6.

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"Jadeee" Carola mi chiama per poi venirmi ad abbracciare.

"Menomale che hai vinto la sfida, non avrei sopportato un'altra persona nel tuo letto"

"Non succederà mai, dovranno lassare prima sul mio corpo" le rispondo ridendo.
"Adesso vado a cucinare che oggi è il mio turno e tutti qui hanno fame" le dico per poi dirigermi in cucina dove ci sono Mattia e Christian seduti sugli sgabelli.

"Oi, che fate?" Chiedo iniziando a riempire una pentola con l'acqua.

"Stiamo parlando del compito di Serena" dice Mattia.

La Celentano ha dato un compito da fare con Dario ma ha anche detto che se Christian si vuole proporre può benissimo farlo.
Io non sono d'accordo con il suo atteggiamento perché così facendo lo mette a disagio non solo per la coreografia ma anche per il fatto di dover dire "no, non voglio farlo".

"Secondo me, se non te la senti di farlo non ti devi sentire costretto. Hai già parlato con Raimondo?"

Dopo tutto il tempo che aveva avuto la testa abbassata, finalmente la alza per guardarmi.

"L'ho chiamato, tra poco devo andarci" mi dice con tono triste.

"Però non ti abbattere già dall'inizio senza neanche aver provato una volta, perché così non la farai di sicuro" gli prendo la mano e lo guardo negli occhi, e posso vedere tutte le sfumature marroni dei suoi occhi, le sue bellissime lentiggini e il suo bellissimo sorriso che mi fa impazzire. Come amica ovviamente.

"Ok, io me ne vado, mi sento di troppo" dice Mattia andando via.

I miei occhi sembrano incatenati nei suoi, se anche volessi non riesco a togliere il mio sguardo dal suo e lui non sembra da meno.

Purtroppo questo momento finisce perché mi ero dimenticata l'acqua sul fuoco e adesso stava uscendo tutta dalla pentola.

"Oddio" dico fiondandomi ai fornelli e abbassando la fiamma della pentola.
Mi metto una mano sulla fronte, un giorno di questi farò esplodere la casetta.
Sento una risata e quando mi giro vedo Christian che neanche ci prova a smettere di ridere.

"Ehi, smettila. Non ridere di me, potevo far esplodere tutta la casa" gli dico mettendo un broncio.

"Okok, scusa" dice ridendo ancora "adesso vado che Raimondo mi starà aspettando" e questa volta è lui a venire da me e ad abbracciarmi.
In quel momento sento qualcosa alla pancia, come un piccolo formicolio e la mia faccia non smette di sorridere.

Inevitabilmente arrossisco e spero solo che lui non se ne sia accorto.

"Grazie per le belle parole"

"Penso tutto quello che ho detto, sei un bravissimo ballerino e di questo non devi mai dubitare ok?"

Lui fa solo cenno di si con la testa e poi scioglie quell'abbraccio facendomi rimanere solo un senso di vuoto, come se una parte di me mancasse e lui avesse il pezzo mancante.

between usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora