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un paio di settimane dopo
chae's pov:
dopo un pranzo relativamente lungo e ricco cucinato da me medesima, io e momo ci dirigemmo al piano di su dove si trovava la camera della ragazza dai capelli corvini.
"la mia camera è la prima a destra"
mi disse mentre ci avvicinavamo ad una porta di legno scuro con un cartello stradale con su scritto divieto di accesso.
di fronte alla porta si trovava una scrivania chiara su cui vi era una televisione collegata ad una ps4 con adesivi di vario genere, era perfettamente illuminata dalla finestra che si affacciava sul giardino posteriore della mansione.
sulla sinistra si trovava un letto semplice rimboccato con un piumone nero ed un cuscino giallo davvero immenso.
sulla destra una libreria dello stesso colore della scrivania piena di libri, statuette di vario genere ed un giradischi.
"perdona il disordine ma non ho avuto né tempo né voglia di riordinare"
"stai tranquilla amo davvero. piuttosto dammi un attimo, devo andare a sistemare la matita"
"vuoi che ti aspetti?"
"inizia ad accendere la play" dissi fermamente.
momo mi sorrise e mi diressi verso il bagno.
aprii la porta e guardai fuori dalla finestra: ecco ciò che stavo cercando.
in verità non dovevo davvero sistemarmi ma il mio obiettivo era vedere quella stanza gialla ancora una volta.

la finestra del bagno era direttamente davanti alla sua camera, riuscivo a vederla scrivere al computer con un paio di cuffie gialle.
ondeggiava lievemente la testa probabilmente andando a ritmo della canzone che stava ascoltando.
aveva le gambe incrociate e muoveva leggermente la testa a ritmo di musica, i miei occhi caddero sulle sue labbra color ciliegia che canticchiavano sussurrando.

quei movimenti dolci e timidi erano ammalianti, quasi come se pregassero in silenzio che li seguissi con lo sguardo.

non l'avevo mai vista così a suo agio, libera di fare ciò che voleva nel modo che voleva, d'altronde era in camera sua, il suo spazio sicuro.
ma nonostante ciò ogni suo movimento era delicato, elegante, come quando la vidi ballando nella classe di danza la prima volta...

"CHAEYOUNG! GUARDA CHE STA CARICANDO LA PARTITA NON FARMI GIOCARE DA SOLA CONTRO I BOT"

la voce di momo interruppe quel momento quasi idillico facendomi tornare alla realtà a piè pari e senza preavviso.

sobbalzai, tirai la catena e corsi in camera scusandomi di aver fatto aspettare la corvina e la nostra partita a cod, che oramai era diventata la nostra tradizione, avendola invitata a giocare qualche volta da me ed essendo io andata da lei per le due settimane precedenti.

si fece notte in un batter d'occhio e controllai il telefono maledicendomi per la mancata attenzione agli orari dei mezzi.

"momo io devo andare, ci vediamo domani?"
"sì chae ma vieni direttamente di pomeriggio, sono impegnata a pranzo..."
nella mia testa correvano pensieri, ipotesi ma ovviamente solo una era quella perpetua.
"... i Myoi sono ospiti da me domani"
ed era questa.

