HERMIONE
Il mattino seguente nonostante fossi entusiasta di ricominciare finalmente le lezioni ero più stanca che mai, tanto che faticai ad alzarmi.
Ginny non fu da meno: mi ritrovai costretta a trascinarla fuori dal letto, e ci mise un'ora per lavarsi e vestirsi.
Avevamo passato tutta la notte a parlare, faticando a prendere sonno per l'emozione, ma la colpa era più che altro mia: sapevo benissimo di non poter dire a nessuno ciò che era successo con Malfoy, ma non riuscii a tenere un segreto simile alla mia migliore amica.
Proprio per quel motivo, dopo essere entrate entrambe nei nostri pigiami rossi, tirai fuori l'argomento come fosse una bomba, e seppur Ginevra inizialmente ne rimase stupita e confusa, mi confessò di esserne felice.
Inoltre, tra chi purtroppo era venuto a mancare e chi aveva deciso di non tornare ad Hogwarts, eravamo solo noi due a condividere la stanza e questo ci permetteva di chiacchierare liberamente senza sentire la necessità di doverci nascondere da qualche orecchio indiscreto: dopotutto, Harry Potter e Draco Malfoy erano al centro delle chiacchiere dei nuovi e dei vecchi studenti.
A colazione, Harry tentò di rivolgermi la parola, in quanto non ci parlavamo da quando eravamo scesi dal treno.
Mi domandò se fossi ancora arrabbiata, e per quanto fossi rimasta delusa dal loro comportamento non riuscivo davvero a tenere il broncio al mio migliore amico, tanto che dopo pochi minuti tutto sembrò tornare alla normalità.
Harry era tutto un fremito per il quidditch, non vedeva l'ora di ricominciare a giocare. Anche Ronald lo era, perchè sapeva che aveva un posto sicuro nella squadra, ed entrambi non facevano altro che parlare di selezioni, nuove reclute e roba simile.
Mentre al tavolo Grifondoro non si parlava altro che di Quidditch e scope, sorseggiando un pò di latte caldo e miele sbirciai al tavolo dei Serpeverde, dove i nuovi arrivati sembravano senza freni.
I loro volti eccitati erano la rappresentazione dell'entusiasmo, e ogni studente nella Sala Grande fremeva per l'inizio delle lezioni come non era mai successo.
Malfoy era seduto accanto a Zabini e Theodore Nott; chiacchieravano animatamente, di tanto in tanto si sussurravano cose all'orecchio e poi ne ridevano insieme.
Era bello vederlo ridere, stare in compagnia, e quando il suo sguardo incrociò il mio, mi rivolse un sorriso, ed io feci lo stesso senza staccare i miei occhi dai suoi.
Solo in quel momento mi resi conto di quanto desiderassi parlare con lui, come avevamo fatto sul treno, e smarrita nei miei pensieri fui riportata alla realtà dalle voci suffuse dei miei compagni.
<<Dovrebbe essere in una cella ad Azkaban, invece di stare qui a bere succo di zucca e sedersi al posto di qualcuno che probabilmente lo meritava più di lui>> pronunciò Harry furioso, lanciando qualche briciola di biscotto sul tavolo.
<<È un'ingiustizia, e solo perché ha detto di essere stato costretto. A me sembrava molto fiero di essersi unito a Tu-Sai-Chi>> continuò Ron con la bocca piena di crostata mele e cannella.
Ginny lanciò ad entrambi uno sguardo di disapprovazione, fulminandoli.
<<Non cominciate voi due>> iniziò indicandoli entrambi.
<<E' il nostro ultimo anno. Non potremmo semplicemente divertirci?>>
Nessuno dei due grifondoro sembrava d'accordo.
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Dramione|| Oblivion
FanfictionRimasi affascinata dal suo sguardo, così sincero e profondo. Nessuno mi aveva mai guardata cosi, con tanta ammirazione, come se si stesse perdendo nei miei occhi. -Non posso cambiare ciò che sono. Per quanto possa provarci, o per quanto io lo vogl...