perché è abbastanza cosciente del fatto che non avrebbe dovuto ritenere il maknae attraente. Cioè, insomma, guardatelo. È il piccolino del gruppo, quello che tutti ritengono il fratellino minore e lui non può, assolutamente non può, esserne attratto fisicamente.

Deve solo ballare, farsi passare quel pensiero, ballare e lasciare stare tutto. Ballare e magari evitare di dare spallate agli altri o pestar loro i piedi «Oggi stai facendo più schifo di me» asserisce Seokjin, incrociando le braccia al petto. Ad una prima impressione può sembrare arrabbiato. Non lo è. Solo, lo preoccupa quel comportamento. Hoseok è sempre il più energetico, il più carico quando si parla di danza, ma niente, quel giorno non può farcela «Scusate» mugugna quando si abbassa, piegandosi sulle gambe e si tiene giù la testa con le mani.

«Sicuro che vada tutto bene?» Namjoon gli mette una mano sulla spalla. Hoseok alza la testa per guardarlo, ma il suo sguardo incrocia prima quello di Jungkook e la voce si blocca. Riabbassa il capo, ha bisogno di isolarsi «Sì, sì, è tutto okay» no, non lo è. Il volto di Jungkook, la sua bocca, la sua lingua, quel piercing, non lasciano la sua testa e non sa come fare.

«Vuoi riposarti un attimo?» ecco di nuovo Seokjin. È sicuro che tutti gli altri lo stiano guardando in silenzio. Soprattutto Jungkook. Si domanda cosa Jungkook stia pensando di lui. Scuote la testa «No, è okay. Posso continuare» si passa una mano sugli occhi, li stropiccia e sente Namjoon dargli delle pacche di conforto sulla schiena.

Così prende un respiro profondo e si alza, trascinando le mani sulle sue cosce. Non può far a meno di immobilizzarsi quando si ritrova Jungkook ad un palmo dal naso «C-cosa?»

«Sicuro di star bene, hyung?»

Hoseok annuisce, a stento ma lo fa. I suoi occhi ricercano quella pallina d'argento nella bocca del più piccolo. La vedono subito e quasi si acciglia, non capisce come gli altri non l'abbiano ancora scoperto. Ma non deve interessargli. Levarsi tutto quello dalla testa. Lo distrae e basta.

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«Posso?» la porta si spalanca appena e la testa di Seokjin fa capolino da essa. Hoseok alza gli occhi dal suo telefono, lo guarda e ricambia il sorriso «Sì, entra»

Si tira a sedere, con le spalle contro la testiera, per fare spazio all'altro che non se lo fa ripetere due volte e si mette subito accanto a lui. Lo scruta per bene, cercando di captare una qualche minima espressione che possa fargli capire cosa non vada nell'altro. Ma non riesce «Cosa ti succede?» chiede allora, senza peli sulla lingua.

«A cosa ti riferisci?» Hoseok poggia il telefono di lato e si posiziona meglio sulle coperte. Per un attimo è preoccupato, per un attimo ha paura di essere stato scoperto.

«Sei distratto, ovunque, qualunque cosa tu faccia che sia ballare, mangiare, camminare» gli spiega Seokjin e Hoseok tira internamente un sospiro di sollievo. L'ha sgamato, ma per metà, potrebbe ancora rimediare e far virare il discorso su altro. Si scompiglia i capelli. Non avrebbe dovuto farlo, ha solamente mostrato nervosismo.

«Si nota così tanto?»

«Oggi a tavola continuavi a far cadere il brodo dal cucchiaio e non sei riuscito ad afferrare mezzo chicco di riso senza prima perderlo dieci volte» osserva Seokjin incrociando le braccia al petto. Vorrebbe sembrare seri, un bel rimprovero, ma la sua voce è così dolce di preoccupazione che fa intendere tutt'altro.

𝘾𝙧𝙖𝙯𝙮 𝙞𝙣 𝙇𝙤𝙫𝙚 // ᴮᵗˢ ˢᵐᵘᵗDove le storie prendono vita. Scoprilo ora