《  la prima volta che momo mi invitò ero senza ombra di dubbio spaesata: la zona residenziale della città non l'avevo mai frequentata quindi non sapevo che bus prendere e a che fermata scendere.
una notifica da parte di momo mi fece svegliare, lessi il messaggio ed alzai il volume della musica continuando a guardare il telefono, ero a disagio mi sentivo osservata.
qualche momento più tardi l'autobus apparve di fronte a me facendomi sussultare.
lessi rapidamente il nome della linea e corsi sopra.
era il bus giusto, mi diressi verso la coda del mezzo e lì la vidi.
con disinvolura innaturale mi sedetti davanti a lei, delusa dal fatto che non potessi vederla.
lungo tutto il tragitto, mossa dalla curiosità, pensai di girarmi e chiederle una penna o un qualsiasi oggetto pur di sentire la sua misteriosa voce; ma ad interrompere i miei pensieri arrivò una chiamata dalla razionalità: hirai momo.
risposi distratta, mi chiese quanto mi mancasse al che mi sorse un dubbio: a che fermata dovevo scendere? qual è la via?
confusa le chiesi il nome della via e lei rispondendo mi scosse: credevo che fosse sulla via principale, insomma nella tratta del bus ma il nome di quella via non era presente nell'elenco delle fermate, al che spaventata troncai la chiamata, non sapendo nemmeno dove fossi.
mi voltai verso di lei con un coraggio che non mi è mai appartenuto nei suoi confronti e le chiesi informazioni.
cercai di non concentrarmi troppo sul suo viso guardando l'intero dei suoi occhi castani, ma i miei occhi impavidi caddero sulle sue labbra per un millisecondo.
volevo sparire, avevo paura lo avesse notato ma non sembrò così avendola evidentemente appena svegliata.
mi rispose e mi buttai con audacia chiedendole come arrivare a casa Hirai, mostrandole la posizione.
abitava lì, questo mi disse.
per qualche secondo immaginai di chiederle di fare la strada insieme ma per oggi avevo dato abbastanza.
"sì io abito lì vicino, se vuoi puoi scendere con me"
feci la strada con lei, inizialmente calò il silenzio tombale riuscendo persino a sentire il suo respiro.
mi chiese cosa mi portasse da quelle parti e risposi di essere stata invitata da una mia amica per un progetto scolastico, nominando hirai.
sussultò e mi disse che abitando vicine si sono sempre frequentate.
una domanda sorse spontanea: perché momo non mi ha mai parlato di lei?
mi resi conto di non aver parlato esclusivamente nella mia mente solo quando lei emise un suono.
arrivammo davanti a casa Hirai e con profonda tristezza lo realizzai, sperando che non fosse vero, sperando di sentire ancora il suo respiro.
la guardai negli occhi e mi presentai, lei fece lo stesso, nonostante tutta la scuola sapesse chi fosse, e la guardai attraversare il viadotto.
il mio sguardo fu attirato dalla cassetta delle lettere rosa, molto insolita.
lessi la scritta dipinta a pennello "Myoui's!"   》

il mio cuore iniziò a palpitare, come cavalli da corsa all'ippodromo, emettendo un rumore sordo quasi invalicabile.
rimasi attonita e cercai di nascondere il rumore con un breve colpo di tosse.

momo mi guardava ma io non mostravo nessuna emozione, per paura di farmi sopraffare.

"ah, immagino il divertimento!"
"guarda non ci scommetterei: i Myoui hanno una figlia della nostra età che sta molto per le sue, per carità è una bravissima persona ma da lei ho preso le distanze"
"come mai?" chiesi molto preoccupata
"mi ha confessato di aver avuto una breve cotta per me, niente di eclatante ma preferisco non rischiare di fargliela tornare... capisci?"

un momento... in che senso una cotta per momo.
mi sembrò inconcepibile che a lei potessero piacere le ragazze, non aveva alcun senso.
l'intero istituto soffrì per lei, soprattutto i ragazzi a cui spezzò il cuore.

"capisco.. ma mi sembra ormai acqua passata"
"sì, ma non si sa mai. ora vai chae, ti aspetto domani!"
"grazie momo, ci vediamo domani"

mi diressi verso la fermata dell'autobus, cercando di scorgere la camera gialla della ragazza per la quale avevo perso la testa, rimuginando su ciò che momo disse qualche attimo prima.
le luci erano spente, sicuramente dormiva.
sorrisi al pensiero di vederla addormentata quasi come se sperassi di poterla vedere.
arrivai nei pressi della fermata, lei era lì con gli occhi rivolti verso la luna e le sue cuffiette, sorridendo dolcemente al satellite crescente.








tre anni di assenza sono tanti.
onestamente non ricordavo di aver cominciato questa storia, avevo perso l'account e cambiato telefono.
ho rifatto l'accesso ed ho visto tutti i commenti di tutti voi lettori e mi sono commosso, quindi ho deciso di continuare nonostante le twice ormai non siano più una mia ossessione e io abbia 19 anni.
non so nemmeno se tutti coloro che hanno letto questa storia siano ancora attivi ma nel caso fatemi sapere che ne pensate, vorrei tanto concludere questa storia d'amore difficile e pura. ♡♡
-c

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03, 2023 ⏰

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